Viaggio nello spazio

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Marzo 2017 (Anno XIV – Numero 3).

L’esperienza sulla stazione ISS di Samantha Cristoforetti è stata epica: la prima donna italiana inviata nello spazio con la missione “Futura” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Vediamo come è andata!

Cosa è l’ISS?
La Stazione Spaziale Internazionale (International Space Station) è dedicata alla ricerca scientifica in condizioni di micro-gravità, ed è gestita congiuntamente da 5 diverse agenzie spaziali poiché i costi e l’organizzazione necessari sono enormi. E’ mantenuta su un’orbita ad un altitudine di 400 km e viaggia ad una velocità media di 27.000 km/h, girando 16 volte al giorno intorno alla terra. Dal 2 novembre 2000 è sempre stata abitata da cosmonauti, e dovrebbe restare in funzione fino al 2024.

Perché nello spazio?
L’uomo è curioso di esplorare l’ambiente che lo circonda, e proprio ampliando continuamente i confini della sua conoscenza, ha raggiunto lo spazio con i suoi infiniti orizzonti. La cosa buffa è che, come con la luce di un lampione nella notte fonda, più estendiamo la zona illuminata per conoscere i misteri che ci circondano, più grandi diventano i confini che rimangono in ombra. L’obiettivo della ISS è quello di sviluppare e testare tecnologie per l’esplorazione spaziale, in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni di lunga durata, nonché servire come un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, in cui gli scienziati conducono esperimenti avanzati di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica.

Chi è Samantha Critoforetti?
Il suo curriculum è incredibile: nasce nel 1977, si laurea a Monaco in ingegneria meccanica, frequenta l’istituto aeronautico di Tolosa e consegue un master a Mosca, nel 2001 inizia la sua carriera di pilota in Aeronautica Militare presso l’Accademia di Pozzuoli, poi nella scuola di volo Euro-NATO negli USA consegue il brevetto di pilota militare, ed inoltre parla ben 5 lingue. Infine dopo questo lungo percorso, nel 2009 è selezionata, tra migliaia di aspiranti, come astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e completa l’addestramento di base nel novembre del 2010.

Il viaggio nello spazio
Il lancio con la navicella Soyuz è avvenuto il 23 novembre 2014 dal cosmodromo di Baikonour, Kazakistan. Samantha ha trascorso quasi 200 giorni (7 mesi) a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, tornando sulla Terra l’11 giugno 2015. E’ stata la prima missione di una donna italiana nello spazio ed il settimo astronauta italiano, dopo Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano.
Per raggiungere lo spazio bastano 8 minuti a bordo del veicolo Sojuz, dopo di che si spegne l’ultimo stadio del razzo e ci si trova in assenza di gravità: fluttuare nell’aria è un esperienza unica, con il cervello che ha la sensazione di essere in caduta libera, infatti serve tempo per abituarsi a queste condizioni particolari. Poi inizia la ricerca della ISS tramite i segnali delle antenne, l’unico piccolo puntino nel vuoto assoluto dove c’è aria, acqua ed amici: l’avamposto dell’umanità nello spazio. Nella stazione spaziale ci si muove nelle tre dimensioni, non esiste pavimento né soffitto, e in queste condizioni sono stati eseguiti 200 esperimenti delle varie agenzie che contribuiscono al progetto, tra cui il ritorno del flusso venoso al cuore, la stampa in 3d, la crescita delle piante, le capacità motorie, la perdita di tessuto osseo, le dinamiche dei fluidi e molti altri ancora.
La giornata tipo del cosmonauta è molto intensa, infatti ci si sveglia alle 7, si controlla l’agenda e si parte subito con un meeting d’aggiornamento, si devono fare almeno 2 ore di attività fisica, oltre alla necessaria manutenzione della stazione, e poi si lavora sugli esperimenti programmati. L’ambiente spaziale è avverso, non c’è aria o acqua oltre le pareti della stazione, quindi si ricicla tutto: si trasforma il caffé di ieri in quello di domani. Anche i rifornimenti di cibo sono pochi, infatti arrivano attraverso i veicoli ATV che possono trasportare fino a 7 tonnellate, per questo i pasti sono liofilizzati, oppure sigillati, raramente freschi.
Sopravvivere nello spazio è difficile, e la stazione ISS è come una palestra nella quale l’umanità si allena, con l’obiettivo di conoscere i problemi da affrontare e poter aumentare la durata delle missioni: questo è un viaggio molto lungo che un giorno ci permetterà di avventurarci nell’immenso universo che ci circonda!

Googlando

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Maggio 2016 (Anno XIII – Numero 5), intitolato “Googlando”.

La tecnologia nasconde delle enormi potenzialità, positive o negative, ma tutto dipende da come la si usa, e negli ultimi 30 anni soprattutto internet ha stravolto il nostro modo di vivere e comunicare. Googlare, la nuova parola entrata da poco nel nostro dizionario, significa cercare con google, cioè fare una ricerca attraverso la rete telematica servendosi del motore di ricerca google, anche se è divenuto sinonimo generico di “cercare su internet”. Insomma, googlando nella rete qualche volta mi imbatto in siti molto interessanti. Oggi andiamo alla scoperta di alcuni di questi.

BBC.co.uk
La BBC ha promosso sin dal 1943 un servizio mobile di diffusione nel mondo dell’inglese, ora anche online con la sezione “Learning English”, dove è messa a disposizione un enorme quantità di materiale multimediale gratuito per l’apprendimento della lingua anglosassone, indirizzato sia ad insegnanti che a studenti. Sono a disposizione addirittura interi corsi d’inglese articolati su diversi livelli: per principianti (lower-intermediate), per intermedi (intermediate) e per esperti (upper-intermediate). Insomma, chi vuole imparare l’inglese può accedere a questo sito googlando “bbc learning english course”, il primo link è quello che cercate.

Hubblesite.org
Il telescopio spaziale Hubble è stato inviato in orbita (a 600 km di quota) nel 1990 con un progetto congiunto della NASA ed ESA (Agenzia Spaziale Europea), in modo da catturare immagini dello spazio e capire meglio i fenomeni celesti. Sono disponibili diverse collezioni delle fotografie scattate dall’Hubble: il sistema solare, le stelle, le galassie, le nebulose, l’universo, oppure una raccolta selezionata delle più belle foto. Allora, per chi ha la testa tra le stelle basta googlare “hubble album”.

Link2universe.net
Accanto a questo sito è presente anche un canale youtube intitolato “Link4universe”, un portale dedicato alle notizie dell’astronomia, con l’obiettivo di creare un ponte tra il pubblico ed il mondo della ricerca scientifica, e diffondere le scoperte più recenti con un linguaggio semplice ed alla portata di tutti. Allo stesso tempo i creatori del sito si propongono come punto di riferimento anche a chi lavora nel mondo della fisica e dell’astronomia, con la pubblicazione dei più recenti articoli della comunità scientifica. In definitiva, se dopo aver ammirato le stelle con Hubble siete curiosi di capire come funziona l’universo basta visitare questo sito o il suo seguitissimo (57.000 iscritti) canale youtube.

ISS Hdev
La stazione spaziale internazionale (ISS) dedicata alla ricerca scientifica si trova nell’orbita terrestre bassa (a 400 km di quota), è un progetto congiunto di diverse agenzie spaziali ed è abitata in modo continuativo dall’anno 2000: anche la nostra Samantha Cristoforetti è stata lì ed è tornata da poco. A bordo dell’ISS è stato avviato l’esperimento HDEV (High Definition Earth Viewing) tramite il montaggio sul modulo “Columbus” di diverse videocamere puntate verso la terra, che mostrano in diretta (live) il nostro pianeta ossia la nostra casa. La terra, vista così, genera un effetto incredibile: i colori sono spettacolari, si riesce a scorgere la curvatura dell’orizzonte, la si vede ruotare, anche abbastanza velocemente, poiché la stazione compie ogni giorno quasi 16 giri intorno al pianeta. Qualche volta l’immagine è assente, ma non c’è da preoccuparsi, il sistema sta cambiando telecamera oppure la stazione sta attraversando la zona notturna. Vedere la terra così, catturarne il movimento, scorgere il profilo blu del pianeta e poi l’universo buio che lo circonda, e qualche volta intravedere le stelle, vedersi da fuori in questo modo è un esperienza che ti può cambiare, perché sposta il nostro punto di vista ed ampia la coscienza di noi nel cosmo. Per finire in bellezza, spesso l’inquadratura si sposta (ci sono 4 telecamere), e questo stravolge la percezione che di norma si ha sulla superficie terrestre, dove il terreno sotto di noi appare immobile, oppure di quello che si riconosce come sopra e sotto, nord e sud. Insomma, se volete guardare tutto da un altro punto di vista googlate “iss hdev”, il primo link vi regalerà sensazioni inesplorate.