Norme tecniche sulla contabilizzazione

Lista di alcune norme tecniche utili per la contabilizzazione del calore:
– UNI 10200:2015: “Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria – Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria” del 11/06/2015 che stabilisce i principi per l’equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica.
– UNI/TS 11300-1:2014: “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale” del 02/10/2014. La norma tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale. La specifica tecnica definisce le modalità per l’applicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per umidificazione e per deumidificazione ed è rivolta a tutte le possibili applicazioni previste dalla UNI EN ISO 13790:2008: calcolo di progetto (design rating), valutazione energetica di edifici attraverso il calcolo in condizioni standard (asset rating) o in particolari condizioni climatiche e d’esercizio (tailored rating).
– UNI/TS 11300-2:2014: “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edifici non residenziali” del 02/10/2014. La specifica tecnica fornisce dati e metodi di calcolo per la determinazione dei fabbisogni di energia termica utile per il servizio di produzione di acqua calda sanitaria, nonché di energia fornita e di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. Essa fornisce inoltre il metodo di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia primaria per il servizio di ventilazione e le indicazioni e i dati nazionali per la determinazione dei fabbisogni di energia primaria per il servizio di illuminazione in accordo con la UNI EN 15193.
La specifica tecnica fornisce dati e metodi per il calcolo dei rendimenti e delle perdite dei sottosistemi di generazione alimentati con combustibili fossili liquidi o gassosi.
La specifica tecnica si applica a sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti: per il solo riscaldamento, misti o combinati per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria, per sola produzione acqua calda per usi igienico-sanitari, per i sistemi di sola ventilazione, per i sistemi di ventilazione combinati alla climatizzazione invernale, per i sistemi di illuminazione negli edifici non residenziali.
– UNI EN 834:2013: “Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del consumo dei radiatori – Apparecchiature ad alimentazione elettrica” del 26/09/2013. La specifica tecnica si applica ai ripartitori dei costi di riscaldamento atti a stimare in modo proporzionale il calore emesso dai radiatori all’interno delle unità di consumo.
– UNI EN 15459:2008: “Prestazione energetica degli edifici – Procedura di valutazione economica dei sistemi energetici degli edifici” del 03/07/2008. La norma tecnica fornisce un metodo di calcolo degli aspetti economici dei sistemi di riscaldamento e di altri sistemi che determinano la domanda e il consumo di energia dell’edificio. La norma si applica a tutti i tipi di edifici.

Giunone conquista Giove

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Luglio 2016 (Anno XIII – Numero 7) intitolato “Giunone conquista Giove”.

Nel cammino abituale di ognuno di noi, per districarsi con le difficoltà quotidiane, si possono perdere quegli eventi eccezionali che ravvivano la nostra speranza, nei quali la strada percorsa dall’intera specie umana brilla intensa ed infiamma l’immaginazione dei singoli individui, che allora si sentono parte di un progetto più grande di loro. Questa è la missione “Juno”!

Cos’è Juno?
Il 4 luglio 2016 la navicella spaziale Juno (Giunone), dopo un lungo viaggio durato ben 59 mesi, è arrivata vicino a Giove e si è inserita con successo in un orbita ellittica intorno ai suoi poli, con una delicatissima manovra di avvicinamento durata ben 35 minuti nei quali ha bruciato 800 kg di combustibile. L’obiettivo di Juno è quello di studiare Giove oltre la sua densa coltre nuvolosa, per conoscere il pianeta e comprendere l’evoluzione di questo enorme gigante gassoso (contiene più di due volte la quantità di materia presente in tutto il sistema solare, escluso il sole), aiutandoci a capire la storia della formazione delle stelle. Alla missione fu dato il nome Juno, cioè Giunone – la moglie del dio Giove – proprio perché essa poteva vedere attraverso le nubi in cui si celava Giove.

Il veicolo spaziale
La navicella ha un diametro di 3,5 metri, ma nella massima estensione dei suoi 60 mq di pannelli solari è grande come un intero campo da basket e pesa 3.600 kg (di cui 1.300 kg di combustibile). E’ stata lanciata dalla Terra il 5 agosto 2011 alle 9:25, momento in cui la distanza Terra-Giove era 716 milioni di km, mentre ora è pari a 870 milioni di km. Per arrivare su Giove è stato necessario realizzare una fionda gravitazionale: ciò significa che il veicolo spaziale è stato lanciato dalla Terra nel 2011, ha oltrepassato l’orbita di Marte per poi sfiorare (500 km) nuovamente la Terra nel 2013, in modo da sfruttare la massa terrestre che gli ha permesso di raggiungere la velocità indispensabile per arrivare fino a Giove. Qui effettuerà 37 giri intorno al gigante gassoso (uno ogni 14 giorni) che avranno termine il 20/02/2018 quando il veicolo si schianterà sul pianeta, a quel punto la navicella avrà percorso addirittura 3.400 milioni di km, toccando la strabiliante velocità di 265.000 km/h (74 km/s – uno dei più veloci oggetti costruiti dall’uomo).

Strumenti di Juno
Il velivolo è il primo alimentato interamente da pannelli solari fotovoltaici, che forniranno tutta l’energia necessaria, benché i raggi solari che raggiungono Giove abbiano solo il 3% della forza di quelli sulla Terra. A bordo ci sono nove strumenti utili per svelare i misteri nascosti oltre le folte nubi, di cui sei dedicati allo studio della magnetosfera, del plasma e delle aurore, tra cui lo spettrometro ad infrarossi, il radiometro a microonde ed il mappatore del campo gravitazionale.

Il pianeta Giove
Giove è un enorme gigante gassoso, 11 volte più largo della Terra e 300 volte più pesante. Esso impiega 12 anni per orbitare intorno al sole, ma solo 10 ore per ruotare su se stesso. Possiede 4 grandi lune (Io, Europa, Ganimede, Callisto) e 60 più piccole. Fu proprio il grande Galileo Galilei che nel 1610 fece la monumentale scoperta delle 4 lune di Giove e della loro orbita intorno a quel pianeta, infrangendo così la visione geocentrica dell’universo (per cui tutto ruotava intorno alla Terra). La sua composizione assomiglia molto a quella di una stella, principalmente idrogeno ed elio. Al suo interno la pressione e la temperatura crescono rapidamente, comprimendo l’idrogeno gas in liquido che diventa conduttivo come un metallo e genera un forte campo magnetico (magnetosfera), 20.000 volte più potente di quello della Terra.
La navicella Juno è andata lontanissimo, in luoghi dove il singolo individuo scompare! Rimangono solo i 200.000 anni di storia della specie umana, e la sua curiosità che la spinge continuamente avanti.

Definizione di termoregolazione

Il DLgs 102/2014 sull’efficienza energetica stabilisce nell’articolo 2 la definizione di sistema di termoregolazione (comma 2 lettera qq), e cioè un “sistema tecnico che consente all’utente di regolare la temperatura desiderata, entro i limiti previsti dalla normativa vigente, per ogni unità immobiliare, zona o ambiente”.
In tal senso non è chiaro se tale apparecchio debba essere automatico (ad esempio valvole termostatiche dei radiatori) o possa essere manuale (valvola standard).
Una definizione più accurata deriva dalla UNI 10200:2015 che caratterizza un impianto dotato di termoregolazione (punto 3.16) se sono presenti “dispositivi in grado di variare l’emissione termica dei corpi scaldanti per adattarla alle esigenze delle unità immobiliare per esempio tramite valvole termostatiche, termostati ambiente ed altri dispositivi di regolazione”.
Anche qui non è esplicito il richiamo a sistemi automatici di termoregolazione, ma gli esempi richiamati sono molto esplicativi, ed in conclusione si può dedurre che i sistemi di termoregolazione accettati sono quelli con le valvole termostatiche oppure con i termostati ambiente.