Un viaggio in mente

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Marzo 2015 (Anno XII – Numero 3) intitolato “Un viaggio in mente”.

Lo scorso sabato 14 marzo gli ospiti della comunità di “Villa Maddalena” di Castel Madama, in collaborazione con la Compagnia teatrale “Quelli che continuano ..”, hanno messo in scena uno spettacolo teatrale, recitando in maniera sorprendente attraverso una tecnica chiamata teatro dell’immagine.
Il tema della rappresentazione era “Un viaggio in mente”, nel quale ogni personaggio raccontava un viaggio vissuto nella propria vita oppure ne immaginava uno che avrebbe voluto intraprendere in un futuro prossimo, immergendosi indietro nei propri ricordi o librandosi avanti con la sua immaginazione. Una vacanza in Perù con la speranza di un nuovo inizio, il ritorno a casa in Sudafrica dopo aver girato tutta l’Europa, un convegno professionale a Torino, un weekend con la propria compagna a Città della Pieve, una settimana a Tokyo da una conoscente, una gita con il proprio padre alle isole Eolie.
Ed anche il pubblico è partito con i protagonisti, dalla stazione di Termini, dall’aeroporto di Fiumicino, con la moto o con la macchina, ed è arrivato a Tokyo in Giappone, sulle Ande del Perù, a Johannesburg in Sudafrica, nei vicoli del centro storico di Fumone, in moto a Perugia, alla festa dei Ciclopi di Messina, a pesca di totani nelle isole Eolie, in un bungalow a Panama, sentendo vividamente quelle emozioni ed imprimendo quelle immagini nella propria mente. Filo comune delle storie raccontate è stata la preparazione della valigia, l’ansia della partenza, il timore dell’ignoto, la gioia dell’arrivo, l’entusiasmo della scoperta, e soprattutto l’emozione del viaggio.
Questo progetto tra la Compagnia teatrale “Quelli che continuano ..” e gli ospiti di “Villa Maddalena” è iniziato già dallo scorso settembre, con impegnative prove settimanali. Inizialmente però nessuno era certo dove avrebbe portato questo esperimento, che poteva rivelarsi solo un piacevole passatempo – ci ha confessato l’organizzatrice Tiziana Fidani – anche se la speranza era quella di riuscire a raggiungere il pubblico e calcare il palcoscenico, dove sono arrivati regalandoci impressionanti emozioni.
Al principio le prove sono state un esercizio di conoscenza delle persone, attraverso la condivisione di esperienze e speranze, con la creazione di uno spazio e di un tempo comune. La comunicazione si è sviluppata attraverso gli sguardi e le immagini, portando ad una conoscenza silenziosa ed intima. Poi, dopo aver definito una traccia indicativa, c’è stato il grande sforzo di comporre la performance teatrale, che si è concretizzata con una recitazione a braccio basata su pochi punti fermi, più che un vero e proprio copione. I protagonisti hanno scritto delle proprie poesie e contro ogni previsione le hanno recitate a memoria; pensieri spontanei ma potenti nella loro semplicità e nella loro autenticità, in un teatro in cui l’attore recita la propria vita ed esprime le sue emozioni, senza seguire schemi, in cui si è protagonista e spettatore nello stesso tempo. E per questo le immagini richiamate e i pensieri espressi sono quasi tangibili: il fumo di un camino, la barca che ondeggia sul mare, la consapevolezza di quanto sia importante andare avanti, o come le gioie e le paure ti fanno sentire vivo, e l’idea che durante la vita si incontrano salite e discese. Ed oltre a questo, gli attori ci hanno svelato quanto è affascinante l’impulso di andare lontano, ma come alla fine si desideri sempre ritornare a casa, magari con le stelle che illuminano la strada, mentre nessuno può evitare di viaggiare poiché il mondo su cui siamo comunque si muove. La conoscenza maieutica che gli attori hanno maturato con questa rappresentazione teatrale, eseguita con il metodo del teatro dell’immagine, fuori dagli schemi consueti, ha prodotto un turbine di genuinità che si è letteralmente riversata sul pubblico, il quale ha potuto sentire intensamente le emozioni delle storie raccontate ed immedesimarsi concretamente nelle immagini create sul palcoscenico. Infine, ciliegina sulla torta, gli attori hanno suonato con la chitarra e cantato una stupenda canzone spagnola “Ja sei namorar” (So già amare) del gruppo brasiliano dei Tribalistas.
E’ stato un ottimo lavoro di gruppo che ha prodotto un risultato magnifico, per gli ospiti della comunità di “Villa Madama”, per la compagnia teatrale “Quelli che continuano ..” e per il pubblico che ha avuto la fortuna di assistere a questo coinvolgente spettacolo, per questo ci lasciamo con la speranza che questo esperimento teatrale sia solo l’inizio di un lungo viaggio.

Controlli e manutenzione degli impianti termici

Le operazioni di controllo dell’impianto devono essere eseguite da ditte abilitate con la periodicità contenute nelle istruzioni rese disponibili dall’impresa installatrice dell’impianto. Qualora queste non siano più disponibili, le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte dell’impianto termico devono essere eseguite conformemente alle prescrizioni e con la periodicità contenute nelle istruzioni tecniche elaborate dal fabbricante.
Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione e degli apparecchi e dispositivi per i quali non siano disponibili né reperibili le istruzioni del fabbricante, devono essere eseguite secondo la periodicità prevista dalle normative UNI e CEI.
Sono gli installatori e i manutentori degli impianti termici che devono definire e dichiarare esplicitamente all’utente in forma scritta:
– quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l’impianto da loro installato o manutenuto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose;
– con quale frequenza queste operazioni vadano effettuate.
La legge nazionale è il DPR 74/2013, mentre la normativa tecnica di riferimento per le il controllo e la manutenzione degli impianti termici è:
– UNI 10436:1996 per le caldaie a gas di portata termica nominale non maggiore di 35 kW
– UNI 10435:1995 per gli impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad aria soffiata di portata termica nominale maggiore di 35 kW
– UNI 8364-3:2007 per tutti gli impianti di riscaldamento destinati ad usi civili

Geometri e certificazione energetica

Ho ricevuto la richiesta di chiarimento in merito all’abilitazione dei Geometri per quanto riguarda la Certificazione energetica. Avevo già affrontato l’argomento nella’articolo “Requisiti del Certificatore Energetico”, ora entriamo nello specifico.

Il DPR 75/2013 specifica quali sono le figure riconosciute come soggetti certificatori (articolo 2 comma 1 lettera a) definendo la disciplina dei requisiti per i tecnici all’articolo 2 comma 2 lettera b e chiarendo i requisiti necessari all’articolo 2 comma 3, dove sono presenti anche i Geometri (lettera d). In dettaglio il comma 3 richiede che il tecnico abilitato sia:
– iscritto ai relativi ordini e collegi professionali;
– abilitato all’esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici e impianti, nell’ambito delle specifiche competenze a esso attribuite dalla legislazione vigente.
Ove il tecnico non sia competente in tutti i campi sopra citati (progettazione edifici ed impianti) o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di competenza, egli deve operare in collaborazione con altro tecnico abilitato.
Qui ci aiuta la Suprema Corte civile, che ha avuto modo di ribadire il seguente concetto: «La competenza dei geometri è limitata alla progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione di quelle che comportino l’adozione, anche parziale, di strutture in cemento armato, mentre è ammessa la sua competenza in via di eccezione anche a queste soltanto con riguardo alle piccole costruzioni accessorie nell’ambito degli edifici rurali o destinati alle industrie agricole che non richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non comportino pericolo perle persone».
CONCLUSIONE: I Geometri sono abilitati alla progettazione di edifici (seppur con competenze limitate, piccole strutture), ma non sono abilitati nella progettazione di impianti (elettrico, gas, termico, ecc..), né tanto meno specializzati in tale ambito, infatti tra le materie d’insegnamento non ci sono materie specifiche di dimensionamento degli impianti, quindi non avendo entrambe le competenze devono operare in collaborazione con un altro tecnico abilitato.