Alcune pratiche informazioni sull’ USCE di Roma, Ufficio Speciale Condono Edilizio, dopo il fallimento della società Gemma Spa gestore del servizio, ora assicurato da dipendenti del Comune di Roma. La velocità di lavorazione delle pratiche è molto bassa. Attualmente l’archivio esterno ripartizione XV risulta chiuso per contenzioso.

Informazioni generali:
– Indirizzo: Via di Decima, 96/102
– Telefono centralino condono edilizio: 06.67.10.720.43
– Orario: Lunedì/Venerdì 8.30-13.30
– I numeri si rilasciano fino alle ore 12.00
– Limiti sulle pratiche lavorate giornalmente:
Sportello informazioni – 100 numeri
Sportello visure – 30 numeri
Sportello rilascio concessioni – 20 numeri

30 Comments

  • Luca Vangelli

    ho effettuato il condono nel 2004 pagando regolarmente le oblazioni
    e l’anticipo degli oneri concessori in base alle tariffe x metro quadro
    previste per la categoria del tipo di abuso.
    Una prima pratica è stata condonata nel 2010
    (cambio destinazione d’uso da cantina ad abitazione)
    I tecnici hanno quantificato il conguaglio degli oneri basandosi
    sui metri quadri (come avvenuto per l’anticipo)
    Oggi mi è giunta la notifica da parte dell’Ufficio Condono Edilizio
    del rilascio della concessione della seconda pratica
    avente le stesse caratteristiche della prima (cambio destinazione…)
    la differenza è che questa volta la tariffa
    è stata applicata per metro cubo, quindi la sanzione quadruplicata.
    Come mai le leggi sul condono (nazionale e regionale)
    calcolavano l’anticipo degli oneri sull’area e la delibera comunale
    indica il calcolo del conguaglio sul volume?
    L’impiegata sostiene che nel 2010 la Coop. Gemma ha sbagliato
    i calcoli e che anche quella concessione già rilasciata
    deve essere riparametrata sui metri cubi.
    Che ne pensate?
    PS: dulcis in fundo, i tecnici dell’UCE hanno aumentato di circa il 30%
    i volumi dichiarati nella pratica di condono (che sono esatti)

    • L'esperto

      Risposta a Luca Vangelli:
      La legge 326/2003 (condono 2003) prevede infatti che l’importo definitivo degli oneri concessori dovuti doveva essere versato entro il 31/12/2006 secondo le indicazioni fornite dall’amministrazione comunale con apposita deliberazione. Ora, per quanto riguarda la sanatoria già rilasciata non penso sia possibile che il Comune richieda il conguaglio degli oneri versati, essendo la pratica edilizia chiusa, mentre per quella in essere si può cercare di correggere i volumi individuati dall’USCE tramite una perizia tecnica.

  • Monica

    Sto valutando di acquistare un immobile con una veranda per la quale è stato chiesto il condono edilizio nel 2004. I documenti sono tutti a posto (oblazioni pagate, tutto fatto). La concessione in sanatoria ovviamente non è stata rilasciata, la pratica è ferma non in lavorazione dal 2009. se la documentazione comprova che è stato fatto tutto nei termini regolari vale il silenzio assenso dopo 24 mesi? a chi devo far esaminare la documentazione per avere questa risposta?

    • L'esperto

      Risposta a Monica:
      Può consultare questo mio articolo.
      Inoltre riporto testualmente la Legge 326/2003 articolo 32 comma 37:
      “Il pagamento degli oneri di concessione, la presentazione della documentazione di cui al comma 35, della denuncia in catasto, della denuncia ai fini dell’imposta comunale degli immobili di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, nonche’, ove dovute, delle denunce ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e per l’occupazione del suolo pubblico, entro il 30 settembre 2004, nonche’ il decorso del termine di ventiquattro mesi da tale data senza l’adozione di un provvedimento negativo del comune, equivalgono a titolo abilitativo edilizio in sanatoria. Se nei termini previsti l’oblazione dovuta non e’ stata interamente corrisposta o e’ stata determinata in forma dolosamente inesatta, le costruzioni realizzate senza titolo abilitativo edilizio sono assoggettate alle sanzioni richiamate all’articolo 40 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, e all’articolo 48 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.”

    • L'esperto

      Risposta a Ottaviana;
      Secondo quanto posso apprendere dalle informazioni avute, le opere realizzate sono in difformità della licenza edilizia o concessione, ma conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, infatti prima dell’inizio dei lavori è stato ottenuto il permesso di costruire, indice di conformità urbanistica. La difformità edilizia poteva essere facilmente regolarizzata prima della fine dei lavori con una DIA in variante al permesso di costruire depositato, poiché non si riscontra un aumento di volume lordo residenziale, anzi una diminuzione dell’altezza globale dell’edificio. Allo stato attuale, per regolarizzare la difformità è necessario interloquire con l’ufficio tecnico del Comune.

  • Ottaviana

    ATTENZIONE RETTIFICA!

    Mi correggo la veranda/portico è stato costruito nel perimetro del progetto originario. entro i suoi limiti!

  • Ottaviana

    oggetto: riesame pratica condono

    nel 1976 in famiglia ultimarono i lavori per un’abitazione che sul permesso era di tre piani fuori terra di cui il piano terra adibito interamente a portico e 1° e 2° uso abitazione.

    Il manufatto invece venne così eseguito. Innanzitutto 2 piani fuori terra anzicchè 3. E inoltre il piano terra interamente destinato ad uso abitazione con leggero prolungamento in pianta per una veranda/portico e 1° piano sempre uso abitazione.

    Che tipo di difformità è?

    Parziale, totale, ecc…..

  • Marco De Angelis

    Scusi ma per fare la richiesta di sollecito per imminente compravendita dell’immobile, bisogna compilare dei moduli immagino…Dove si possono reperire questi moduli? Vanno fatti firmare anche al notaio che dovrà fare l’atto? Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Marco De Angelis:
      Può trovare la modulistica nell’Ufficio del Condono edilizio del Comune competente.

      Per quel che riguarda il Comune di Roma, i moduli possono essere scaricati da questo indirizzo web.

  • Flavio

    Sono in difficolta’,devo vendere un’immobile che e’ stata richiesta la concessione da piu’ di 20 anni.Dopo visure risulta che non sono stati pagati 2 bollettini (premetto che l’oblazione e’ stata pagata).
    Ora sono bloccato dalla societa’ di perizie che non avendo la concessione in sanatoria non permette alla banca di erogare il mutuo al compratore.
    La domanda e’ : esiste un documento o procedura di urgenza per sbloccare la pratica?..voci dicono che basterebbe in appoggio il certificato di procedibilita’ della stessa..
    Aiutatemi grazie Flavio.

    • L'esperto

      Risposta a Flavio:
      E’ possibile fare una richiesta d’urgenza all’USCE, anche se in base alla mia esperienza, la situazione potrebbe non sbloccarsi in tempi brevi.

  • Daniele

    Ho urgente bisogno della concessione edilizia Sanatoria è tutto pagato

    Condono del 1986

    la società di perizia incaricata dall’Istituto per richiedere il mutuo ( non ratiica la perizia e quindi non mi possono dare il mutuo
    finchè non presento la concessione edilizia in sanatoria o prodotta dichiarazione del Comune attestante l’ammissibilità della richiesta ed il nulla osta al rilascio della concessione.

    come posso fare in tempi brevi

    • L'esperto

      Risposta a Daniele:
      Per accellerare i tempi dell’istruttoria edilizia ed urbanistica si può depositare una richiesta d’urgenza per imminente passaggio di proprietà. Non è detto che la pratica si sblocchi, ma tentare non nuoce.

  • Sebastiano Roberto Granata

    Ho presentato domanda urgente concessione sanatoria per il condono 2004 causa lavori sul tetto per infiltrazioni d’acqua molto gravi e non nonostante l’urgenza tutto tace….. Mi chiedo quanto tempo devo aspettare ancora visto i danni che continuo a subire.

    • L'esperto

      Risposta a Granate:
      Deve contattare un tecnico per seguire la pratica e sollecitare periodicamente ed opportunatamente l’ufficio condono del comune di riferimento.

  • saverio

    Ho bisogno urgente della concessione edlizia per vendere un immobile.

    Ho pagato tutto quanto dovevo, ho chiamato varie volte via di Decima

    e mi hanno sempre detto che era pronta.

    Il professionista da me incaricato, si è recato più volte all’U.S.C.E. ma

    senza alcun risultato. Come si può fare? La richiesta di condono è di

    marzo 1986. Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Saverio:
      Esiste la possibilità di effettuare una richiesta d’urgenza per prossima compravendita immobiliare, ma la chiusura dell’istruttoria e l’autorizzazione in sanatoria non è automatica, potrebbe passare ancora molto tempo.

  • alfonso

    per installare pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, essendo residente nel parco di veio, serve il nulla osta della direzione-parco, non rilasciata perché non in possesso di concessione edilizia
    la domanda di condono (relativa al solo cambio di destinazione d’uso dei fabbricati, da agricoli ad abitativi, senza incremento dei volumi) è del 1985, ma giace non esaminata insieme ad altre migliaia; pur esibendo la pratica, con tutti i versamenti di legge, il parco di veio non la ritiene sufficiente per emettere parere positivo
    quali possono essere i nostri prossimi passi per smuovere la situazione?
    grazie

    • L'esperto

      Risposta ad Alfonso:
      E’ necessario individuare le motivazioni tecniche che l’ente a tutela del parco di veio ha addotto per esprimere parere negativo sulla domanda presentata.

  • lucia puliti

    Sto acquistando un’immobile che dalla visura storica presenta una richiesta di ampliamento nel 1998 per una veranda (balcone).
    Il proprietario mi fornisce atto di compravendita (2001) dove la planimetria non presenta la dicitura veranda e all’atto non viene menzionato nè balcone nè veranda. Nel momento in cui richiedo la planimetria (con strisciatina del catasto) mi presentano la piantina registrata al catasto nel 1998 con la veranda (????). in pochi giorni mi daranno risposta dell’esistenza o meno di una domanda di condono, dopodichè non saprei come andare avanti. Sapreste aiutarmi?
    Lucia

    • L'esperto

      Risposta a Lucia:
      In questo caso sarebbe bene, per verificare la reale situazione edilizio urbanistica dell’immobile, reperire i progetti originali depositati nell’archivio comunale.

  • Geom. Marco Stella

    Mi è stato detto che attualmente l’ Agibilità viene rilasciata a vista.
    Ho parlato con Risorse per Roma e mi ha confermato la notizia.
    Non riesco a parlare con l’USCE, qualcuno sa ulteriori notizie? Grazie.

    • L'esperto

      Risposta al Geom. Marco Stella:
      A mio avviso il rilascio dell’Agibilità non è immediato. Il DPR 380/2001 indica questa tempistica.
      Entro quindici giorni dall’ultimazione dei lavori, il proprietario è tenuto a presentare allo sportello unico la domanda di rilascio del certificato di agibilità, corredata della necessaria documentazione.
      Entro dieci giorni dalla ricezione della domanda, lo sportello unico comunica al richiedente il nominativo del responsabile del procedimento.
      Entro trenta giorni dalla ricezione della domanda, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale, previa eventuale ispezione dell’edificio, rilascia il certificato di agibilità.
      Trascorso inutilmente il termine, l’agibilità si intende attestata nel caso sia stato rilasciato il parere dell’ASL. In caso di autodichiarazione, il termine per la formazione del silenzio assenso è di sessanta giorni.

  • dario

    possiedo un fabbricato con volume di quasi 2400 metri cubi a destinazione non residenziale allo stato rustico per il quale ho chiesto condono con la legge 326/03 in sicilia. ho ottenuto nulla osta da parte dell’A.S.I. al mantenimento dell’opera a condizione che il comune rilasci la sanatoria. ad oggi l’ufficio tecnico non vuole rilasciarla perchè sostiene, contrariamente alla circolare 2699/2005 che il fabbricato non è sanabile.

    • L'esperto

      Risposta a Dario:
      Quale’è il motivo per cui l’ufficio tecnico non ritiene sanabile l’abusto edilizio, benchè questo sia stato condonato nel 2003. Sussistono problemi procedurali nel deposito della domanda di condono? Manca qualche documento? L’immobile è sottoposto a particolari vincoli?

      Nel caso dei vincoli è necessario richiedere il nulla osta all’autorità competente.

  • Marco Fiorilli

    Scusate, ma per l’ultimo condono non valeva una sorta di silenzio assenso?
    E comunque, nella Legge erano previsti dei termini entro i quali l’Amministrazione poteva chiedere l’integrazione della documentazione, o sbaglio?

    • L'esperto

      Risposta a Marco Fiorilli:
      Il comma 37 dell’articolo 32 della Legge 326/2003 prevede la formazione del silenzio-assenso, con effetti equivalenti alla sanatoria, trascorsi 24 mesi dalla data del 30 giugno 2005. Nel caso di immobili soggetti a tutela, occorre il decorso del termine di 24 mesi dalla data di emanazione del parere favorevole da parte dell’autorità preposta alla tutela.

      Sono determinanti per il silenzio assenso la presenza delle seguenti condozioni alla data del 30 settembre 2004:
      – il pagamento degli oneri di concessione;
      – la presentazione della documentazione di cui al comma 35
      – la denuncia in catasto;
      – la denuncia ai fini dell’imposta comunale degli immobili
      – la denuncia ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (ove dovuta);
      – la denuncia per l’occupazione del suolo pubblico (ove dovuta);
      – dichiarazione del richiedente con documentazione fotografica e descrizione delle opere e lo stato dei lavori;
      – perizia giurata sulle dimensioni e sullo stato delle opere e una certificazione su l’idoneità statica (qualora l’opera abusiva supera i 450 metri cubi);
      – ulteriore documentazione eventualmente prescritta con norma regionale;
      – assenza dell’adozione di un provvedimento negativo del comune nei 24 mesi.

      La Circolare 2699 del 07/12/2005 specifica come siano condonabili, indipendentemente dalla destinazione d’uso, gli ampliamenti che non superino alternativamente i 750 mc. o il 30% della volumetria originaria. Per le nuove costruzioni residenziali, il comma 25 prevede che siano sanabili le opere abusive ultimate entro il 31 marzo 2003 non superiori a 750 mc. per singola richiesta di condono, a condizione che la nuova costruzione non superi complessivamente i 3000 mc. In caso di superamento di quest’ultimo limite, è preclusa la sanatoria, salva la demolizione delle opere eccedenti. Per le nuove costruzioni con destinazione d’uso non residenziale, la sanatoria è ammessa anche oltre i limiti volumetrici previsti per i manufatti residenziali.”

  • lino soricetti

    ho presentato (pagato oblaz.e oneri concess.) domanda di condono nel 2004 come si può ottenere la sanatoria ? (devo vendere l’immobile)

    • L'esperto

      Risposta a Lino Soricetti:
      E’ necessario verificare lo stato della pratica all’ufficio condono del Comune ed integrare eventualmente la documentazione richiesta dall’USCE. Comunque in caso di compra-vendita dell’immobile è possibile presentare una richiesta di procedura d’urgenza per riesame della pratica a causa di trasferimento del bene per attto inter vivos, allegando la dichiarazione del notaio circa l’atteso passaggio di proprietà. Comunque non è detto che la pratica abbia un’accellerazione, sono procedimenti molto lenti.

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