Difformità impianto elettrico

La verifica dell’impianto elettrico degli immobili residenziali abitativi, in conformità al DM 37/2008, alla CEI 64-8 ed alla CEI 64-14, attraverso gli esami a vista effettuati ed alle prove strumentali eseguite, può portare ad evidenziare le seguenti difformità rispetto ai requisiti tecnici minimi richiesti dalle norme:

  • Cavo montante senza protezione da sovraccarico (interruttore magnetotermico)
  • Cavo montante senza protezione dal cortocircuito (interruttore magnetotermico)
  • Cavo montante con masse senza protezione dai contatti diretti (interruttore differenziale)
  • Il cavo è gommato oppure di tipo unipolare ma in corrugato (senza masse)
  • Sezione del cavo montante inadatto per la potenza di fornitura (serve 6 mmq – 10 mmq)
  • La sezione minima del cavo montante è 6 mmq se ≤4,5kW, 10 mmq se ≥6 kW
  • Il quadro elettrico (QE) non è conforme allo schema tipo
  • Nel QE manca lo spazio libero (Almeno il 15% con un minimo di 2 moduli bipolari vuoti)
  • Nel QE manca l’interruttore generale magnetotermico da 25 A (almeno n. 1)
  • Nel QE non ci sono almeno n. 2 interruttori differenziali da 30 mA (luce, fm)
  • Nel QE il numero di circuiti è insufficiente (2 se <50 mq; 3 se 51-75; 5 se 76-125; 6 se > 125)
  • Nel QE le protezioni magnetotermiche non sono in Classe C con minimo 6 kA
  • Nel QE le protezioni differenziali non sono di tipo A per i circuiti FM e di tipo AC per la luce
  • Nel QE le protezioni differenziali in cascata non sono selettive tra loro (tipo S)
  • Nel QE è mancante/difforme il conduttore di terra dalla scatola condominiale (≥ 6 mmq)
  • Nel QE mancano le etichette dei circuiti oppure quella del quadro
  • I cavi non risultano sfilabili
  • Non è rispettata la sezione minima dei cavi (4mmq fm, 2,5mmq luce, 1,5mmq trafo)
  • I colori dei cavi di fase (nero/griglio), neutro (blu) e terra (giallo/verde) non sono identificabili
  • Il diametro minimo dei tubi è inferiore a 20 mm
  • I tubi non hanno il 30% di spazio non occupato dai cavi
  • Portafrutti e scatole di derivazione non hanno il 50% di spazio libero
  • La tracciatura dei tubi protettivi non ha un andamento rettilineo orizzontale o verticale
  • Il sistema entra esci delle prese FM non è conforme (minore di n. 2 gruppi presa FM)
  • La scatola 506 non ha una linea esclusiva (entra/esci non permesso)
  • Sono presenti derivazioni/giunzioni all’interno delle scatole porta-frutti
  • Nelle scatole con più servizi manca il setto di separazione
  • Nell’alimentazione F-F il neutro (blu) non è etichettato nel quadro e nelle scatole
  • La sezione dei conduttori di terra non ha la stessa sezione del conduttore di fase
  • Nella zona 0-1-2 c’è lo scaldacqua (fino a 60 cm da vasca/doccia, 225 cm da terra)
  • Il collegamento dello scaldabagno non è con un cavo gommato tipo FG16(O)R16
  • Lo scaldacqua/scaldasalviette/idromassaggio non hanno gli interruttori 0/1
  • Le lampade d’emergenza non sono sufficienti (n. 1 se <100 mq; 2 se >100 mq)
  • Le lampade d’emergenza sono alimentati tramite prese a spina (non ammesse)
  • Forno, lavatrice, lavastoviglie non hanno l’interruttore 0/1
  • Forno, lavatrice, lavastoviglie, frigorifero non hanno vicino le prese tipo Unel 10/16A
  • La caldaia è collegata con una presa a spina (non ammesso, serve l’interruttore 0/1)
  • La caldaia esterna non ha la scatola stagna con pressa-cavo PG13,5
  • La caldaia esterna non ha il cavo gommato
  • Le prese di forza motrice non sono tutte bipasso 10/16 A
  • Il numero di punti presa di forza motrice non è sufficiente – 5 in cucina, 4 se >12 mq, 5 se 12-20 mq, 6 se >20 mq (camera, soggiorno, studio)
  • Mancano i gruppi da 6 prese vicino gli attacchi TV/SAT
  • Il numero di prese telefoniche non è sufficiente (1 se <50mq; 2 se 51-100; 3 se >100 mq)
  • Nella cucina manca il punto di allaccio per la cappa aspirante
  • Nei bagni manca una presa ed un punto luce adiacente allo specchio
  • I comandi unipolari della luce non sono connessi al conduttore di fase
  • I locali > 20 mq (camera, soggiorno, studio, ..) non hanno 2 punti luce (obbligatorio)

Verifica impianto elettrico

La verifica dell’impianto elettrico è un’attività importante per appurare la assoluta sicurezza e corretta funzionalità dell’impianto di distribuzione dell’energia elettrico negli immobili residenziali, civili e commerciali. Infatti devono essere rispettati i requisiti e le prestazioni richiamate nel DM 37/2008 (dichiarazioni di conformità), nella CEI 64-8 (progettazione e realizzazione) e nella CEI 64-14 (verifiche quadri elettrici). In particolare sono da tenere conto questi esami a vista dell’impianto elettrico:

  • Presenza delle protezioni
  • Presenza dei sezionamenti
  • Adeguatezza della protezione contro i contatti diretti e indiretti
  • Idoneità della protezione contro il cortocircuito
  • Adeguatezza della protezione contro il sovraccarico
  • Conformità dei conduttori di terra
  • Esistenza delle zone di rispetto nei locali da bagno
  • Identificazione dei cavi di fase, neutro e protezione
  • Comandi unipolari connessi al conduttore di fase
  • Grado di protezione dei componenti elettrici
  • Sfilabilità dei cavi

Inoltre devono essere effettuate le seguenti prove strumentali dell’impianto elettrico:

  1. Continuità dei conduttori di protezione
  2. Resistenza di isolamento
  3. Misura della resistenza di terra
  4. Efficienza dei dispositivi differenziali
  5. Protezione mediante sistemi SELV
  6. Prove di funzionamento degli impianti Tv/Sat

Infine devono essere reperibili questi documenti:

  1. Dichiarazione di conformità impianto elettrico
  2. Relazione tecnica
  3. Schema quadro
  4. Pianta componenti

Impianti elettrici a norma

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Marzo 2014 (Anno XI – Numero 3) intitolato “Impianti elettrici a norma”.

La nuova variante V3 richiede prescrizioni addizionali a quelle sulla sicurezza per garantire anche la funzionalità degli impianti elettrici di casa. Siete curiosi di sapere se il vostro impianto è stato realizzato a norma? Allora leggete qui sotto le novità introdotte, ma non vi preoccupate, poiché sono obbligatorie solo per gli impianti realizzati dal 2011!
Di cosa parla la variante V3?
La variante V3 della Norma CEI 64-8 introduce l’Allegato A, un documento normativo specifico per gli impianti elettrici negli ambienti residenziali. Il nuovo Allegato contiene prescrizioni sulla qualità dell’impianto elettrico, che impongono precisi requisiti e dotazioni funzionali minime.
Quando si applica?
Queste disposizioni si applicano alla realizzazione di nuovi impianti elettrici ed ai rifacimenti completi di quelli esistenti. Sono esclusi gli impianti negli edifici pregevoli per arte e storia (DLgs 42/2004).
Quali sono i livelli prestazionali?
Gli impianti elettrici nelle abitazioni si classificano in tre diversi livelli, in relazione alle prestazioni dell’impianto. Ciascun livello è contraddistinto da una dotazione funzionale minima che varia in base alla superficie dell’appartamento. Il primo livello è quello imposto per legge, che garantisce all’utilizzatore una determinata funzionalità di base. I livelli due e tre non sono obbligatori, ma hanno lo scopo di valorizzare gli impianti con caratteristiche più elevate del minimo necessario. Infatti il livello due prevede un numero maggiore di prese di corrente e di circuiti, il videocitofono ed il controllo dei carichi elettrici. Mentre il terzo livello indica un impianto innovativo di particolare pregio e richiede anche le funzioni domotiche.
Quale è la potenza minima?
Per abitazioni inferiori a 75 m2 si deve realizzare un impianto con una potenza impegnabile di 3 kW o superiore. Per unità abitative superiori a 75 m2 occorre prevedere che l’impianto sia dimensionato per almeno 6 kW, anche se l’utente ha un contratto di soli 3 kW.
Protezione del montante
Il montante è il cavo che collega il contatore al quadro elettrico, e deve avere una sezione non inferiore a 6 mmq. Occorre realizzare il cavo montante con doppio isolamento, tramite cavi unipolari posti in un unico tubo protettivo isolante, oppure cavi multipolari con guaina, altrimenti sarà necessario predisporre un interruttore differenziale selettivo.
Requisiti dell’impianto elettrico
Il numero minimo di linee elettriche (prese, luce, bagno, ..) deve essere di 2 per abitazioni con meno di 50 mq, fino ad arrivare a 5 se superiori a 125 mq, oltre agli eventuali circuiti destinati specificatamente all’alimentazione di scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori, box, cantine e soffitte. Nel quadro elettrico devono essere montati almeno due interruttori differenziali. Al fine di permettere successivi ampliamenti, i quadri devono essere sovradimensionati con un numero minimo di due moduli vuoti. Ogni interruttore deve essere facilmente identificabile tramite etichetta. Il cavo proveniente dall’impianto di terra dell’edificio deve raggiungere direttamente il quadro.
Prescrizioni generali dell’appartamento
Vicino ad ogni presa telefono/dati deve essere prevista almeno una presa energia. Perlomeno una presa TV deve avere accanto la predisposizione per 6 prese energia. Il comando interno di punti luce esterni oppure non visibili deve essere associato ad una spia luminosa di segnalazione. Deve essere prevista l’alimentazione per la cappa aspirante. I punti presa inaccessibili o di alimentazione diretta devono essere controllati da un interruttore di comando bipolare.
Dotazioni funzionali degli ambienti
Si prescrive l’installazione di almeno una lampada fissa d’emergenza in caso di black-out. Per la camera da letto, il soggiorno e lo studio deve essere previsto il seguente numero minimo di prese ed illuminazioni: fino a 12 mq 4 punti presa energia, 1 punto luce, 1 presa TV, 1 presa telefono/dati; tra 12 e 20 mq servono 5 punti presa energia, il resto come sopra; se maggiore di 20 mq si richiedono 6 punti presa energia, l’altro come già detto prima. L’angolo cottura deve avere 2 prese energia di cui una sul piano cottura. Per la cucina abitabile sono previsti 5 punti presa energia (di cui 2 sul piano cottura), 1 punto luce, 1 presa TV, 1 presa telefono/dati.

Classificazione impianti elettrici residenziali

E’ stata presentata la variante alla norma cei 64-8 sugli ambienti residenziali (Allegato A) che introduce una nuova classificazione degli impianti elettrici.

Il livello 1 individua la configurazione minima che un impianto deve avere per poter essere considerato a norma. Questa tipologia prevede un numero minimo di punti prese e punti luce in funzione della metratura e del tipo di ogni locale dell’abitazione, un minimo di circuiti in base alla metratura dell’appartamento e almeno 2 interruttori differenziali per garantire una sufficiente continuità di servizio.

Il livello 2 prevede un aumento della dotazione e dei componenti, oltre che alcuni servizi ausiliari come il videocitofono, l’anti-intrusione e il controllo carichi.

Il livello 3, introduce la domotica, con ripercussioni positive in termini di risparmio energetico all’interno dell’abitazione.Per essere considerato domotico, l’impianto deve gestire almeno quattro delle seguenti funzioni: anti-intrusione, controllo carichi, gestione e comando delle luci, gestione della temperatura, gestione degli scenari, controllo remoto, sistema di diffusione sonora, rilevazione degli incendi, sistema antiallagamento e rilevazione di gas.

La dichiarazione di conformità va rilasciata in base alla norma rinnovata. Gli utenti che contattano un tecnico, per installare o rinnovare un impianto elettrico, potranno quindi sceglierne anche il livello di prestazione.

Con i nuovi strumenti potranno essere contrastati in modo più efficiente gli incidenti domestici. Secondo le rilevazioni riportate da Prosiel, associazione per la promozione della sicurezza elettrica, sono oltre 45 mila all’anno gli infortuni dovuti ad impianti elettrici domestici mal funzionanti.
Si attesta infatti sui 12 milioni il numero di abitazioni con impianti non a norma.