Il lander Schiaparelli su Marte

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Novembre 2016 (Anno XIII – Numero 10) intitolato “Il lander Schiaparelli su Marte”.

Il lander “Schiaparelli” della missione “ExoMars” sfortunatamente si è schiantato sulla superficie di Marte. Comunque non è stato uno sforzo vano, infatti prima di abbandonarci ha dimostrato di aver compiuto con successo tutte le manovre che erano state previste, ed inoltre ha raccolto numerosi dati fondamentali per il prossimo viaggio. Allora, destinazione Marte!
Perché il nome Schiaparelli?
Giovanni Virginio Schiaparelli nato a Savigliano il 14 marzo del 1835 è stato un importante astronomo, storico della scienza ed ingegnere italiano, noto particolarmente per i suoi studi su Marte, infatti fu uno dei primi che disegnò una mappa del pianeta rosso; per questo in suo onore furono battezzati un cratere sulla Luna ed uno su Marte, oltre al lander di cui parliamo.
Cosa è ExoMars?
ExoMars è una missione progettata per l’esplorazione del pianeta Marte tramite una sonda robotica sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e da quella Russa (Roscosmos). Essa prevede il lancio dell’orbiter “TGO” (satellite in orbita intorno al pianeta) e del lander “Schiaparelli” (navicella che effettua la discesa e la sosta sul pianeta), il cui scopo è quello di testare il metodo d’ingresso, di discesa e d’atterraggio sulla superficie marziana, con l’obiettivo di inviare nel 2020 un rover (veicolo adibito al movimento sul corpo celeste). Siamo alla ricerca di eventuali tracce di vita biologica, per comprendere la geochimica del pianeta ed aumentare la conoscenza dell’ambiente. Infatti Marte è il quarto pianeta del sistema solare, ed è quello più simile alla Terra, poiché ha inclinazione dell’asse di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri. Per questo motivo è così interessante da studiare: si vuole verificare se era presente acqua e vita biologica sul pianeta, e capire il motivo per cui è scomparsa. Non a caso gli alieni li chiamiamo marziani!
Cosa ha trovato Schiaparelli?
Il lander Schiaparelli è stata progettato e costruito proprio in Italia, da Thales Alenia Space, con lo scopo di fornire la tecnologia per compiere un atterraggio controllato sulla superficie del pianeta rosso. Purtroppo qualcosa è andato storto, infatti il computer di bordo ha spento i retrorazzi di frenata dopo soli 3 secondi dalla loro accensione, invece dei 30 previsti, per questo il lander si è schiantato a 300 km/h sulla superficie marziana. Comunque, eccetto gli ultimi metri, la sonda si è comportata in maniera egregia, poiché ha eseguito lo sganciamento dello scudo termico, l’apertura del paracadute e l’accensione dei retrorazzi di frenata. I nostri scienziati sono riusciti a portare un orbiter intorno a Marte e quasi un lander sulla sua superficie, dopo un viaggio di 7 mesi e una distanza percorsa di 60 milioni di km. Bravissimi!
Esplorazione di Marte!
Questo non è il primo tentativo di approdare sul pianeta rosso, infatti sono state inviate già 40 sonde automatiche senza equipaggio, benché quasi i due terzi abbiano fallito, poiché sono enormi le difficoltà da superare e tanti i fattori che possono rovinare le missioni. Attualmente sono ancora operativi ed efficienti diverse sonde orbitanti intorno al pianeta, ed i rover Opportunity e Curiosity. Alla conduzione dei rover marziani partecipa anche un italiano, Paolo Bellutta, che detiene il primato della guida a distanza di un veicolo su un altro pianeta, circa 15 km dopo più di 11 anni di lavoro (considerate che si percorrono poche decine di metri al giorno)!
Quando la prossima missione?
L’orbiter TGO ExoMars è correttamente in posizione, è dotato di strumenti per l’analisi dei gas atmosferici e per la mappatura delle loro fonti, e ci aiuterà a scegliere il prossimo sito di atterraggio. Tutti i siti candidati sono nella zona equatoriale, sono geologicamente antichi e recano segni di una passata presenza di acqua liquida, e forse di vita biologica! La seconda missione di ExoMars sarà lanciata da Bajkonur con un Proton-M (vettore spaziale sovietico) nel 2020, e consisterà di un modulo di atterraggio costruito sulla base dei dati raccolti da Schiaparelli e dal TGO, che porterà sulla superficie del pianeta un rover ESA. Cosa aspettiamo? Partiamo alla scoperta di Marte!