Il Compostaggio

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Maggio 2014 (Anno XI – Numero 5) intitolato “Il Compostaggio”.

Le azioni chiave da intraprendere nella gestione dei rifiuti, per avere un mondo ecologicamente sostenibile, sono quelle di ridurre gli scarti, differenziare, recuperare e riciclare. Nelle nostre case è solo un fastidioso rifiuto, mentre nel giusto posto può essere trasformato in un prodotto commerciabile. Le risorse naturali e le materie prime del nostro pianeta sono limitate, vogliamo esaurirle completamente, oppure iniziare a gestirle oculatamente per lasciare una degna eredità anche alle future generazioni?

Cosa è il compostaggio?
Il compostaggio è un processo biologico aerobico (biostabilizzazione) che porta alla produzione di una miscela di sostanze umificate (compost) a partire da residui vegetali ed animali (potatura, scarti di cucina, letame, liquame, rifiuti del giardinaggio) mediante l’azione di batteri e funghi.

A cosa serve il compost?
Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su orti, prati e campi prima dell’aratura. Il suo utilizzo migliora la struttura del suolo e la bio-disponibilità di elementi nutritivi (composti del fosforo e dell’azoto) ed aumenta la bio-diversità della microflora nel terreno.

Come avviene il processo?
Il processo di compostaggio si compone essenzialmente di due fasi, la bio-ossidazione nella quale si ha l’igienizzazione della massa vegetale con intensi processi di degradazione delle componenti più facilmente degradabili, e la maturazione durante la quale il prodotto si stabilizza con reazioni di trasformazione della frazione organica e la formazione di sostanze umiche.

Come funziona un impianto di compostaggio?
Noi conosciamo il compostaggio domestico, ma lo stesso processo naturale può essere replicato ed accelerato su scala industriale tramite un impianto di trattamento della frazione organica (umido) dei ri¬fiuti solidi urbani. All’arrivo del rifiuto organico umido nel centro di compostaggio si provvede alla separazione dei sacchetti di plastica e di altri materiali indesiderati mediante appositi sistemi meccanici, mentre il verde (materiale vegetale) è mandato alla triturazione e poi miscelato con la frazione organica.
Il composto viene depositato nelle vasche di maturazione per 2 settimane, dove si recupera il percolato liquido, mentre la massa solida è periodicamente rivoltata e costantemente aerata. L’immissione di aria, al di sotto dei cumuli, garantisce e accelera la fermentazione aerobica. Successivamente il materiale è portato nella zona di stabilizzazione dove viene ancora rivoltato per 6-8 settimane. Dopo una fase di raffinazione per separare le parti legnose più grossolane e gli eventuali inerti residui, il compost è pronto per essere immagazzinato e commercializzato come ammendante nelle colture agricole oppure come terra da riempimento.

Vantaggi del compostaggio
Nella gestione dei rifiuti il compostaggio rappresenta un’interessante forma di riciclaggio, infatti:
– permette lo smaltimento della componente biodegradabile dei rifiuti solidi urbani, con recupero di materiale e riduzione dell’impatto ambientale;
– evita fenomeni indesiderati che potrebbero aver luogo nel caso di trattamento dei rifiuti in discarica (produzione di biogas, percolato, odori);
– non produce sottoprodotti da smaltire;
– richiede un basso apporto energetico;
– come prodotto finale si ha il compost.

Costi per produrre il compost?
Un moderno impianto di compostaggio che tratta 25.000 tonnellate/anno di rifiuti ha un costo di 10 milioni di euro, cioè circa 400 €/tonnellata. Un tale impianto richiede un tempo di costruzione di 1 anno e garantisce una vita media di 15 anni. Il prezzo del compost vagliato sfuso varia da 2,5 euro/t per il recupero ambientale a 5-10 euro/t per l’agricoltura a pieno campo, fino a 10-20 euro/t per la paesaggistica e il florovivaismo. I privati cittadini possono acquistare compost confezionato venduto al dettaglio e miscelato ad altri componenti al prezzo di 30-40 euro/t.
Ieri era un rifiuto, oggi è diventato compost, domani darà vita ad un albero!

Mantenuto l’obbligo del 35% sulle rinnovabili

01/06/2014

La Camera ha annullato la modifica del Senato sul Decreto Milleproroghe che stava per far slittare dal 01/01/2014 al 01/01/2015 l’obbligo di prevedere, per i progetti di edifici di nuova costruzione e per le ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti, l’utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento, pena il diniego del titolo edilizio.
Attualmente il DLgs 28/2011 prevede la percentuale minima di rinnovabili al 35% dei consumi.