Ecobonus del 65%

22/01/2016

Le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica e di adeguamento antisismico degli edifici è stata prorogata fino al 31/12/2016.
Rammentiamo quali sono le spese detraibili:
– isolamento termico dell’edificio;
– schermature solari;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
– lavori di adeguamento antisismico degli edifici.
La detrazione è estesa anche all’acquisto, installazione e messa in opera degli impianti domotici. Addirittura, per i lavori sulle parti comuni degli edifici, i condomini potranno cedere la loro quota di detrazione alle stesse imprese esecutrici, le cui modalità saranno definite con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica sono usufruibili anche dagli IACP, Istituti Autonomi Case, Popolari, comunque denominati, per le spese sostenute, dal 01/01/2016 al 31/12/2016, per gli interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica.

Temine per la contabilizzazione del calore

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Dicembre 2015 (Anno XII – Numero 11), consultabile in questa pagina web.

La scadenza per eseguire i lavori di contabilizzazione del calore negli impianti di riscaldamento condominiali esistenti si sta avvicinando velocemente, infatti il termine ultimo, dopo diverse proroghe, è il 31 dicembre 2016. Ho parlato della contabilizzazione del calore in un precedente articolo, ora vediamo quando l’obbligo entra in vigore per tutti gli edifici condominiali!

Normativa
L’iter legislativo, come spesso succede, è estremamente lungo ed articolato. Infatti parte da molto lontano, già la legge 10/1991 parlava di sistemi di regolazione e misurazione del calore prodotto dalle caldaie condominiali. La trafila di norme continua con il DPR 551/1999 che modifica il DPR 412/1993, poi continua con il DPR 59/2009 ed il DPR 74/2013, per terminare con il DLgs 102/2014, senza tenere conto delle leggi regionali quali la DCR 66/2009, la LR 9/2009, la LR 7/2014 e le diverse proroghe regionali della scadenza fissata inizialmente al 31/12/2011 per i Comuni di Roma e Frosinone, ed al 31/12/2014 per il restante territorio regionale. Infine vi sono le direttive 2002/91/CE e 2012/27/UE.

Qual è l’obbligo?
Il DLgs 102/2014 all’articolo 9 comma 5 lettera b, nei condomini con un impianto di riscaldamento centralizzato, sancisce l’obbligo di installare entro il 31/12/2016 i contatori individuali di piano per misurare l’effettivo consumo di calore per ciascuna unità immobiliare. Nei casi in cui non si possa usare un gruppo di misura per ogni appartamento (articolo 9 comma 5 lettera c), si ricorre all’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore individuali (contacalorie) per misurare il consumo di calore su ogni radiatore posto all’interno delle unità immobiliari dell’edificio. A dire il vero, la regione Lazio ha posticipato la data di scadenza al 01/09/2017, ma continua a valere il termine nazionale del 31/12/2016, infatti il decreto legislativo è una legge di rango superiore e non prevede alcuna clausola di cedevolezza.

Deroghe
L’obbligo di installare i contatori individuali vale nella misura in cui sia tecnicamente possibile (distribuzione orizzontale a zona). Eventuali casi di impossibilità tecnica all’installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione devono essere riportati in un’apposita relazione tecnica del progettista. Allo stesso modo l’obbligo di montare i contacaolorie è valido salvo che l’installazione di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi. In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore. La relazione tecnica di un tecnico abilitato deve dimostrare che l’installazione dei predetti sistemi non è efficiente in termini di costi.

Sanzioni
Il condominio che non provvede ad installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuali, per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore posto all’interno dell’unità immobiliare, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.500 euro.

Opinione tecnica
La contabilizzazione del calore nei nuovi edifici è semplice da realizzare e molto utile (riduzione consumi gas), mentre risulta spesso tecnicamente inutilizzabile per gli edifici esistenti (colonne verticali), inoltre resta il dubbio sull’effettiva convenienza economica del costo dei lavori rispetto alla reale riduzione dei consumi di energia.
L’impianto termico condominiale è sicuramente conveniente, molto meglio dell’autonomo, poiché risolve il problema del riscaldamento con una sola caldaia ed un unico impianto gas, una sola canna fumaria ed un unico locale tecnico. Tutto questo senza considerare che le caldaie professionali consumano meno di quelle piccole, hanno bisogno di un unico servizio di manutenzione e sono più sicure rispetto alla gestione di una moltitudine di piccoli impianti termici autonomi.

I metri quadrati nelle visure catastali

07/01/2016

Finalmente compare nelle visure catastali la superficie dell’immobile, attualmente ancora quella catastale lorda, ma si spera che presto sia inserita anche l’area netta calpestabile. Quindi dal 09/11/2015 i proprietari avranno a disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici. L’area catastale comprende la superficie complessiva incluse pertinenze, balconi, ecc.. .
Ciononostante la rendita catastale continuerà ad essere calcolata sempre sulla base dei vani, fino a quando non sarà operativa tutta la riforma del catasto.

Tempus fugit

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Novembre 2015 (Anno XII – Numero 10), consultabile in questa pagina web.

Il tempo scorre veloce (tempus fugit – famosa espressione latina), sfuggendo anche alla nostra comprensione, ma alcune volte rallenta, infatti non è un indice di riferimento assoluto ma dipende dalla velocità con la quale procediamo. Già nel 1971, per verificare come si comportava il tempo per un soggetto in movimento, fu eseguito questo esperimento: furono presi due orologi atomici sincronizzati (sono molto precisi, perdono 1 secondo ogni miliardo di anni), uno fu lasciato a terra e l’altro fu collocato su un jet, e dopo il volo intercontinentale fu constatato come i cronometri risultavano sfalsati, anche se solo di qualche centinaio di miliardesimo di secondo. Il tempo sul jet era trascorso più lentamente perché questo si muoveva ad alta velocità, quindi si è dimostrato che il moto nello spazio influenza la velocità con cui il tempo scorre.
Cosa è dunque il presente? Quello che si trova tra il passato ed il futuro, l’istante che vivo ora mentre scrivo l’articolo, che però non è lo stesso identico istante di quello dei cosmonauti che viaggiano intorno alla terra a 27.600 km/h, compiendo ogni giorno 15 giri del pianeta, perché sulla stazione orbitante il tempo scorre più lento, è come se loro si trovassero in un’altra dimensione spazio-temporale rispetto alla mia. In questo caso la differenza di tempo è piccola, perché siamo vicini, ma se pensiamo ad un alieno su un pianeta lontanissimo (10 miliardi di anni luce da noi), costui vive il nostro stesso istante se resta fermo, ma se inizia a pedalare allontanandosi da noi, l’enorme distanza che ci separa lo farebbe piombare nella dimensione temporale che corrisponde alla terra durante la prima guerra mondiale, invece se l’alieno pedala avvicinandosi a noi è come se vivesse un’istante che appartiene al nostro futuro tra 100 anni. Per capire meglio, se tutta la storia dell’universo fosse scritta in un libro, ed io stessi vivendo la pagina-anno 2015, se l’alieno fosse fermo si troverebbe sulla mia stessa pagina spazio-temporale, ma se si muovesse pedalando lontano da me si sposterebbe alla mia pagina-anno 1915, mentre se si spingesse pedalando verso di me si trasferirebbe alla mia pagina-anno 2115. Insomma, così come intorno a noi vediamo tutto lo spazio che esiste, allo stesso modo lì fuori c’è tutto il tempo, dalla nascita alla morte dell’universo, ed il passato, il presente ed il futuro convivono insieme indistintamente, come un film impresso su una pellicola in cui tutti i momenti esistono già. Ma perché meravigliarsi, se osserviamo i corpi celesti, la luce che ora vediamo è quella prodotta dalle stelle milioni di anni fa, quando l’uomo ancora non compariva sulla terra, quindi la nostra percezione del presente è ingannevole. Allora si potrebbe viaggiare nel passato e nel futuro? Teoricamente si. Anche la gravità influenza il tempo, per questo se si potesse passare vicino ad un buco nero, 2 ore in orbita lì introno corrisponderebbero a 50 anni sulla terra, in questo modo avremmo viaggiato nel futuro. Tornare nel passato è più complesso, infatti sono stati teorizzati i wormhole, cioè dei cunicoli spazio-tempo che collegano due punti e due momenti diversi dell’universo, ma sono ancora impraticabili perché anche se le leggi della fisica sono reversibili, esiste un unico verso in cui il tempo può scorrere (la freccia del tempo) perché è irreversibile, e ciò deriva dal principio di Boltzmann per cui nell’universo l’entropia (misura del disordine) non può che aumentare con il tempo, ed il momento di massimo ordine è stato proprio il big bang (l’inizio di tutto) quando tutta la materia era concentrata in un punto, e prima di quel momento non esisteva né il concetto di spazio né quello di tempo.
Solo superando le esperienze ordinarie si può andare oltre le nostre percezioni limitate, e comprendere che siamo parte di una realtà molto più ricca e straordinaria di quella che ora riusciamo a vedere.

Controlli sui condizionatori

30/11/2015

L’obbligo dei controlli di efficienza energetica non riguarda tutti i condizionatori, ma solo quelli con una potenza frigorifera utile nominale maggiore di 12 kW (un impianto domestico difficilmente supera i 3 kW). Mentre il libretto d’impianto è obbligatorio per tutti i climatizzatori, anche quelli più piccoli. I proprietari o i responsabili che non si adeguano sono puniti con multe da 500 a 3.000 euro.
Il DPR 74/2013 tratta il “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del DLgs 192/2005”.
Tale decreto si adegua all’articolo 9 della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16/12/2002, sul rendimento energetico nell’edilizia, al fine di ridurre il consumo energetico e i livelli di emissione di biossido di carbonio, prevede che gli Stati Membri adottino le misure necessarie per prescrivere ispezioni periodiche sui sistemi di condizionamento d’aria la cui potenza nominale utile è superiore a 12 kW.
In occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione di cui all’articolo 7 su impianti termici di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW, si effettua un controllo di efficienza energetica riguardante:
a) il sottosistema di generazione;
b) la verifica dei sistemi di regolazione della temperatura centrale e locale;
c) la verifica dei sistemi di trattamento dell’acqua (dove previsti).
Le precedenti operazioni sono effettuate secondo i rispettivi rapporti di controllo di efficienza energetica, come individuati all’Allegato A del decreto DPR 74/2013, e precisamente:
– ogni 4 anni per impianti di potenza compresa fra 12 kW e 100 kW
– ogni 2 anni per impianti con potenza superiore a 100 kW
I controlli di efficienza energetica devono essere inoltre realizzati:
a) all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, a cura dell’installatore;
b) nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione;
c) nel caso di interventi tali da poter modificare l’efficienza energetica.
Il successivo controllo deve essere effettuato entro i termini previsti a far data dalla effettuazione dei controlli.
Al termine delle operazioni di controllo, l’operatore che effettua il controllo provvede a redigere e sottoscrivere uno specifico “Rapporto di controllo di efficienza energetica”. Una copia del Rapporto
è rilasciata al responsabile dell’impianto, che lo conserva e lo allega ai libretti; una copia è trasmessa a cura del manutentore o terzo responsabile all’indirizzo indicato dalla Regione o Provincia autonoma competente per territorio. Al fine di garantire il costante aggiornamento del catasto, la trasmissione alle Regioni o Province autonome deve essere eseguita prioritariamente con strumenti informatici. Restano ferme le sanzioni in caso di non ottemperanza da parte dell’operatore che effettua il controllo.
Le macchine frigorifere e le pompe di calore per le quali nel corso delle operazioni di controllo sia stato rilevato che i valori dei parametri che caratterizzano l’efficienza energetica siano inferiori del 15 per cento rispetto a quelli misurati in fase di collaudo o primo avviamento riportati sul libretto di impianto, devono essere riportate alla situazione iniziale, con una tolleranza del 5 per cento. Qualora i valori misurati in fase di collaudo o primo avviamento non siano disponibili, si fa riferimento ai valori di targa.

Quanto siamo giganti

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Ottobre 2015 (Anno XII – Numero 9), consultabile in questa pagina web.

Se nell’ultimo articolo abbiamo visto come siamo infinitamente piccoli rispetto all’universo che ci circonda, in questo apprezzeremo la nostra grandezza se paragonata alle minute particelle che ci compongono. Infatti l’elemento più piccolo che ad oggi conosciamo è il neutrino, che dovrebbe avere una larghezza di 10-23 metri, mentre il quark ha una dimensione di 10-18 metri. Per cercare di dare un idea della piccolezza del quark si dovrebbe immaginare di ingigantire un uomo fino a farlo diventare grande quanto tutto il nostro sistema solare (12 miliardi di km), sarebbe un individuo mastodontico, eppure in proporzione il quark sarebbe largo solo come un sottile capello.

Poi è impressionante pensare che tutto il sistema solare percorra un orbita ellittica intorno al centro della sua galassia (la Via Lattea) con una velocità di rivoluzione di 250 km/s; insomma non lo sapevamo ma siamo tutti in viaggio (andiamo anche veloce!), ed ogni 230 milioni di anni il sole completa un intero giro della nostra galassia.

Torniamo all’argomento principale, per scoprire che l’elettrone ha una grandezza di 10-15 metri contro le dimensioni di un atomo pari a 10-10 metri, e per cercare di capire quanto l’elettrone è grande rispetto all’atomo basti pensare che se noi fossimo l’atomo, l’elettrone in proporzione sarebbe grande come un pallone da calcio, distante da noi come Tivoli da Castel Madama, ed in continua rotazione nello spazio intorno a noi, cioè al nucleo atomico. Impressionante, in pratica siamo fatti di vuoto, infatti il volume occupato dai protoni, neutroni ed elettroni è incredibilmente piccolo rispetto a tutto il resto dell’atomo, e precisamente lo spazio vuoto dell’atomo è il 99,999%.

Continuando a giocare con il nostro microscopio virtuale, a questo punto incontriamo il DNA grande (si fa per dire) 10-9 metri, e il virus nanobio, che con i suoi 10-8 metri è la forma di vita più piccola conosciuta. Pensate che il nostro sangue è fatto di globuli rossi (che trasportano l’ossigeno) larghi solo  10-6 metri (1 micron , cioè un millesimo di millimetro), mentre tutti noi almeno una volta nella vita, anche se per pochi secondi, siamo stati minuscoli quanto un ovulo umano che misura 10-4 metri (cioè un decimo di millimetro), in pratica lo spessore di un capello (incredibile!).

L’essere vertebrato più piccolo finora scoperto è una rana di 7×10-3 metri (7 millimetri), pensate che entra in una moneta da 1 centesimo, mentre la nostra statura media è di 1,7 m, che però è piccola se confrontata con l’animale più grande mai conosciuto, cioè la balenottera azzurra, un mammifero marino di 33 metri di lunghezza e ben 180 tonnellate di peso.

Una massa che è più grande di 2.000 volte rispetto a quella di un essere umano, che a sua volta è infinitamente gigantesca se paragonata alla massa dell’elettrone (9,1×10-31 kg), infatti il peso dell’uomo è 1.000 miliardi di miliardi di miliardi di volte più grande di quello dell’elettrone.

Noi siamo infinitamente piccoli in confronto all’universo, ed allo stesso tempo immensamente grandi rispetto al mondo atomico che ci compone, ma conosciamo veramente poco sia del primo che del secondo!

Nuovo Attestato di Prestazione Energetica

30/10/2015

E’ stato nuovamente modificato il modello dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), in base ai decreti emanati il 26/06/2015, che aggiornano questi punti:
– applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici;
– le nuove linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici;
– la nuova relazione tecnica di progetto, schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto.
– il nuovo modello di Attestato di Prestazione Energetica;
– il calcolo con edificio di riferimento ed il calcolo dell’Edificio a Energia Quasi Zero;
– il nuovo modello per gli annunci commerciali.
Le novità più rilevanti sono:
– la classe energetica è determinata dall’edificio di riferimento;
– nell’APE sono evidenziati tutti i servizi energetici dell’edificio e i relativi consumi;
– le classi energetiche diventano dieci (A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G);
– aggiunte le informazioni relative alle prestazioni dell’involucro per l’estate e per l’inverno, ai consumi energetici relativi all’aliquota non rinnovabile e a quella rinnovabile, il dettaglio degli impianti presenti, gli interventi raccomandati e la stima della classe energetica raggiungibile.

Quanto siamo piccoli

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Settembre 2015 (Anno XII – Numero 8), consultabile in questa pagina web.
Poco tempo fa ho guardato un video di Youtube, intitolato “Star Size Comparison HD”, che mi ha estremamente colpito perché mi ha ricordato quanto l’essere umano sia infinitamente minuscolo nella vastità dell’universo.
Lo spazio comune che conosciamo è quello euclideo tridimensionale, cioè l’ambiente nel quale si colloca la nostra vita quotidiana, sul quale si basa la meccanica classica newtoniana che vede lo spazio ed il tempo come oggetti distinti, assoluti ed indipendenti.
Ma guarda un po’, all’inizio del 1905 scopriamo che non è così, infatti i lavori di Poincaré, Lorentz e la relatività speciale di Einstein ci dimostrano invece che c’è un legame indissolubile fra spazio e tempo, e soprattutto che questi riferimenti sono relativi, cioè cambiano: il tempo non è assoluto, non scorre con la stessa velocità dappertutto. Dunque nel 1907 nasce lo spazio di Minkowski, il cosiddetto spazio-tempo, una struttura matematica quadridimensionale.
Non finisce qui, di fatto questo modello è solo una semplificazione della realtà, un’approssimazione locale di un evento, ma non va bene per descrivere tutto l’universo! Così nel 1915 compare la relatività generale di Einstein, che incorporando la forza di gravità ci spiega come la materia riesce a curvare lo spazio-tempo. E’ come gettare su un lenzuolo teso una palla da biliardo, che per il peso affonda, ed il lenzuolo si curva come farebbe lo spazio-tempo vicino ad un grande pianeta. Ed in futuro chissà cos’altro sarà scoperto?

Come si misura lo spazio?
E’ generalmente utilizzato il sistema internazionale di unità di misura (SI), ed attualmente il metro è definito come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto durante un intervallo di tempo esattamente pari 1/299.792.458 secondi.

Qual è la velocità della luce?
La velocità di propagazione della luce è pari a 299.792.458 m/s (costante C). Per darvi un idea di quanto sia grande, pensate che noi vediamo la luna perché è illuminata dal sole, la cui luce riflessa dal nostro satellite impiega solo un secondo per percorrere lo spazio tra luna e terra. Invece l’anno luce è la lunghezza percorsa dalla luce nel vuoto durante un intero anno, una distanza inimmaginabile.

Newton ed il secchio d’acqua
Per dimostrare che lo spazio fosse indipendente dalla materia Newton prende un secchio con dell’acqua che viene appeso ad una corda. L’acqua ha inizialmente una superficie piatta, ma se si fa ruotare il secchio la superficie dell’acqua diviene concava, e se anche si ferma la rotazione del secchio la superficie dell’acqua rimane per un po’ concava e continua a girare. L’acqua non c’è più ma lo spazio che occupava continua ad esistere.

Einstein ed il paradosso dei gemelli
Consideriamo due fratelli gemelli: uno rimane sulla terra mentre l’altro sale su un’astronave che parte nell’anno 2000, e viaggiando quasi alla velocità della luce (0,87 volte C) raggiunge una stella molto distante (8 anni luce) dal nostro pianeta e poi torna indietro. Quando i due gemelli si rincontrano, per quello che è rimasto sulla terra sono trascorsi 18 anni (8 : 0,87 x 2) mentre per quello che ha viaggiato il tempo è avanzato più lentamente, sono passati solo 9 anni. Il tempo non è assoluto, cambia in base alla velocità, e scorre più lento man mano che ci si avvicina alla velocità della luce!

Quanto siamo piccoli!
La stella più grande che conosciamo è “VY Canis Majoris”, una ipergigante rossa distante ben 3.800 anni luce dalla terra, con una circonferenza addirittura di 6.000.000.000 di Km (la terra è solo 40.000 Km), e se la volessimo percorrere con una Ferrari alla velocità di 300 Km/h, senza mai fermarci, servirebbero perfino 2.300 anni per fare l’intero giro del pianeta. E questa stella è solo un minuscolo punto dello spazio buio intorno a noi, infatti una galassia contiene centinaia di miliardi di stelle ed esistono più di 100 miliardi di galassie nell’universo (la nostra è la Via Lattea), perciò a conti fatti ci sono almeno 70.000 miliardi di miliardi di stelle.
E’ sbalorditivo pensare alla vastità del cosmo, vedere quanto siamo infinitamente minuscoli, e capire così che la terra non è il centro dell’universo.

Moduli unificati CIL e CILA

30/09/2015

Il 18/12/2014 la Conferenza Unificata tra Stato, Regioni e Comuni ha approvato i modelli unici per l’edilizia CIL (Comunicazione Inizio Lavori) e CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata).
Il modello CIL deve essere presentato quando si eseguono lavori di edilizia libera, quali:
– realizzazione di opere temporanee (da rimuovere entro 90 giorni)
– realizzazione di opere di pavimentazione e finitura degli spazi esterni
– installazione di pannelli solari o fotovoltaici
– installazione di singoli generatori eolici con altezza non superiore a 1,5 metri
– realizzazione di opere per l’arredo delle parti pertinenziali degli edifici
– realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro
Il modello CILA deve essere presentato nei seguenti casi:
– interventi di manutenzione straordinaria non riguardanti parti strutturali
– interventi di frazionamento o di accorpamento di unità immobiliari, senza cambio di destinazione d’uso e senza aumento di volumetria
In entrambi i casi i lavori possono incominciare il giorno stesso in cui viene presentata la comunicazione al Comune.
La Regione Lazio ha approvato i moduli edilizi unificati CIL e CILA ocn l’atto n. G01308 del 13/02/2015.

Regole di prevenzione incendi alberghi

23/08/2015

Il 23/08/2015 è entrato in vigore il DM 14/07/2015 sulle “Disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico – alberghiere con numero di posti letto superiore a 25 e fino a 50”.
Tali norme si applicano per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere, con numero di posti letto superiore a 25 e fino a 50, esistenti alla data di entrata in vigore del suddetto decreto.
Le regole tecniche si applicano anche nel caso di interventi di ristrutturazione o di ampliamento, limitatamente alle parti interessate dall’intervento e comportanti l’eventuale rifacimento dei solai in misura non superiore al 50%.
Questo decreto ribadisce le indicazioni del DM 16/03/2012 sul ”Piano straordinario biennale adottato ai sensi dell’art. 15, co. 7 e 8, del DL 216/2011, convertito con modificazioni dalla Legge 14/2012, sull’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive”, e sollecita l’adeguamento degli alberghi alle disposizioni di prevenzione incendi.