Piano casa Lazio 2016

La Legge Regione Lazio 21/2009 che prevede gli interventi edilizi sul piano casa, così come modificata da ultimo dalla Legge Regione Lazio 10/2011, permette di eseguire lavori di aumento delle cubature o della superficie degli edifici fino al 31/01/2017, data entro la quale deve essere presentata la DIA. La Dia è un’autocertificazione, presentata da un professionista iscritto, che si assume la responsabilità del rispetto delle norme urbanistiche.
La norma prevede una serie di interventi edilizi da effettuare in deroga a strumenti urbanistici e regolamenti edilizi vigenti. I lavori di aumento delle cubature o della superficie sono consentiti sia sugli edifici residenziali che su quelli a destinazione diversa. Al contrario, la demolizione con successiva ricostruzione è ammessa solo sugli immobili a uso abitativo. Grande attenzione è riservata anche alla riqualificazione delle periferie e all’edilizia sociale.
L’applicazione della legge si articola in cinque livelli:
– Ampliamento degli edifici a destinazione residenziale, che usufruiscono di bonus volumetrico dal 20% al 35%;
– Ampliamento degli immobili non residenziali, con premio di superficie fino al 20% e 25%;
– Demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali, attuabile con un aumento del 35% e di un 10% aggiuntivo se l’intervento è realizzato sulla base di un progetto vincitore di un concorso di progettazione;
– Demolizione e ricostruzione degli edifici non residenziali, con margini del 35%;
– Recupero degli edifici esistenti, destinando all’uso residenziale quote fino al 20% dei volumi accessori e pertinenziali;
– Riqualificazione urbana e ambientale con la delocalizzazione ed eventualmente l’aumento dei diritti edificatori;
– Edilizia residenziale pubblica e sociale, con ampliamento e sostituzione edilizia per il
reperimento di alloggi a canone concordato.

Oliolive: dove è l’olio?

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2016 (Anno XIII – Numero 1) intitolato “Oliolive: dove è l’olio?”.

La festa di Oliolive nasce per promuovere le eccellenze locali di Castel Madama: l’olio e le olive. Purtroppo quest’anno non ha avuto molto successo, e non è la prima volta! Organizzare un evento non è assolutamente facile, ma in questo caso il flop era già annunciato: nessuna impresa di olive ha partecipato direttamente ed è intervenuto un solo produttore di olio.
Grande è stata la delusione dei pochi visitatori, venuti proprio per acquistare questi prodotti, nel constatare che non erano in vendita. Perché? Ho sentito i diretti interessati (le aziende per la lavorazione delle olive, i produttori d’olio, il pubblico) e riporto qui sotto alcune delle opinioni raccolte sulla festa di Oliolive:
– il periodo scelto non è adatto;
– negli stand fa molto freddo;
– 3 giorni di festa sono troppi;
– non aiuta a promuovere le olive;
– non serve a vendere l’olio;
– non c’è ritorno economico;
– è una perdita di tempo;
– sembra il mercato del martedì;
– assomiglia ad una sagra;
– è inutile e non ha senso.
Criticare è sempre un compito facile, ma in questo caso il giudizio sulla festa di Oliolive è tanto duro quanto realistico. La manifestazione non è più sostenuta dalle stesse aziende di settore, e via via si è trasformata in un piccolo mercatino, dove però paradossalmente non è stato possibile acquistare né olio né olive, ed alla fine non ha accontentato nessuno. Nei chioschi all’aperto ha fatto effettivamente molto freddo, non c’è stata una grande partecipazione di pubblico, non si è riusciti a supportare la vendita dei prodotti, né a venire incontro agli interessi degli espositori, né tantomeno ai desideri dei visitatori.
Nella prima edizione della festa, il “format” individuato ha avuto un ampio consenso, nonostante l’inesperienza degli organizzatori e la fretta nell’allestimento. Infatti erano in mostra tutti gli attrezzi per la raccolta delle olive (teli, rastrelli, abbacchiatori elettrici, compressori), un piccolo frantoio per la macinazione, le aziende di olive con i loro prodotti e diversi produttori di olio: l’evento era fortemente tematico, anche se mancava il ritorno economico e si faceva sentire il freddo pungente.
Naturalmente è ingenuo pensare che per le grandi aziende di lavorazione delle olive, le quali oramai si muovono in un contesto consolidato, nazionale ed internazionale, la festa di Oliolive possa rappresentare un qualche interesse commerciale per le loro vendite. Mentre è più ragionevole immaginare che i piccoli produttori si aggreghino insieme per la vendita dell’olio, magari con la formazione di una cooperativa agricola. A questo punto la festa Oliolive sarebbe un momento d’incontro tra la domanda e l’offerta d’olio, un interesse economico per gli espositori ed un occasione per gli acquirenti in cerca dell’olio d’oliva locale. Ma Castel Madama ha una tale produzione d’olio, oppure questa è appena sufficiente a sopperire le esigenze della domanda interna? Ciò è da verificare!
Qui non si vuole bocciare completamente la manifestazione, ma sono sicuramente necessari dei cambiamenti. Visto che per le aziende d’olive la festa è inutile, che i produttori d’olio sono poco presenti e non organizzati, e che la quantità dell’olio prodotto forse non basta per generare un bussiness conveniente, si potrebbe anche considerare un titolo diverso per l’evento (la festa dell’inverno?). Il rischio è di finire come con la sagra della pera spadona, sicuramente in auge ai suoi tempi, ma ormai anacronistica e superata!