Olio di palma

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Aprile 2017 (Anno XIV – Numero 4) intitolato “Olio di palma”.

Si è parlato tanto dell’olio di palma, inizialmente lodando le sue qualità, poi criticando gli effetti ambientali negativi dovuti ai metodi di produzione ed infine paventando i suoi effetti dannosi sulla salute. Cerchiamo di far luce sull’argomento riportando i pareri di diversi enti ed associazioni!

04/09/2015 – Consiglio nazionale dei chimici

I chimici spiegano che “l’olio di palma ha ottime proprietà tecnologiche, di conservabilità, di qualità, di sapore e anche di prezzo. A livello nutrizionale i valori di questo olio vegetale sono molto simili a quelli del burro. La chiave sta, come sempre, nella misura.”

13/11/2015 – Ministero della Salute

Il Ministero della Salute avvisa la “possibile presenza di colorante Sudan IV, vietato in Europa negli alimenti, in olio di palma proveniente dal Ghana via Olanda.”

25/02/2016 – Istituto superiore di sanità

L’Istituto di sanità sostiene che “l’olio di palma è un ingrediente largamente impiegato nell’industria alimentare e rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi. La letteratura scientifica non riporta l’esistenza di componenti specifiche dell’olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute, ma riconduce questi ultimi al suo elevato contenuto di acidi grassi saturi rispetto ad altri grassi alimentari. Evidenze epidemiologiche attribuiscono infatti all’eccesso di acidi grassi saturi nella dieta effetti negativi sulla salute e, in particolare, un aumento del rischio di patologie cardio-vascolari. Per tale ragione, serve contenere il consumo di alimenti apportatori di grassi saturi.”

04/05/2016 – Efsa

L’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) afferma che “i contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute. Le sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200°C). I più elevati livelli di Ge, come pure di 3-Mcpd e 2-Mcpd (compresi gli esteri) sono stati rinvenuti in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi.”

Il gruppo di esperti dell’Efsa sui contaminanti nella catena alimentare (Contam) ha spiegato che “ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo (Ge) sia genotossico e cancerogeno”, raccomandando ulteriori ricerche per colmare le lacune nei dati e migliorare le conoscenze sulla tossicità di queste sostanze, in particolare di 2-Mcpd.

11/05/2016 – Dipartimento Alimentazione, nutrizione e salute

L’Istituto superiore di sanità ricorda che “non esiste letteratura scientifica che affermi che i grandi consumatori di olio di palma hanno più alto rischio di tumore”, considerando che questi contaminanti si ritrovano anche in molti altri oli vegetali, e in alcuni prodotti alimentari trasformati.

28/07/2016 – Stiftung Warentest

L’associazione tedesca dei consumatori, Stiftung Warentest, ha testato 21 delle creme alla nocciola più diffuse, riscontrando che quelle con olio di palma contengono meno contaminanti di quelle che ne sono prive. Il loro suggerimento? Variare le proprie fonti alimentari ed evitare abusi.

22/11/2016 – Greenpeace

Greenpeace sottolinea l’importanza della sostenibilità ambientale, infatti per produrre l’olio di palma si disboscano e si incendiano intere foreste, portando alla perdita di biodiversità e minacciando gli ultimi rifugi di tigri ed oranghi, senza contare i danni causati sulla salute dalla densa cappa di cenere e fumo degli incendi, che uccide ogni anno circa 110.000 persone. Naturalmente questo prodotto è un motore importante dell’economia di alcuni paesi del Sud Est Asiatico. Non bisogna demonizzare ma nemmeno ignorare!

Serve fare in modo che le aziende si comportino seriamente, aumentando i controlli su tutta la filiera, per produrre finalmente l’olio di palma nel rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e delle comunità locali.