Dietro le quinte

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Dicembre 2016 (Anno XIII – Numero 11) intitolato “Dietro le quinte”.

La compagnia teatrale “Quelli che .. continuano” presentano una famosa commedia d’autore, scritta da Edoardo Scarpetta con la riduzione di Marco Masini ed intitolata le “Tre pecore viziose”. Scarpetta è stato un attore e commediografo italiano, prestigiosa figura del panorama napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento: egli creò il teatro dialettale moderno. Il testo è stato rimodulato dalla regia di Mario di Nardo, che ha ambientato le scene negli anni ’50 e riportato le battute in italiano dal dialetto napoletano. La storia racconta che in una famiglia mantenuta e dominata da una donna autoritaria e benestante (Beatrice), vivono tre uomini nullafacenti (le “tre pecore viziose”): Fortunato, Camillo e Matteo. Questi, all’oscuro l’uno dell’altro, son amanti di tre amiche estetiste, le quali organizzano una cena con i loro promessi sposi. Sul più bello, avvisata da una lettera anonima, Beatrice piomba a casa delle estetiste, e così se ne vedranno delle belle. Lo spettacolo è ricco di momenti comici e divertenti, così come di spunti di riflessione, e vede il primo esordio sul palcoscenico di una nuova attrice, Alessia Nicolella, a cui facciamo un grosso in bocca al lupo.
Il teatro non è solo ciò che si vede sul palcoscenico, ma un intero mondo di persone che si adoperano nella creazione dei costumi, delle scenografie, dell’illuminotecnica, della musica, e tutti coloro che, dietro le quinte, concorrono al perfetto svolgimento dell’evento, il direttore di scena (responsabile dell’allestimento), gli attrezzisti (arredatori), i macchinisti (costruttori della scena), i tecnici audio e luci, il trovarobe (assistente che reperisce gli oggetti), le sarte, le parrucchiere e, ovviamente, il regista. Dietro le quinte ed il fondale (telo nero), che impediscono al pubblico di vedere i muri del teatro ed il retroscena, in quello spazio angusto (meno di 1 metro di larghezza), si sviluppa un brulichio di opere ed attività essenziali per lo svolgimento dello spettacolo: macchinisti che allestiscono i cambi di scena successivi; attori che si preparano al loro ingresso in scena; fonico e relative apparecchiature; eventuale suggeritore; sarta e costumi per un cambio rapido. Un intero universo sconosciuto, meticolosamente organizzato ed ordinato, un folto gruppo di persone che si aggira invisibile e silenzioso nel retroscena per sistemare tutte le condizioni fondamentali per lo svolgimento della commedia.
Non si possono dimenticare tutti gli impianti di scena, l’illuminazione del palco, l’audio, le riprese, la climatizzazione, i quadri elettrici, le luci di sala, oltre ai camerini ed alla sala di regia. Ci sono ben 4 batterie con 3 fari ognuna separate da delle banderuole per isolare i fasci di luce, il sagomatore (illuminazione di aree circoscritte con l’intorno al buio) e lo stroboscopio (flash per lampi singoli o in sequenza), 2 microfoni nascosti a soffitto per la registrazione audio, la telecamera per la ripresa delle scene, il videoproiettore per le pause, e nella regia il sistema di controllo DMX delle luci, il mixer, il videoregistratore il notebook, infine lo schermo nei camerini per permettere agli attori di seguire lo spettacolo. Insomma, anche gli impianti tecnologici dietro le quinti sono numerosi e complessi, senza contare che per questo spettacolo i ragazzi e le ragazze della compagnia ci hanno preparato una sorpresa, che rende il loro lavoro teatrale sempre più qualificato e raffinato, infatti quando in scena arriva … … … mi dispiace molto ma non posso rivelarvi il segreto, mi hanno imposto il silenzio, quindi non vi rimane che venire a scoprire questa eccezionale novità con i vostri stessi occhi. Ci vediamo a teatro!