Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2018 (Anno XV – Numero 1) sullo spettacolo della compagnia teatrale di Castel Madama intitolato “Nun se po’ mai sapè”.

La compagnia teatrale “Quelli che … continuano” hanno messo in scena la loro 18 rappresentazione da quando è nata l’associazione nel 2006. Lo spettacolo intitolato “Nun se po’ mai sapè” vede alla regia sempre Mario Di Nardo, mentre sul palcoscenico si avvicendano Sergio Millozzi, Paola Proietti, Michele Gnocchi, Pina Mancini, Ernesto Izzo, Desirè Catalano, Riccardo Nonni, Laura Tatti, Alessandro Santolamazza e Rodolfo Piersanti.
Naturalmente gli attori sul palco sono stati continuamente sostenuti, affiancati e seguiti da tutti i soci del gruppo teatrale, che si sono occupati di tutto il resto: musiche, luci, scenografia, costumi, trucco, sito web, pubblicità, raccolta fondi, sala e spettatori. Insomma il lavoro non manca di certo, e l’impegno di tutti quanti i sostenitori della compagnia è essenziale per mettere in scena la commedia, in cui si vedono ed apprezzano i frutti di questa enorme e laboriosa attività.
Questa volta siamo a Napoli ed entriamo dentro la casa di Pietro Luongo e la moglie Maria, due semplici impiegati che vivono con i loro figli Guido e Luisa in casa di Alfonso, il padre di Pietro. Costui, da qualche giorno, sembra sia affetto dai mali più strani: un dolore alla spalla, che poi diventa una fitta alla gamba sinistra, ma dopo passa alla coscia quella destra, un “guasto mobile” come lo ribattezzano. I figli Pietro e Giancarlo non sanno che pesci prendere, perché il dottore sostiene che non c’è nessun problema di salute. Questa storia comincia così, ma già dalle prime battute si intuisce che il vecchio Alfonso nasconde qualcosa dietro le sue lagnanze. Si susseguono poi altri eventi che rendono la situazione sempre più complicata, ma anche interessante ed avvincente, con risvolti storici, sentimentali e mondani. Si parla della guerra mondiale, delle deportazioni, di un fratello smarrito durante questi tragici eventi, così come dei problemi di alloggio degli studenti universitari oppure di incalliti dongiovanni.
Quando si risolve un problema ne nasce immediatamente un altro. Tutti vogliono occupare la camera libera di Luisa per una notte: la badante polacca, suo marito, l’amica universitaria di Guido che non trova una sistemazione, Lorenzo che è stato buttato fuori dalla moglie da lui tradita, e per terminare Giancarlo che ha un seccante problema a casa di infiltrazione d’acqua.
A questo punto entra in scena anche una scaltra quanto bizzarra investigatrice di nome Ercola, che sembra inizialmente non aiutare a risolvere il mistero, ma invece è proprio lei che ne svela la verità nascosta. Quella che sembrava la commovente storia di una nipote ritrovata dopo tanti anni, è invece il disonesto tentativo di cercare il tesoro occultato dietro il mattone del cassonetto della stanza di Luisa, di cui il marito di Olga era venuto a conoscenza dal suo compagno in carcere. La badante e suo marito non sono altro che sorella e fratello, due manigoldi che cercano solo di arricchirsi. Non sapevano però che Alfonso aveva già ceduto tutti quei diamanti per mantenere la famiglia e comprare la casa dove vivevano, benché il loro valore fosse molto più alto.
La vicenda sembra finita, ma proprio all’ultimo momento il vecchio Alfonso ritrova per caso due di quei preziosi diamanti, e li regala ai suoi figli. Insomma, “Nun se pò mai sapè” quello che ci riserba il futuro!

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