Un po’ d’aria fresca ..

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2015 (Anno XII – Numero 1) intitolato “Un po’ d’aria fresca ..”.

Con il caldo ormai alle porte aumenta il desiderio di un po’ d’aria fresca, per questo si cerca un condizionatore da installare in casa, ma a volte non è facile orientarsi nella giungla dei prodotti in commercio. Ecco alcune indicazioni utili!

Come funziona un condizionatore?
Il principio di funzionamento di un condizionatore a compressione è lo stesso di quello del frigorifero: asportare calore da un ambiente, la cella frigorifera o la camera da letto, per cederlo ad un altro ambiente tramite il cambiamento di stato (vapore/liquido) di particolari gas refrigeranti (liquidi sintetici come R407C e R410A esenti da CFC -clorofluorocarburi- per non danneggiare lo strato d’ozono). Tale processo avviene con un compressore (unità esterna) che porta il gas refrigerante a circa 20 bar e80°C, poi attraverso il condensatore si raffredda e diventa liquido; viene costretto a passare attraverso un piccolo foro dove ritorna in parte allo stato gassoso a circa 10 bar e5°C. Dopo il gas passa all’evaporatore (unità interna) ed aiutato dal ventilatore cede il freddo all’aria. A questo punto il gas tornerà al compressore pronto per iniziare un nuovo ciclo.

Condizionatore a pompa di calore
Alcuni condizionatori d’aria possono anche riscaldare il locale dove vengono installati. Infatti riescono a trasformare il calore a bassa temperatura, contenuto nell’ambiente esterno, in calore ad alta temperatura da cedere ai locali da riscaldare. Il ciclo di funzionamento è esattamente il contrario di quello frigorifero prima descritto.

Riscaldamento dell’acqua sanitaria
Inoltre il condizionatore a pompa di calore può essere utilizzato anche per riscaldare l’acqua sanitaria. La temperatura dell’acqua prodotta non supera però i55°C, per questo sono necessari serbatoi di accumulo più grandi di quelli impiegati nei scaldacqua elettrici o a gas.

Quanto consuma un condizionatore?
Un condizionatore in grado di rinfrescare una stanza di circa20 m2, in funzione per 6 ore al giorno per 4 mesi all’anno, consuma circa 560 kWh ed emette circa340 kgdi CO2. Per questo è bene scegliere un apparecchio ad alta efficienza energetica, infatti un condizionatore di classe A consuma circa il 30% di energia in meno di uno in classe C.

Efficienza dei condizionatori
L’efficienza del condizionatore, nel funzionamento a freddo è misurata dall’Indice di Efficienza Elettrica (EER), mentre nel funzionamento a caldo è determinata con il Coefficiente di Resa (COP) che è il rapporto tra l’energia prodotta e l’energia elettrica consumata per far funzionare la macchina. Sia l’EER che il COP sono mediamente prossimi al valore 3. Questo significa che per ogni kWh di energia elettrica consumata, il condizionatore cederà 3 kWh d’energia termica all’ambiente, con un rendimento pari al 110%. L’EER e il COP hanno valori alti quando viene utilizzata aria esterna a temperature non inferiori ai7°C, al di sotto dei2°Cle prestazioni decadono significativamente.

Che potenza serve?
Per calcolare approssimativamente la potenza necessaria per condizionare una stanza occorre moltiplicare il suo volume per un fattore K pari a 30 per il rinfrescamento ed a 40 per il riscaldamento. Quindi in un salone da 60 mc andrebbe installato un condizionatore con una potenza frigorifera di 1800 Watt (≈6.000 Btu/h) ed una potenza termica di 2400 Watt (≈8.000 Btu/h).

Come scegliere il condizionatore?
Le caratteristiche importanti in un climatizzatore sono: classe di efficienza energetica, indice di efficienza elettrica (EER), la capacità di raffreddamento (Btu/h), la rumorosità, la tecnologia inverter (consuma il 30% in meno), i marchi di sicurezza e di qualità (ISO9001, ISO14001, CE, ..).

Effetti sulla salute
Sfatiamo il luogo comune che “l’aria condizionata fa male alla salute”. I climatizzatori vanno usati correttamente, per questo bisogna evitare un divario eccessivo tra il caldo fuori e il fresco al chiuso, causa di raffreddori o torcicollo. E’ consigliabile quindi che la differenza fra la temperatura esterna e quella interna non superi i 5-7°C.

Contabilizzazione del calore

L’articolo 9 della Direttiva 2012/27/UE del 25/10/2012 sull’efficienza energetica nell’Unione Europea stabilisce che nei condomini e negli edifici polifunzionali sono installati entro il 31/12/2016 contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Se non sia tecnicamente possibile o non sia economicamente sostenibile, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore.
L’articolo 5 comma 2 della Legge della Regione Lazio 66/2009 sul “Piano risanamento qualità aria” (scadenza prevista il 31/12/2015), come modificata dall’articolo 2 comma 41 della Legge della Regione Lazio 9/2010 (scadenza prevista il 31/12/2015) e poi dall’articolo 41 comma 2 lettera h della DGR Lazio 133/2014, al fine di diminuire l’inquinamento atmosferico, impone che entro il 01/09/2017:
– gli impianti di riscaldamento condominiali esistenti devono essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore utilizzato;
– gli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici e condominiali, di nuova costruzione o sottoposti ad interventi di ristrutturazione generale, devono essere realizzati con caldaie di nuova generazione ad alto rendimento, possibilmente integrate da pannelli solari, e secondo la tecnologia degli impianti centralizzati con termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore utilizzato.

‘N GIRU VAGHENNO

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Giugno 2015 (Anno XII – Numero 5) intitolato “‘N GIRU VAGHENNO”.

Un gruppo di attempati signori e signore del Centro Sociale Anziani, ma che nulla hanno di senile fuorché la data anagrafica, hanno messo in scena la scorsa settimana un’originale rappresentazione teatrale in dialetto nel teatro comunale. “’N-giru-vaghenno” è una simpatica sceneggiatura scritta e diretta da Carlo Marazza, dove una comitiva di giovanotti viaggia con la mente tra le proprie memorie, “sperénno .. repensènno .. recordènno”, cantando e raccontando una ricca serie di giochi, tiritère, cantasilene, fanfaluche, indovinelli, stornelli, senza tralasciare i passatempi, le chiacchiere in piazza e le storielle “de na vota”. La scenografia sul palcoscenico è rappresentata dalla fontana del paese vecchio, con una conca di rame appoggiata sul bordo e due archetti ai lati della piazzetta. Sembra proprio un vicoletto di “Casteju meju, bbeju tuttu vantu ..”.
A quel tempo non tutti avevano l’acqua in casa, e così la fontana nella piazza del borgo vecchio era un vero tesoro, quante “femmone pe via fore co le conche n’capu che porteanu l’acqua” mentre i ragazzini assetati “s’attaccanu ai pisciarej”. Seguendo i loro racconti ci si immerge in una realtà sconosciuta, sembra lontana anni luce, eppure si tratta di 60 anni fa, dove la vita era più difficoltosa ma nel complesso si stava bene.
Ad esempio per divertirsi ci si raccontava “nu ‘nduvinarju” come questo: “A vu che sete de Casteju, mo ve faccio nu ‘nduvinarju. Steteme bbene a sintì, e la resposta veneteme a dì. Capu bassu curu ajazatu, ficcaceju che n’è peccatu. Nè, né, né, né, ‘nduvinete sa cche d’è?”. Neppure io sono riuscito ad indovinare, chissà ora a cosa state pensando voi, ma è molto più semplice e visto che “v’ete tantu scervellatu, ma non ete ‘nduvinatu, vistu ch’è cucì, la resposta mo vengo a dì, .. è ju pède alla scarpa”.
E così via tra la fanfaluca della “frummica” e la cicala, la tiritera della “cavalla cioppa”, la cantilena di “piripicchio e piripacchio”, le scene scorrono veloci ma forse i momenti che mi sono rimasti più impressi sono quelli cantati, dove gli attori mostrano delle buone capacità melodiche. Mi ricordo che quando ero piccolo anche noi facevamo le conte per decidere il turno a nascondino, come questa: “Unu, dova, tre, circhi ju Papa, trovi ju re. Trovi ju re senza reggina, prigioniera alla cantina. A stu puntu sai che c’è .. a riscine tocca a tte”.
Insomma, questa vivace compagnia “te mittu addossu l’alligria”, e guai a chiamarli “vecchiarei” perché sul palcoscenico hanno dimostrato “de esse propriu chiattarej”, con uno spirito più giovanile di tanti adolescenti!