Edifici in classe A

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Novembre 2013 (Anno X – Numero 10) intitolato “Edifici in classe A”.

Come per gli elettrodomestici, anche gli edifici sono stati suddivisi in classi energetiche in base alla quantità d’energia utilizzata per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. La classe è determinata con l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio (EPgl), che esprime il fabbisogno di energia primaria totale non rinnovabile (kWh/m²anno). Ma come è costruita un’abitazione in classe energetica A, e quale è la differenza di consumi con la classe G?

Appartamento in classe A
Non è facile raggiungere la classe energetica A per un appartamento da 80 mq in un classico condominio con 10-15 abitazioni. Ad esempio, consideriamo la casa più fredda dell’edificio, quella con due pareti confinanti verso l’esterno, due balconi, posta sotto un’altra abitazione riscaldata ma sopra un garage freddo. Per assegnargli la classe energetica A, questo appartamento deve essere realizzato con 10 cm di isolante termico posto nell’intercapedine delle pareti perimetrali, e 5 cm sul soffitto del garage. E’ indispensabile che i ponti termici (pilastri, travi, balconi, angoli) siano corretti, cioè che siano presenti almeno 5 cm di isolante tra l’elemento strutturale e la faccia esterna dell’edificio. Infine è necessario possedere una caldaia ad alto rendimento, installare le valvole termostatiche sui radiatori ed avere pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

Villino unifamiliare in classe A
Attribuire la classe energetica A ad un villino unifamiliare richiede ancora maggiori accortezze, a causa della sua elevata superficie disperdente, poiché questo non confina con appartamenti riscaldati ma solo con l’ambiente esterno. Ad esempio, consideriamo una casa isolata da 80 mq su due piani, sempre con due balconi ed un sottotetto non calpestabile (zona fredda). Per avere la classe energetica A, questo villino deve essere realizzato con un forato termico da 30 cm, un cappotto termico da 10 cm, e 15 cm di isolante sul pavimento del sottotetto e del piano terra. In questo caso i ponti termici non sono un grande problema, grazie al cappotto che avvolge tutto l’edificio, eccetto i balconi che vanno opportunamente coibentati. Anche qui è necessario possedere una caldaia ad alto rendimento, installare le valvole termostatiche sui radiatori ed avere pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

Confronto dei consumi di gas
Per avere una buona classe energetica bisogna avere un elevato spessore di isolante termico, fare molta attenzione alla correzione dei ponti termici, installare una caldaia ad alto rendimento, disporre di un controllo della temperatura ambiente, e montare finestre a taglio termico con doppi vetri basso emissivi. La classe energetica dell’edificio non è un parametro teorico, ma la misura effettiva dell’energia consumata, e quindi la quantità di metri cubi di gas metano necessari per la climatizzazione invernale dell’abitazione; più la classe energetica è elevata e più la bolletta del gas sarà salata. L’appartamento preso come esempio consuma annualmente 488 metri cubi di gas (391 euro) se in classe energetica A, e 1.529 metri cubi (1.223 euro) se in classe G, con una maggiorazione di 832 euro (+313%) sulla bolletta. Va molto peggio per il villino preso come esempio, infatti questo consuma annualmente 593 metri cubi di gas (474 euro) se in classe energetica A, e 1.958 metri cubi (1.566 euro) se in classe G, con un incremento di 1.092 euro (+330%) sulla bolletta. Riscaldare una casa in classe G costa più del triplo di una in classe A. Tali risultati si ottengono considerando una temperatura costante all’interno dell’abitazione di 20°C durante tutta la stagione invernale.

Edifici EEQZ
L’aumento dei consumi energetici ci spinge a ridurre gli sprechi, per questo in futuro avremo l’edificio EEQZ (edificio a energia quasi zero), cioè un edificio ad altissima prestazione con un consumo energetico quasi nullo che sarà coperto tramite energia rinnovabile prodotta in situ.
La Legge 90/2013 richiede, dal 31/12/2018, che gli edifici pubblici di nuova costruzione debbano essere edifici a energia quasi zero. Dal 01/01/2021, la predetta disposizione è estesa anche agli edifici privati di nuova costruzione.