Caldaia con scarico a parete o tetto?

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul giornale “La Piazza” nel numero di Settembre 2014 (Anno XI – Numero 8) intitolato “Caldaia con scarico a parete o tetto?”.

La normativa sugli impianti termici cambia continuamente, infatti l’ultima legge è uscita a luglio 2014, e rischia di creare numerosi dubbi sulla corretta modalità di installazione delle caldaie, ed in particolare sullo scarico dei fumi a parete oppure a camino con sbocco sopra il tetto. Allora proviamo a chiarirci le idee !

Norme precedenti
La Legge 221/2012 permetteva di scaricare i fumi a parete, in edifici costituiti da più unità immobiliari, se si installava una caldaia a condensazione, ma poi è intervenuta la Legge 90/2013 che ammette anche generatori di calore appartenenti alle classi 4 e 5.

Obbligo di scarico a tetto
Gli impianti termici installati successivamente al 31/08/2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente. Questa imposizione è introdotta dall’articolo 17-bis della Legge 90/2013, che converte con modificazioni il DL 63/2013, introducendo i commi 9, 9-bis, 9-ter e 9-quater nell’articolo 5 del DPR 412/1993, poi variato ancora dal DLgs 102/2014 (che dedalo di modifiche!).

Deroghe per scarico a parete
E’ permesso derogare dall’obbligo di scarico dei fumi a tetto in questi casi:
a) quando si procede alla sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente al 31/08/2013 con scarico a parete (villini);
b) se la realizzazione della canna fumaria risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell’intervento (centro storico);
c) laddove il progettista attesta e assevera l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto;
d) qualora si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari (condomini), qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini con sbocco sopra il tetto dell’edificio;
e) se vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore.

Condizioni per scarico a parete
E’ possibile accedere alle deroghe per lo scarico a parete dei fumi della caldaia solo rispettando questi obblighi:
– nei casi di cui alla lettera a), installare generatori di calore a gas a camera stagna con rendimento superiore al 93,1 % (per una potenza del generatore di 35 kW);
– nei casi di cui alle lettere b), c), e d), installare generatori di calore a gas a condensazione (con emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh);
– per la lettera e), installare generatori di calore a gas a condensazione (con emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh), e pompe di calore ad alto rendimento;
– comunque serve sempre posizionare i terminali di scarico in conformità alla norma UNI 7129.

News su Contabilizzazione del calore
La Legge Regionale 66/2009 (articolo 5 comma 2) impone entro il 31/12/2014 i seguenti adeguamenti degli impianti termici:
– le stufe e i camini chiusi a biomassa legnosa devono garantire un rendimento > 63 %;
– gli impianti di riscaldamento a combustibili non gassosi devono essere convertiti a metano o GPL;
– gli impianti di riscaldamento condominiali esistenti devono essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore utilizzato.
Infine già dal 2009 gli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici e condominiali, di nuova costruzione o sottoposti ad interventi di ristrutturazione generale, devono essere realizzati con caldaie di nuova generazione ad alto rendimento, possibilmente integrate da pannelli solari, e secondo la tecnologia degli impianti centralizzati con termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore utilizzato.

Caldaie montate a regola d’arte

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Febbraio 2014 (Anno XI – Numero 2) intitolato “Caldaie montate a regola d’arte”.

Le caldaie devono essere montate a regola d’arte, facendo particolare attenzione al sistema di scarico dei fumi di combustione, infatti questi gas nocivi vanno accuratamente incanalati in una canna fumaria oppure opportunamente scaricati a parete. Negli edifici esistenti le canne fumarie non sono sempre presenti, per questo motivo si riportano qui sotto le prescrizioni di sicurezza che devono essere osservate.

E’ possibile installare la caldaia sotto un balcone?
Quasi mai. Infatti lo scarico della caldaia sotto un balcone deve essere collocato in posizione tale che il percorso dei fumi non sia minore di 2 m, dal punto di uscita dei gas alla soglia del balcone, compreso l’eventuale parapetto chiuso. Inoltre il terminale deve essere comunque posizionato ad una distanza minima di 30 cm dal solaio del balcone (50 cm per apparecchi a tiraggio naturale).

Si può avere lo scarico sotto una finestra?
Se la caldaia è a tiraggio naturale non è possibile, infatti la distanza minima da rispettare tra lo scarico e la finestra è 2,5 m. Invece, se l’apparecchio è a ventilazione forzata la distanza necessaria dalla finestra è solo 0,6 m.

Quali sono le distanze da rispettare?
I terminali di scarico degli apparecchi termici a gas muniti di ventilatore, con una potenza da 16 a 35 kW, devono rispettare queste distanze minime:
– 30 cm dall’angolo/rientranza dell’edificio;
– 30 cm dalla gronda o da tubazioni;
– 40 cm in adiacenza ad una finestra;
– 60 cm sotto una finestra;
– 100 cm a fianco di un balcone;
– 100 cm a fianco di uno scarico;
– 150 cm sotto un altro scarico;
– 220 cm dal piano di calpestio.

Cosa sono le canne fumarie collettive?
Le canne fumarie collettive servono per l’evacuazione dei fumi delle caldaie negli edifici con più piani, e sono composte da un condotto primario e da più canali secondari per l’allaccio dei singoli apparecchi. I condotti secondari devono avere un’altezza non minore di 2 m all’interno del primario. L’immissione dell’apparecchio nel condotto primario deve essere al di sopra del punto in cui termina il secondario sottostante. L’altezza minima della canna fumaria al di sopra dell’ultimo apparecchio deve essere di almeno 3 m.

Quante caldaie per ogni canna fumaria?
La canna fumaria può servire al massimo 6 apparecchi, e non più di una caldaia per piano. Non è consentito scaricare i prodotti della combustione di apparecchi non similari tra loro (ventilazione naturale/forzata) nello stesso camino, canna fumaria o condotto intubato.

Quando è possibile lo scarico a parete?
Non sempre. Infatti gli impianti termici installati dopo il 31/08/2013 devono essere collegati ad appositi sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio, come indicato nella Legge 90/2013 che modifica il DPR 412/1993. E’ possibile derogare da questo obbligo, e quindi scaricare i fumi a parete, solo nei seguenti casi:
a) si sostituisce una caldaia individuale esistente che già scaricava a parete;
b) c’è incompatibilità con le norme di tutela dei beni culturali (centro storico);
c) sussiste l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto.
Comunque queste caldaie devono avere un rendimento minimo del 93% (se la potenza è 35 kW), appartenere alla classe 4 o 5 secondo le emissioni di NOx (UNI EN 297, 483 e 15502), e rispettare la vigente norma tecnica UNI 7129-3:2008 sulla posizione dei terminali di tiraggio.

Si può avere il contatore vicino la caldaia?
No. Tutti gli apparecchi a gas devono essere installati ad una distanza di almeno 1,5 m dai contatori, siano essi elettrici o del gas. Solo se la caldaia è esistente, per superare l’ostacolo, è permesso realizzare un setto separatore tra apparecchio e contatore, in modo da evitare che eventuali fughe di gas possano trovare punti di innesco e causare incendi o esplosioni.