Documentazione per Autorizzazioni ASL

Documentazione obbligatoria da allegare alla richiesta di autorizzazioni ASL:

  • Richiesta di autorizzazione su apposito modello.
  • Attestazione di pagamento.
  • Planimetrie intestate, datate e firmate da professionisti abilitati.
  • Scheda tecnico-anagrafica compilata.
  • Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, con verifica dell’impianto di messa a terra.
  • Relazione tecnica con la descrizione dell’impianto di aerazione firmata da professionista abilitato.
  • Per le aziende soggette al controllo dei Vigili del Fuoco il Certificato di Prevenzione Incendi o Dichiarazione di Inizio Attività con allegata la relazione tecnica delle opere realizzate, firmata da professionista abilitato.
  • Certificazione ISPESL per macchine e impianti soggetti ad omologazione e verifiche.
  • Schede tossicologiche delle eventuali sostanze chimiche impiegate).
  • Certificato di abitabilità dei locali con destinazione d’uso o modifica di essa con domanda di sanatoria.
  • Certificazione imbocco in fogna o autorizzazione allo scarico (in sostituzione del certificato di abitabilità).
  • Copia bolletta ACEA per consumo acqua.
  • Relazione di previsione di impatto acustico ambientale (L. 447/95).
  • Sicurezza ai sensi del D.Lgs. 81/2008.

Richiesta certificato agibilità – abitabilità

La domanda intesa al rilascio del certificato di agibilità (ex abitabilità), ai sensi del DPR  425/1994, deve essere corredata della seguente documentazione:

  1. richiesta di accatastamento dell’edificio (oppure accatastamento), sottoscritta dal richiedente, che lo sportello unico, successivamente al ricevimento, dovrà provvedere a trasmettere al catasto (art. 25, comma 1, lett. a);
  2. dichiarazione, debitamente sottoscritta, con la quale il privato attesta che l’opera è conforme a quella prevista nel progetto approvato o presentato con la denuncia di inizio attività, che i muri si sono prosciugati e che gli ambienti sono salubri (art. 25, comma 1, lett. b). La dichiarazione proviene dallo stesso richiedente e quindi dal titolare del permesso di costruire ovvero dal presentatore della denuncia, dai loro successori o aventi causa (e non più dal direttore dei lavori come in precedenza);
  3. dichiarazione dell’impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati negli edifici a uso civile alle prescrizioni in materia di sicurezza degli impianti ovvero certificato di collaudo degli stessi, ove richiesto dalla normativa, ovvero ancora certificazione di conformità degli impianti (art. 25, comma 1, lett. c);
  4. dichiarazione dell’impresa installatrice che attesta la conformità degli edifici a uso civile alla normativa in materia di contenimento di consumo di energia negli edifici a uso civile ovvero certificato di collaudo degli stessi, ove richiesto dalla normativa, ovvero ancora certificazione di conformità degli impianti (art. 25, comma 1, lett. c);
  5. nel caso della realizzazione delle opere in cemento armato, normale e precompresso e a struttura metallica, il richiedente dovrà altresì allegare alla richiesta una copia del certificato di collaudo statico. Ciò, tuttavia, solamente quando all’adempimento non abbia già provveduto il collaudatore dei lavori (al quale il comma 7 dell’art. 67 assegna il compito della trasmissione allo sportello unico);
  6. dichiarazione, resa dal tecnico abilitato, di conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche, laddove non già in possesso dello sportello unico (art. 25, comma 3, lett. d).

Obbligo progetto impianto DM 37/2008

In quali casi il progetto impianto deve essere redatto da un professionista iscritto all’albo?

Il progetto impianto, come specificato nel Decreto 37/2008, è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta in caso di impianti non ordinari e cioè:

  • Impianti elettrici con potenza impegnata superiore a 6 kW
  • Impianti elettrici ad uso abitativo in singole unità abitative superiori ai 400 m2
  • Impianti elettrici ad uso non abitativo in singole unità superiori ai 200 m2
  • Impianti elettrici soggetti parzialmente a normative specifiche CEI (piscine ecc.)
  • Impianti elettrici in locale ad uso medico (anche centri benessere ecc.)
  • Impianti elettrici in locale a maggior rischio in caso d’incendio (cioè soggetti a CPI)
  • Impianti elettronici se coesistono con impianti elettrici di cui sopra
  • Canne fumarie collettive ramificate
  • Impianti gas con portata termica superiore ai 50 kW
  • Impianti gas medicali o ad uso ospedaliero
  • Impianti antincendio in attività soggetta a CPI o con numero di idranti maggiore di 3 o con apparecchi di rilevamento maggiori di 9
  • Altri casi di cui all’art. 5 comma 2 del DM 37/08

Negli altri casi il progetto impianto, che può essere redatto in forma semplificata (schema), è firmato dal responsabile tecnico della ditta impiantista. Il progetto dell’impianto è allegato alla dichiarazione di conformità dell’installatore.
Elenco dei casi in cui depositare la documentazione allo sportello unico per l’edilizia del Comune.

Dichiarazione di conformità DM 37/2008

Cos’è la dichiarazione di conformità per gli impianti?

La dichiarazione di conformità è costituita da tutti i seguenti documenti (al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta sempre a rilasciare al committente la documentazione che segue completa):

Dichiarazione (primo foglio): la dichiarazione di conformità è rilasciata dall’impresa installatrice secondo il modello allegato I. Deve essere timbrata e firmata in originale dal titolare e dal responsabile tecnico della ditta impiantista. Deve specificare a quali unità immobiliari si riferisce . Di tale dichiarazione, resa sul modello di cui all’allegato I del DM 37/08, fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, lo schema/progetto, e la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.

Relazione con tipologie dei materiali utilizzati: la relazione deve contenere l’elenco dei materiali utilizzati con la rispondenza alle norme di riferimento con eventuali marchi, certificati di prova ecc. Per gli altri prodotti da elencare comunque deve essere dichiarata la conformità alle norme UNI o CEI o di altri di normalizzazione di Stati membri dell’Unione Europea. Deve essere timbrata e firmata in originale dal titolare della ditta impiantista.

Progetto/Schema impianto: nei casi in cui il progetto è redatto dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice l’elaborato tecnico è costituito almeno dallo schema dell’impianto da realizzare, inteso come descrizione funzionale ed effettiva dell’opera da eseguire (descrittivo, planimetrico, unifilare) eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti introdotte in corso d’opera. Deve essere timbrato e firmato in originale dal responsabile tecnico della ditta impiantista.

Richiesta copia licenza edilizia

Procedura per la richiesta della copia della Licenza edilizia da effettuare a Roma al IX dipartimento.

Indirizzo: Viale della Civiltà del Lavoro, 10 – 00144 ROMA
Orario al Pubblico: il Lunedì ed il Giovedì dalle 8.30 alle 12.30

Questi sono i vari passi consigliati:

  1. Se si hanno gli estremi della concessione edilizia che si vuole in copia si passa al punto successivo, altrimenti si può andare alla stanza n. 4, nel semi-interratto vicino all’archivio, per provare a rintracciare le informazioni necessarie per la richiesta della copia. I migliori dati per effettuare la ricerca sono il nome del costruttore dell’immobile, le coordinate catastali oppure l’indirizzo (questo da solo non è sufficiente);
  2. Compilare il modulo di richiesta distribuito al bancone informazioni, posto dopo la vetrata del salone d’ingresso;
  3. Successivamente ci si dirige allo sportello n. 6 nel salone del protocollo generale (nell’atrio a sinistra) per avere la reversale;
  4. Consegnare la reversale alla Cassa (a destra del bancone informazioni) dove, dopo il pagamento dei diritti, è restituita la quietanzata;
  5. Tornare al Protocollo Generale, questa volta agli sportelli n. 1 – 2 – 3, ove, mostrando la documentazione precedentemente ottenuta, riceverete una ricevuta;
  6. Decorse due settimane si può andare, nei giorni di apertura al pubblico, alla stanza n. 04, nel semi-nterratto, vicino all’archivio e ritirare la/le copie richieste, sempre che siano disponibili.