Siamo proprio tanti

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Dicembre 2016 (Anno XIII – Numero 11) intitolato “Siamo proprio tanti”.

L’andamento della popolazione mondiale è un dato importante, soprattutto in riferimento al nostro sostentamento, infatti il “Global Footprint Network”, organizzazione di ricerca internazionale, ha stimato che lo scorso 8 agosto 2016 avevamo già consumato tutte le risorse (frutta, verdura, carne, pesce, acqua e legno) che la terra poteva fornirci nel corso del corrente anno solare. Da quel momento in poi abbiamo iniziato ad intaccare le riserve del pianeta. Allora vediamo qualche dato!
Il numero di esseri umani viventi oggi sulla terra è 7,5 miliardi di unità. I paesi più popolati sono la Cina con 1,4 miliardi e l’India con 1,3, mentre gli USA hanno 325 milioni e l’Italia 60. Non è stato sempre così, infatti agli albori dell’agricoltura, circa 8.000 anni fa, il mondo contava solo 5 milioni di individui, cha hanno raggiunto durante l’impero romano circa i 200 milioni, con una crescita solo dello 0,05%, che fa impallidire il picco massimo raggiunto nel 1964 pari al 2,19% (44 volte superiore). Dopo le decimazioni dovute alla peste di Giustiniano nel IV scolo d.c. e alla peste nera del XIV secolo, agli inizi del XIX secolo si raggiunse la cifra di 1 miliardo di esseri umani. La rivoluzione industriale, i progressi della medicina ed il miglioramento della qualità di vita, favorirono l’aumento della popolazione che arrivò a 2 miliardi nel 1927 ed a 3 nel 1974. Dopo di ciò il tasso di crescita aumenta così tanto che ogni 12-13 anni si aggiungono 1 miliardo di individui alla popolazione mondiale. Le stime attuali prevedono un ulteriore incremento della popolazione, certo inferiore a quelli precedenti ma sempre molto alto, infatti arriveremo a 8 miliardi nel 2023 ed a 10 nel 2056. I continenti che sono cresciuti di più sono l’Asia, che sotto la spinta di India e Cina è passata da 1 miliardo di persone nel 1900 agli attuali 4 miliardi, e l’Africa che ha avuto una aumento dai 100 milioni dello scorso secolo agli odierni 900. Attualmente la popolazione mondiale si accresce di circa 80 milioni di individui all’anno, con un tasso percentuale pari al 1,13%. La densità di popolazione è interessante, le zone più popolose sono l’India con i suoi 446 esseri umani per Kmq (per chilometro quadrato), il Giappone con 336, il Pakistan, la Nigeria ed anche l’Europa con 309, l’Italia ha 203 perone per Kmq mentre la Cina 147.
Una domanda molto curiosa è quante persone sono vissute sulla terra finora? Io immaginavo qualche miliardo, invece no! La maggioranza delle stime eseguite riporta che gli individui, si può parlare anche di nostri antenati, che si sono avvicendati su questo mondo dai tempi dell’Homo Sapiens (circa 50.000 anni fa), hanno raggiunto la strabiliante cifra di 110 miliardi di vite, e quindi la popolazione attuale è solo il 6% di quella vissuta finora. Quanti individui si sono alternati in tutto questo tempo dando ognuno il suo personale contributo allo sviluppo della civiltà umana! La somma di quelle azioni ha prodotto il mondo che conosciamo ora e la società nella quale oggi viviamo, così come i nostri singoli comportamenti produrranno effetti in epoche così lontane che noi neanche immaginiamo. Una curiosità divertente: il numero delle donne e degli uomini è quasi uguale, quindi è sfatata la leggenda per la quale ci sono 7 donne per ogni uomo, che infatti derivava da un episodio biblico citato nel libro di Isaia, che prevedeva tale evento a seguito delle lunghe battaglia tra Israele e la Siria.
Un dato importante da considerare è l’evoluzione dell’età media della popolazione mondiale che fornisce l’indicazione sull’invecchiamento della popolazione stessa. Infatti se nel 1950 l’età media della popolazione mondiale era 23 anni ora abbiamo raggiunto i 29 anni. Le aree sviluppate arrivano a 42 anni (più vecchi), quelle meno ricche a 29 ed infine quelle povere a 20 (più giovani). Ad esempio la Cina ha un età media pari a 37 anni, gli USA a 38 e l’Italia addirittura 46, mentre per l’India è solo 27 anni. Per questo motivo si stima che nell’anno 2020 il numero dei 60enni supererà quello dei bambini con meno di 5 anni, generando una serie di conseguenze sui sistemi sanitari e pensionistici nazionali.
Insomma, la popolazione umana mondiale cresce velocemente consumando più risorse di quelle che il pianeta può produrre, e per evitare il collasso del sistema serve rimodulare i comportamenti umani, da una parte investendo nel controllo delle politiche demografiche, e dall’altra nel ridurre i consumi d’acqua, di cibo, di carne, d’energia, nel diminuire gli sprechi ed i rifiuti prodotti, nel differenziare e riciclare, per ritrovare quel punto d’equilibrio con il nostro pianeta, che abbiamo superato da molto (lo scorso 8 agosto abbiamo già consumato tutte le risorse annuali disponibili!).

Novità UNI 7129-2015

Novità UNI 7129-2015
Le principali novità introdotte dalla UNI 7129-1 pubblicata nel 2015 sono:
– l’introduzione di nuovi materiali (giunti a pressare, sistemi multistrato, sistemi PLT-CCST);
– una migliore identificazione delle “zone contatore” (PdR) di pertinenza dell’impresa distributrice e di pertinenza dell’utilizzatore finale (nuove figure rappresentanti il rubinetto “punto di inizio” a squadra in modo da chiarire che non necessariamente il rubinetto deve essere dritto);
– le nuove modalità di installazione di “asole tecniche ad uso promiscuo”, manufatti orizzontali o verticali nei quali possono essere alloggiati anche altri servizi;
– la riduzione dei tempi previsti per il collaudo degli impianti e l’inserimento di una maggiore tolleranza nella lettura. In tal modo è stato acclarato che la tolleranza assoluta non esiste.

Le più importanti modifiche alla UNI 7129-2 pubblicata nel 2015 riguardano:
– installazione di apparecchi di tipo B11 in locali ad uso bagno e gabinetti;
– installazione di apparecchi di tipo B11 in presenza di apparecchi alimentati a combustibili solidi;
– è vietata l’installazione di apparecchi alimentati a GPL in locali con pavimento al di sotto del piano di campagna;
– razionalizzazione della struttura e delle formule di calcolo delle aperture di ventilazione ed aerazione.

E’ stata introdotta la nuova UNI 7129-5:2015 su “Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione – Progettazione, installazione e messa in servizio – Parte 5: Sistemi per lo scarico delle condense”. La norma si applica agli impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla I, II e III famiglia secondo la UNI EN 437 ed alimentati da rete di distribuzione di cui alla UNI 9165 e UNI 10682. La norma definisce le modalità per la raccolta e lo scarico delle condense prodotte dai generatori di calore a condensazione e a bassa temperatura e quelle che si formano nei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione.

Riferimenti normativi
UNI 7129-1:2015 – “Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione – Progettazione, installazione e messa in servizio – Parte 1: Impianto interno”del 01/12/2015. La norma si applica agli impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla I, II e III famiglia di cui alla UNI EN 437 ed alimentati da rete di distribuzione di cui alla UNI 9165 e UNI 10682. La norma fissa i criteri per la costruzione ed i rifacimenti di impianti interni o parte di essi, asserviti ad apparecchi utilizzatori aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW.

Pavimento radiante con pompa di calore

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2017 (Anno XIV – Numero 1) intitolato “Pavimento radiante con pompa di calore”.

Quando l’uomo ha scoperto come controllare il fuoco, per cucinare e per riscaldarsi, la sua capacità di sopravvivenza è aumentata notevolmente. Da quei tempi lontani l’umanità ha fatto notevoli progressi nello sviluppo dei sistemi di riscaldamento, siamo passati dal camino a tiraggio naturale, alle stufe a legna, alle caldaie a carbone, fino alla condensazione a metano, ed alle fonti rinnovabili quali la biomassa (termocamini e stufe a pellet), i pannelli solari termici, il teleriscaldamento e la geotermia. Nel nostro futuro ci sono sicuramente le pompe di calore ad energia elettrica abbinate ad un impianto di riscaldamento a pavimento, ma vediamo perché?
Cosa è la pompa di calore?
In parole semplici, la pompa di calore è una macchina in grado di trasferire energia termica dall’esterno verso l’interno (riscaldamento), oppure al contrario (raffrescamento), sfruttando un gas, che si comprime, si condensa in liquido cedendo calore, si espande assorbendo energia, e poi inizia di nuovo il ciclo. La fonte d’energia è l’elettricità che serve per il funzionamento del compressore, dei ventilatori oppure della pompa, ma per ogni unità d’elettricità consumata, la pompa riesce a produrre fino a 4 unità d’energia, prendendo le 3 unità aggiuntive dall’aria esterna, che è come una sorgente “infinita” d’energia rinnovabile. E’ come se al supermercato si comprano 4 mele ma se ne paga 1 sola: potremmo chiamarlo il bonus 4×1, prendi 4 e paghi 1.
Perché l’energia elettrica?
Attualmente, come combustibile per la generazione del calore si utilizza principalmente il gas metano, per il suo basso costo e la sua facile disponibilità, che però è una materia prima fossile inquinante. E’ per questo motivo che si sta cercando di trovare alternative alle tradizionali fonti energetiche (carbone, metano, petrolio), concentrandoci su quelle rinnovabili, perché sono teoricamente “infinite” e diffuse su tutto il pianeta, come il sole, l’aria, il vento, il calore della terra ed il moto dell’acqua. Produrre l’energia elettrica con queste fonti, significa avere una sorgente d’energia rinnovabile e pulita da usare per il riscaldamento delle abitazioni.
Come funziona la pompa di calore?
Sono identiche ai famosi condizionatori d’aria che ben conosciamo, ma invece di avere come unità interna uno split, per la circolazione dell’aria calda o di quella fredda, si ha un componente che tramite uno scambiatore trasferisce il calore all’acqua invece che all’aria.
Impianto a pavimento radiante
Si conoscono molto bene i termosifoni a piastre oppure ad elementi (in ghisa o in alluminio), come pure si ha dimestichezza con gli aerotermii , termoconvettori ed i ventilconvettori, mentre si sente parlare meno di termostrisce, tubi alettati ed impianti a pavimento, utilizzati come corpi scaldanti per diffondere e distribuire il calore generato negli ambienti da riscaldare. L’impianto a pavimento radiante è costituito da uno strato d’isolante termico (in genere di polistirene) posto sopra il solaio portante del pavimento, dove sono posate delle tubazioni (in genere di polietilene reticolato PE-X) che sono poi annegate in un massetto di calcestruzzo scaldato appunto dall’acqua calda che circola all’interno dei tubi in plastica.
Vantaggi del pavimento radiante
L’impianto a pavimento radiante produce un benessere climatico enormemente maggiore rispetto ai radiatori tradizionali, perché il calore è diffuso omogeneamente dappertutto, non ci sono correnti d’aria, non ci sono gli ingombranti radiatori, e si riduce lo spostamento della polvere e degli acari. Questo sistema funziona con acqua calda a 35 °C, invece che a 75°C come nei comuni termosifoni, che permette già un risparmio del 15% sui consumi. Inoltre, se è abbinato ad una pompa di calore elettrica, che ha il suo massimo rendimento proprio a quelle temperature, i costi di riscaldamento si abbassano ulteriormente, perché si sfrutta l’energia “gratuita” dell’aria esterna e si attiva il meccanismo “prendi 4 e paghi 1”, con risparmi che possono arrivare al 75%. Questo sistema rappresenta il futuro negli impianti di riscaldamento: alta qualità, bassi consumi e minore inquinamento.