Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Marzo 2013 (Anno X – Numero 3) intitolato “Cucine a norma”.

Gli apparecchi di cottura installati nelle cucine delle abitazioni richiedono piccoli accorgimenti, utili non solo per avere una cucina a norma che rispetta i requisiti richiesti dalla Provincia, ma anche per utilizzare in assoluta sicurezza le macchine a gas. In tal senso ecco qualche indicazione sulle norme di sicurezza per le cucine.

E’ obbligatorio posizionare la valvola gas a vista nella cucina?
No, l’importante è che sia facilmente manovrabile in caso di necessità. Infatti la norma UNI 7129-1:2008 richiede che a monte dell’apparecchio di cottura, prima del collegamento flessibile fra l’apparecchio e l’impianto interno, deve sempre essere inserito un rubinetto di utenza posto in posizione accessibile. Tale rubinetto può essere anche parte integrante dell’apparecchio.

Si possono installare apparecchi di cottura privi di sorveglianza di fiamma?
No. Nei nuovi impianti a gas ed in quelli ristrutturati, in conformità alla UNI 7129-2:2008, non è consentita l’installazione e l’utilizzo di apparecchi privi del dispositivo di sorveglianza di fiamma, che interrompe l’alimentazione del gas in assenza del fuoco di cottura. Questa precauzione è fondamentale per evitare perdite di gas e ridurre gli incidenti domestici.

E’ necessario avere fori di aerazione nelle cucine delle abitazioni?
Si. La norma UNI 7129-2:2008 prescrive che l’aerazione e la ventilazione necessarie in un locale, dove siano installati apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma, possono essere ottenute anche mediante due aperture permanenti realizzate come segue:
1.    una prima, destinata all’aerazione del locale di installazione per l’evacuazione dei fumi di combustione. Tale apertura deve essere posizionata in prossimità del soffitto, ad un’altezza comunque non minore di 180 cm dal livello del pavimento e deve avere una sezione netta almeno pari a 100 cmq (tubo circolare con diametro da 12 cm);
2.    una seconda, destinata alla ventilazione del locale di installazione per ricambiare l’aria consumata dal fuoco di cottura. Tale apertura deve avere il filo inferiore in prossimità del pavimento, ad un’altezza comunque non maggiore di 30 cm dal pavimento stesso e deve avere sezione netta almeno pari a 100 cmq (tubo circolare con diametro 12 cm).
La precedente soluzione è definita “aerazione di tipo diretto” ed è consentita purché la portata termica nominale complessiva degli apparecchi di cottura non sia maggiore di 11,7 kW. In alternativa l’apertura di aerazione può essere realizzata con cappa aspirante elettrica o a tiraggio naturale collegata alla canna fumaria o direttamente all’esterno, oppure tramite elettroventilatore installato a parete verso l’esterno.
La portata oraria di ricambio d’aria della cappa aspirante elettrica o dell’elettroventilatore deve essere almeno pari a 1,72 m3/h per ogni kW (riferito alla portata termica complessiva) degli apparecchi di cottura.

E’ possibile collegare gli apparecchi di cottura con tubi flessibili?
Si. Gli apparecchi di cottura da incasso possono essere collegati con tubi flessibili non metallici conformi alla norma UNI EN 1762, per una lunghezza massima pari a 2 m, dotati di raccordi filettati assemblati dal fabbricante. In genere queste tubazioni devono essere sostituite almeno ogni 5 anni per evidenti ragioni di sicurezza.
Le stufe di tipo mobile e gli apparecchi di cottura non ad incasso possono essere collegati con tubi flessibili non metallici per allacciamento, di cui alla UNI 7140 e UNI EN 1762, con lunghezza massima di 1,5 m.

E’ vietato usare le tubazioni gas come conduttori di terra?
Si. Non è consentito l’uso delle tubazioni del gas come dispersori, conduttori di terra o conduttori di protezione di impianti ed apparecchiature elettriche (CEI 64-8), impianti telefonici compresi, divieto stabilito per evitare il rischio d’inneschi d’incendio in caso di perdite di gas.

232 Comments

  • Giulio

    Buongiorno, è prescritta dalle norme una distanza massima tra fuochi a gas e foro di ventilazione? Ho un angolo cottura in soggiorno e potrei realizzare il foro di ventilazione su una parete che da verso l’esterno posta a circa 6 metri di distanza dai fuochi, ma non trovo alcuna indicazione al riguardo. Grazie

  • Amerix

    Salve, volevo chiedere se lo spostamento della cucina in una stanza adiacente, lo spostamento di radiatori termici, l’installazione di una canna fumaria con relativo camino, e l’installazione di pannelli fotovoltaici, richiede una nuova certificazione degli impianti, sia termico che elettrico, ed un nuovo certificato di agibilità. Chiedo ciò perchè sono sul procinto di acquistare casa ma il venditore sostiene che per immobili costruiti ante 30/06/2003 non necessitano della SCIA e che tali lavori, benché siano Stati fatti nel 2019, non inficia sull’agibilità.
    Cordiali saluti

    • Risposta ad Amerix:
      SI, a mio parere serve la certificazione degli impianti, mentre non è necessaria una nuova agibilità, che compete più le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico.

    • Antonio

      Tra i vari documenti da presentare per l’ottenimento dell’agibilità ci sono anche dichiarazione dell’impresa installatrice, che attesta la conformità di tutti gli impianti installati negli edifici alle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico prescritte dal D.M. 37/2008, la planimetria aggiornata allo stato di fatto e l’AQE, che a sua volta è strettamente legata alla planimetria attuale. Appare evidente che per le modifiche apportate dall’acquirente, laddove fosse presente l’agibilità, quest’ultima decade. Allo stato attuale tecnicamente va presentata prima una CILA tardiva poi un aggiornamento planimetrico catastale e successivamente richiesta una nuova agibilità aggiornata allo status quo.

  • Paolo

    Buongiorno Ing. Fratini,
    in un appartamento al piano terra, sito in una palazzina costruita intorno al 2001/2002, di sei appartamenti (due per piano), si vorrebbe sostituire la cucina, passando dai fornelli a gas a quelli ad induzione. Posto che: a) nella cucina non ci sono caldaie né altri dispositivi a gas; b) sono presenti, nel muro, alle altezze prescritte, i due fori di ventilazione ed aerazione; c) si procederebbe, come da Lei consigliato in questo blog, a montare un tappo sul rubinetto del gas posto sotto il lavello e a chiudere la valvola esterna del gas con dei sigilli, in modo che la tubazione del gas nella cucina non sia in pressione; d) è presente uno scarico (a tetto) al servizio della cappa di aspirazione dei fumi di cottura, ma, sulla base di una prima ispezione, detto scarico non è reputato di diametro sufficiente per il suo utilizzo con piastra di induzione, chiedo se, a suo parere, sia ipotizzabile ovviare a detta presunta insufficienza collegando la cappa di aspirazione dei fumi di cottura non solo allo scarico a ciò dedicato, ma anche al foro (alto) di aerazione, sul presupposto che esso non sia più necessario, utilizzando l’induzione, e che la soluzione proposta non causi fastidi ai condomini. Quest’ultima circostanza dipende, peraltro, dal fatto che il tubo collegato al foro di aerazione non sia in comune con altri appartamenti: tale presupposto, comunque da verificare, secondo Lei, è corretto, alla luce della normativa in vigore ai tempi della costruzione della casa?
    Ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente.

    • Risposta a Paolo:
      Confermo che in assenza di gas, i fori non sono più obbligatori. Non si tratta più di sicurezza, e non si parla più di impianti a combustibile gassoso. Il discorso si impernia sui vapori di cottura (è un problema di odori). La norma UNI 7129-2:2015 (che tratta di combustibili gassosi), comunque al punto 4.3.1.1 permette, per l’esalazione dei vapori di cottura, l’adozione del sistema a cappa aspirante elettrica collegata direttamente all’esterno mediante un canale di esalazione. Ciò è possibile se non si hanno apparecchi a gas in casa. Per sicurezza, se non si usa il gas, si suggerisce di scollegare direttamente il contatore ed applicare lì un tappo.

  • Davide

    Buongiorno, volevo chiederle se è necessaria per le norme di sicurezza una distanza minima tra la caldaia e il piano cottura a gas. Grazie mille

  • Danilo

    Salve ho una quesito da porle, ho acquistato un appartamento di circa 50 mq con un angolo cottura. Rispetto al progetto iniziale questo angolo cottura è stato spostato e presentata CILA per eseguire i lavori e risulta correttamente nella nuova mappa catastale. Il precddente proprietario ha smontato la cucina che aveva installato in questo angolo cottura e ora dovrò acquistarne una nuova da installare. In questo angolo cottura è presente solo il foro per la cappa aspirante ma non un foro di aereazione, e faccio presente che la caldaia del gas è installata sul balcone esterno. Di fatto non ci sarebbe la possibilità per un foro di aereazione in quanto questo angolo cottura confina da una parte con il soggiorno e dall’altra con una camera. L’impiantistica sarebbe cosi a norma o dovrei fare qualcosa? grazie

    • Risposta a Danilo:
      Il foro può essere realizzato anche nella stanza adiacente, montando però una griglia d’aerazione sulla porta tra la cucina e quella stanza, in modo da garantire il necessario passaggio d’aria.

  • alex

    Buonasera Ingengere,
    è possibile secondo la normativa installare un piano di cottura sotto la valvola del gas (coperta)?

    • Risposta ad Alex:
      I tratti dell’impianto gas (tubazioni e valvole) dovrebbero essere lontani da fonti di calore, per ragioni evidenti. In genere si installa ad una distanza di almeno 20-30 cm dalla verticale del piano di cottura.

  • alberto

    Buongiorno, attualmente abbiamo una vecchia cucina a gas e il rubinetto gas si trova proprio dietro la cucina. Ora dobbiamo sostituire completamente l’intera cucina con una componibile e, ovviamente, il rubinetto gas dietro la zona piano cottura/forno disturba perchè è troppo profondo e non sarebbe più accessibile. Vorremo spostare il rubinetto sotto il lavello cucina (circa 1 m di distanza), vorrei sapere se possiamo eliminare il vecchio rubinetto dietro il forno (tubazioni in ferro), fare un raccordo da lì con una nuova tubazione in multistrato sino alla zona del sotto lavello dove posizionare il nuovo rubinetto. Vorrei sapere inoltre se è possibile fare questo lavoro fuori traccia oppure è necessario incassare la nuova tubazione sotto traccia. GrazieBuongiorno, attualmente abbiamo una vecchia cucina a gas e il rubinetto gas si trova proprio dietro la cucina. Ora dobbiamo sostituire completamente l’intera cucina con una componibile e, ovviamente, il rubinetto gas dietro la zona piano cottura/forno disturba perchè è troppo profondo e non sarebbe più accessibile. Vorremo spostare il rubinetto sotto il lavello cucina (circa 1 m di distanza), vorrei sapere se possiamo eliminare il vecchio rubinetto dietro il forno (tubazioni in ferro), fare un raccordo da lì con una nuova tubazione in multistrato sino alla zona del sotto lavello dove posizionare il nuovo rubinetto. Vorrei sapere inoltre se è possibile fare questo lavoro fuori traccia oppure è necessario incassare la nuova tubazione sotto traccia. Grazie

  • Mauro

    Per le cucine ad induzione è obbligatoria la cappa aspirante verso l’esterno o è a norma anche a filtro?

  • Claudio A.

    Buonasera Ingegnere,
    Nella casa che ho preso in affitto è presente cucina a gas (metano). La zona cucina è collegata, senza porte, alla sala da pranzo, per un totale di circa 15 metri quadri. Non sono presenti né fori di aerazione né cappa, ma solo una finestra a circa un metro dai fuochi, ad altezza uomo. L’abitazione è sicura e a norma? Come potrei agire in caso contrario per tutelarmi?
    Grazie mille

    • Risposta a Claudio A.:
      Il punto 4.3.1.2 capoverso 2° della UNI 7129 richiede per i fornelli con sorveglianza di fiamma ed un sistema di aperture permanenti (senza cappa), un foro alto d’aerazione (H>180cm) ed uno basso di ventilazione (H<30cm) con sezione > 100 cmq. I sistemi diretti d’aerazione (fori realizzabili sul muro o sulla finestra) sono ammessi solo con fornelli < 15 kW.

  • gionni goretti

    Egregio Ing.Fratini,avrei da farle una domanda
    l ex studio di mio padre (un appartamento di circa 50 mq)vorrei trasformarlo in appartamento per andarci a vivere.per trasformarlo pero’in civile abitazione deve avere tra i requisiti richiesti il tubo per lo scarico dei fumi della cappa aspirante;ma sono impossibilitato a mettere perche’ai piani superiori ci sono delle abitazioni e non ho la possibilita’di passare un tubo in facciata fino al tetto.
    ho letto da qualche parte che per i piani d’induzione non e’ obbligatorio l aspirazione a tetto ma che il tutto si risolve con cappe filtranti a carboni attivi e una buona circolazione dell’aria.
    le risulta?
    la ringrazio della risposta

  • Marco

    Per collegare la cappa aspirante/filtrante di una cucina al foro da 10cm del condotto condominiale già predisposto è necessario usare tubi in materiali specifici? Ad es. quelli a sezione rettangolare, immagino in pvc, reperibili in qualsiasi negozio di bricolage vanno bene o ci sono degli accorgimenti a cui bisogna fare attenzione?

    Grazie,
    Marco

  • Marco

    Buonasera ing. Fratini,

    per collegare la cappa filtrante/aspirante di un piano cottura a gas al foro del condotto condominiale da 10cm pre-esistente, c’è qualche prescrizione sui materiali o sulla tipologia dei tubi da usare? E’ ad esempio possibile utilizzare quelli bianchi (pvc?) a sezione rettangolare che si reperiscono nei vari negozi di fai da te o c’è da fare attenzione a qualcosa?
    Grazie per l’aiuto.

    • Risposta a Marco:
      Per il collegamento della cappa o di un elettroventilatore al condotto di evacuazione dei vapori di cottura sono consentiti condotti in materiale plastico conformi alla UNI EN 14471, oppure altri materiali rispondenti ai requisiti della UNI EN 1443 relativamente alla resistenza all’umidità (W) ed alla temperatura (T80). I vapori di cottura sono i prodotti della combustione e le esalazioni risultanti dalla cottura dei cibi.

  • Leonardo

    Buonasera ing. Fratini,
    innanzi tutto la ringrazio per aver risposto al mio quesito del 28/10/2020 ore 20:31.
    Avrei bisogno di un ulteriore chiarimento.
    Ho recuperato la norma UNI 7129, dove è riportato che, nel caso di tubazioni sotto traccia, le giunzioni filettate e le giunzioni meccaniche devono essere a vista o inserite in apposite scatole ispezionabili non a tenuta verso l’esterno (quindi stagne) come lei ha riportato nella risposta.
    Però, nel caso di tubazioni in rame, in cui la giunzione venga fatta con brasatura (giunzione non filettata e nemmeno meccanica) vale lo stesso l’obbligo di fare la giunzione in una scatola stagna ispezionabile, dal momento che la norma la richiede solo per giunzioni filettate o meccaniche?
    Se dovesse essere necessaria la scatola ispezionabile, va bene se si trova dietro ad uno dei mobili della cucina, considerando che ci si può accedere aprendo lo sportello del mobile stesso?

    • Risposta a Leonardo:
      Tutte le giunzioni devono essere inserite in scatole ispezionabili, per le installazioni sottotraccia dell’impianto interno, come indicato nella norma 7129:2015 al punto 4.5.5.6, nel caso in cui le pareti contengano cavità (intercapedini, mattoni forati, cavedi). Anche le murature portanti a sassi contengono cavità al loro interno. Va bene anche dietro il mobile della cucina se facilmente accessibile.

  • Augusto Zualdi

    Ho fatto la verifica biennale della caldaia di sola acqua calda, il tecnico ha voluto controllare anche il tubo di alimentazione della cucina contestandomi che il tubo non era a norma perchè non di gomma ma con rete metallica. La conseguenza è stata che non mi ha dato il nulla osta per la caldaia dell’acqua e che avrei dovuto sostituire il tubo della cucina con uno di gomma. Questo è quello che a suo dire prevedono le norme. la cosa non mi sembra veritiera anche perchè i tubi in gomma non si trovano piu’. Ringrazio anticipatamente per la Sua risposta

    • Risposta ad Augusto:
      Collegamento degli apparecchi alla tubazione costituente la parte fissa dell’impianto interno (capitolo 6 della UNI 7129-1:2015)
      Per gli apparecchi di cottura fissi, il punto 6.1 della UNI 7129-1:2015 riporta:
      “Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso possono essere collegati con:
      – tubo metallico rigido o tubo corrugato formabile PLT-CSST con raccordi filettati o con giunto a tre pezzi (bocchettone);
      – tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete continua di cui alla UNI EN 14800 oppure conforme alla UNI 11353;
      – tubo flessibile non metallico conforme alla UNI 7140 (tubi classificabili tipo B e C) e corredato di dichiarazione di durabilità del fabbricante.
      Nel caso di utilizzo di tubi flessibili , la lunghezza massima è pari a 2 metri.”
      Per gli apparecchi di cottura di tipo mobile, il punto 6.2 della UNI 7129-1:2015 riporta:
      Gli apparecchi di tipo mobile (stufe di tipo mobile fino a 4,2 kW ed apparecchi di cottura non ad incasso) devono essere collegati con tubi flessibili non metallici per allacciamento, di cui alla UNI 7140 (di tipo A1, A2, B e C), con lunghezza massima di 2 metri, corredati di indicazione di durabilità fornita dal fabbricante.

  • Leonardo

    Buonasera ing. Fratini,
    per spostare il rubinetto di utenza del gas è possibile prolungare il tubo di adduzione del gas?
    in caso positivo, vorrei sapere quale tipologia di giunzione può essere utilizzata.
    Inoltre Il punto dove viene fatta la giunzione deve essere facilmente accessibile o può essere chiuso?
    Vorrei sapere se tali indicazioni si trovano nella norma 7129:215.
    Grazie

    • Risposta a Leonardo:
      E’ possibile modificare l’impianto gas. L’intervento deve essere eseguito da una ditta abilitata. La giunzione da utilizzare dipende dai materiali delle tubazioni esistenti (rame, ferro, multistrato). Le giunzioni devono essere in scatole stagne ispezionabili. Tali indicazioni si possono trovare nella norma UNI 7129:2015.

  • Marina Lanave

    Buongiorno,
    abito in un appartamento in condominio con il soggiorno e angolo cottura, cucina a gas e
    cappa ad aspirazione naturale è necessaria l’adeguamento con i fori di areazione? ne serve 1 o 2?
    Grazie per la risposta e cordiali saluti.-

    • Risposta a Marina:
      Se la cappa naturale NON è collegata all’esterno oppure al canale condominiale d’esalazione dei vapori, allora secondo la norma UNI 7129:2015 punto 4.3.1.2 capoverso 2°, sono richiesti n. 2 aperture permanenti: il foro alto d’aerazione (H>180cm) e basso di ventilazione (H<30cm) con sezione > 100 cmq.
      Invece se la cappa naturale è collegata all’esterno oppure al canale condominiale d’esalazione dei vapori, serve solamente il foro basso di ventilazione.
      I fornelli devono avere il sistema di senza sorveglianza di fiamma.

  • Mario

    Monolocale di 60 mc. in una località di vacanza con piano cottura alimentato da bombola gas di 15 lt. posizionata nel mobile della cucina con 2 fori di aerazione a norma, è in regola?

    • Risposta a Mario:
      Tra i requisiti essenziali di sicurezza per le bombole gpl ci sono:
      – apertura di ventilazione adeguata
      – apertura di aerazione adeguata (filo pavimento)
      – evacuazione prodotti combustione (cappa)
      – fornelli cucina con sorveglianza fiamma
      – apparecchi con marchio CE
      – prova di tenuta impianto
      – il locale deve avere una cubatura almeno > 10 mc

  • Aldo

    In una cucina di una comunità il rubinetto di chiusura di ogni singola apparecchiatura deve trovarsi ad una distanza prestabilita? Per meglio dire alla tubazione generale che entra in cucina dall’esterno posso installe delle chiusure per ogni singola utenza oltre alla chiusura dietro all’utenza stessa? Queste chiusure che vorrei installare Devono avere una distanza prestabilita dall’utenza stessa? Gazie

    • Risposta ad Aldo:
      Non mi sembra esistano indicazioni sulla distanza minima tra l’apparecchiatura gas ed il rubinetto di chiusura. Possono essere installate ulteriori valvole (molto utili) sugli stacchi (all’interno della cucina) verso le singole apparecchiature, oltre a quelle obbligatorie vicino alle singole utenze gas. Non dimenticare comunque il montaggio di una valvola generale esterna e di un rubinetto con la pressa di pressione subito a valle del contatore.

  • Luca Basilli

    Salve vorrei un informazione mi dicono che tra la caldaia e il piano cottura per legge ci deve essere 1,5 di distanza seno non è a norma è vero?

    • Risposta a Luca Basili:
      Non mi risulta la distanza di 1,5 metri tra piano cottura a gas e caldaia. Qui sotto riporto le prescrizioni richiamate nel punto 4.1 della UNI 7129:2015:
      – la distanza tra l’apparecchio gas ed il contatore deve essere almeno 1,5 m
      – l’apparecchio a gas non può essere installato sulla proiezione verticale del piano di cottura
      – il piano di cottura deve avere la sorveglianza di fiamma
      – devono essere rispettate le prescrizioni in materia di sicurezza elettrica (CEI 64/8)
      – la caldaia deve essere di tipo C
      – devono essere praticati i fori di ventilazione ed aerazione

    • Luisa

      Buonasera Luca, anche a me hanno detto la stessa cosa, anzi non mi hanno neanche fatto un preventivo, mi hanno detto di spostare la caldaia e poi tornare per fare il preventivo

    • Risposta a Luisa:
      La norma UNI 7129-2:2015 richiama due zone di rispetto per le caldaie (apparecchi a gas):
      1) la distanza tra la caldaia ed il contatore (elettrico oppure gas) deve essere almeno di 1,5 m in verticale ed orizzontale;
      2) la caldaia non può essere installata sulla proiezione verticale del piano di cottura.

  • Lizzano antonio

    Domanda semplice, ma la risposta non si trova: per collegare il tubo flessibile del gas dalla valvola (la fine del tubo fisso, per intenderci) alla stufa c’è bisogno necessariamente di un tecnico certificato che sia in grado di certificare la conformità? E per gli allacci idraulici della cucina? Insomma se cambio cucina devo chiamare un tecnico patentato per collegare il lavello?

    • Risposta a Lizzano Antonio:
      No. L’allaccio della tubazione flessibile al piano cottura e l’allaccio idraulico al lavello può essere realizzato anche da soggetto senza abilitazione, l’importante è che sia capace, a meno di utilizzare particolari apparecchi utilizzatori come le cucine professionali, oppure gli impianti ad alta pressione. Infatti la dichiarazione di conformità della ditta installatrice si riferisce solo all’impianto interno fisso, che parte dal contatore ed termina sul muro nel punto di allaccio dell’utilizzatore.

  • francesco

    Salve Ing. Federico Fratini,
    Ho una domanda da porle sull’esalazione cappa cucina. In un edificio residenziale ho l’esalazione delle cappe che interferiscono con una terrazza calpestabile (accessibile con portafinestra) appartenente ad un appartamento dell’edificio. é sufficiente seguire la UNI7129-3:2015, prospetto12 – 11 per le quote di riferimento dei terminali? o bisogna fare riferimento ad altra normativa?
    Grazie mille in anticipo

  • paolo

    Buongiorno, approfitto anch’io della Sua disponibilità per una domanda: in una cucina open-space nella quale verrà installato un piano cottura ad induzione, una cappa elettrica con ricircolo (carboni attivi) ed uno scaldabagno tipo-C (tenuta stagna con presa aria dall’esterno) alimentato con un tubo del gas “diretto”, quali accorgimenti devo prendere? Grazie

    • Risposta a Paolo:
      Adotterei questi accorgimenti.
      – valvola di sezionamento del gas sotto la caldaia
      – valvola di sezionamento del piano cottura facilmente raggiungibile
      – foro d’aerazione del locale in caso di perdite di gas (alto per il metano, basso per il gpl)
      – linea elettrica indipendente per l’alimentazione della caldaia

  • Fabio Grisoni

    Buongiorno stiamo entrando in un piccolo appartamento in cui devo installare la cucina su una parete in cui è installata anche la caldaia murale a gas per riscaldamento e acqua calda sanitaria.
    Un venditore di cucine mi dice che dati gli spazi ridotti devo installare un piano ad induzione perché secondo la nuova legge di quest’anno la distanza minima tra piano cottura a gas è caldaia è di 1 m.
    Me lo conferma? Nel caso mi da per favore un riferimento?
    Inoltre mi suggerisce, per il piano ad induzione, di aumentare il valore attuale di 3 kW della fornitura elettrica, però in tal caso, visto che l’impianto ha circa 30 anni, credo che forse sarebbe meglio fare anche delle verifiche per la maggiore potenza di alimentazione del piano… é corretto? cosa mi suggerisce?
    Grazie mille in anticipo e cordiali saluti.

    • Risposta a Fabio Grisoni:
      Non mi risulta. Secondo il punto 4.1 della UNI 7129:2015 sono indicate queste prescrizioni:
      – la distanza tra l’apparecchio gas ed il contatore deve essere almeno 1,5 m
      – l’apparecchio a gas non può essere installato sulla proiezione verticale del piano di cottura
      – il piano di cottura deve avere la sorveglianza di fiamma
      – devono essere rispettate le prescrizioni in materia di sicurezza elettrica (CEI 64/8)
      – la caldaia deve essere di tipo C
      – devono essere praticati i fori di ventilazione ed aerazione

  • Alex Marina

    Buongiorno,
    il mio appartamento in condominio è equipaggiato con mese:
    cucina a gas senza termocoppia;
    canna fumaria con aspirazione naturale fino al tetto,

    devo adeguarla con i fori?
    devo cambiare la cucina a gas?

    Grazie per la risposta e cordiali saluti.-

    • Risposta a Max:
      Significa che il fornitore può indicare nel contratto di fornitura alcune clausole restrittive. Oppure legare il contratto ai dati forniti dal cliente (richiesta di gas per cottura e riscaldamento, potenza richiesta, consumo minimo/massimo richiesto).

  • Luca

    Buongiorno,
    La mia cucina sarà installata in un locale con cubatura > 20 M3 e sarà dotata di una cappa filtrante (quindi non collegata all’esterno) e piano cottura con sorveglianza di fiamma. Vorrei sapere se è possibile adottare una soluzione tecnica che preveda di effettuare solo foro/i sui vetri della finestra in modo da soddisfare la norma.

  • Daniela

    Buongiorno, ho sostituito il mio fornello a gas con uno ad induzione. Ho un rubinetto del gas (chiuso con la valvola gialla) nella zona sottolavello. Devo per legge eseguire qualche lavoro specifico su questo rubinetto o mi basta tenerlo chiuso?

    • Risposta a Daniela:
      Dovrebbe montare un tappo sul rubinetto sotto il lavello, e chiudere la valvola esterna del gas con dei sigilli, in modo che la tubazione del gas nella cucina non sia in pressione. In caso contrario dovrà mantenere le misure di sicurezza per eventuali fughe di gas (foro alto e basso nella cucina)

  • Maurizio

    Salve , in riferimento al foro di ventilazione, volevo chiederle se fosse possibile farlo in alto piuttosto che in basso per motivi di praticità, visto che la cucina è dotata di termocoppia ed alimentato a metano con cappa aspirante diretta verso l’esterno e con ventola ( quindi sostituirebbe il foro di aereazione) ed il locale è di dimensioni maggiori di 20 m2 ed aereabile
    Ho letto da più parti che si potrebbe evitare addirittura anche il foro di ventilazione visto la presenza di termocoppia, del metano e di una superfie ampia tale che in relazione a normali piani di cottura decisamente sufficiente a compensare il consumo per la combustione.
    Grazie

    • Risposta a Maurizio:
      La norma tecnica non contempla questa configurazione. Il motivo è che in caso di perdita di gas mentre il ventilatore è spento, non ci sarebbe quel ricambio d’aria, generato proprio dalla distanza dei due fori (principio di tiraggio del camino), che permetterebbe la dispersione delle perdite di gas metano.

    • Michele

      Buonasera, ho dei dubbi poiché non riesco a trovare una norma di installazione sui piani a induzione.per esempio sulla verticale del piano possono esserci prese elettriche? Puo esserci il maniglione della chiusura gas? Posso evitare di lasciare 1,
      5mt di spazio a dx o sx in presenza di caldaia ? Come posso reperire una norma adatta?

    • Risposta a Michele:
      La norma per gli impianti a gas è la UNI 7129. Non mi risulta una norma per l’installazione dei piani ad induzione. Il suo caso è articolato, le suggerisco di richiedere un progetto ad un tecnico abilitato.

  • giovanni

    Ho una cucina > 20 m3, con caldaia a condensazione stagna con sua presa aria dedicata e il piano cottura a gas con potenza 10 kw e solo una cappa filtrante senza collegamento esterno. E’ vero che è obbligatorio solo un foro di aerazione di 100 cm2 (foro sul vetro della finestra) e niente foro di ventilazione?

  • Mattia

    Spett.le Ing. Fratini,
    mi conferma la non retroattività della Legge 90/2013, relativamente all’Art. 17-bis, comma 9, riguardo all’obbligatorietà dello scarico a tetto per gli impianti installati dopo il 31 Agosto 2013?
    Per una caldaia a pellet installata nel 2008 con scarico a parete non si è tenuti ad adeguare lo scarico a tetto, giusto?
    La ringrazio anticipatamente della risposta.

    • Risposta a Mattia:
      La legge 90/2013 non è retroattiva, è solo la conversione del Decreto Legge 63/2013 del 04/06/2013.
      L’obbligo dello scarico a parete è già presente nel DPR 412/1993, articolo 5 comma 9. Questo vale soprattutto per gli apparecchi a combustibile solido che sono più inquinanti (problema di sicurezza) e con bassi rendimenti (consumi energetici). Riporto qui sotto il suddetto comma:
      “9. Gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente, nei seguenti casi:
      – nuove installazioni di impianti termici, anche se al servizio delle singole unità immobiliari;
      – ristrutturazioni di impianti termici centralizzati;
      – ristrutturazioni della totalità degli impianti termici individuali appartenenti ad uno stesso edificio;
      – trasformazioni da impianto termico centralizzato a impianti individuali;
      – impianti termici individuali realizzati dai singoli previo distacco dall’impianto centralizzato.
      Fatte salve diverse disposizioni normative, ivi comprese quelle contenute nei regolamenti edilizi locali e loro successive modificazioni le disposizioni del presente comma possono non essere applicate in caso di mera sostituzione di generatori di calore individuali e nei seguenti, casi, qualora si adottino generatori di calore che, per i valori di emissioni nei prodotti della combustione, appartengono alla classe meno inquinante prevista dalla norma tecnica UNI EN 297.”

    • Mattia

      Spett.le Ing. Fratini,
      La ringrazio della risposta,
      ma, non avendo risolto il mio dubbio,
      provo a riformulare la domanda,
      integrandola con ulteriori informazioni che potrebbero essere utili.

      Nel 2008 ho installato una caldaia a pellet in uno stabile unifamiliare multipiano (la caldaia è stata installata in cantina).
      Lo scarico fumi di questa caldaia è “a parete”.

      In sede di verifica ispettiva dello stato di manutenzione ed esercizio degli impianti termici mi è stato contestato lo scarico a parete, perché, secondo loro, doveva essere eseguito “a tetto”.

      Leggendo il testo della legge 90/2013,
      si impone lo scarico a tetto agli impianti installati successivamente al 31 Agosto 2013.

      Non essendo la legge retroattiva, posso affermare con certezza che non sono tenuto ad adeguare lo scarico fumi e, quindi, contestare quanto mi è stato verbalizzato essere non conforme alle normative vigenti?

      O ho inteso male la legge e devo adeguarlo?

      Grazie mille.

    • Risposta a Mattia:
      La Legge 90/2013 non è retroattiva, ma l’obbligo dello scarico dei fumi sul tetto esisteva già dal 1993 con il DPR 412. L’impianto di evacuazione dei fumi va adeguato.

    • Mattia

      Spett.le Ing. Fratini,
      riguardo allo scarico fumi, il comma 9 dell’articolo 5 del DPR 412/1993 recita quanto segue:

      “Gli edifici multipiano costituiti da piu’ unita’ immobiliari
      devono essere dotati di appositi condotti di evacuazione dei prodotti
      di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota
      prescritta dalle norme tecniche UNI 7129 … etc. etc.”

      Quindi, la mia abitazione è esclusa a priori da questo decreto,
      perché è sì un’abitazione multipiano, ma costituita da una sola unità immobiliare
      (in altre parole, la mia abitazione non è posta all’interno di un condominio).

      La legge 90/2013, invece, ha modificato il DPR 412/1993, nel modo seguente:

      «Art. 17-bis. (Requisiti degli impianti termici). – 1. Con
      decorrenza 31 agosto 2013, il comma 9 dell’articolo 5 del regolamento
      di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n.
      412, e successive modificazioni, e’ sostituito dai seguenti:
      “9. Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto
      2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o
      sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco
      sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla
      regolamentazione tecnica vigente.

      Quindi, sono d’accordo con Lei che dal 31 agosto 2013 non esistono più distinzioni e tutti gli impianti a pellet devono avere lo scarico a tetto,
      ma, vista la non retroattività della legge 90/2013,
      Le chiedo:
      “Perché quelli installati precedentemente sono obbligati all’adeguamento?”

      Entrambe le leggi (DPR 412/1993 e Legge 90/2013) mi sembrano abbastanza chiari in merito.

      Cordiali saluti.

    • Risposta a Mattia:
      Sono d’accordo con Lei se il suo edificio si trova in campagna, lontano da altre case. Se si trova però nel centro urbano, vicino ad altre abitazioni che possono essere coinvolte dalla sua evacuazione dei fumi, lo scarico va a tetto.

    • Monica Angelotti

      Spettabile Ingegnere,

      vorrei gentilmente sapere se è necessario foro di aerazione in un appartamento dove riscaldamento e acqua calda sono elettrici, il gas è solo per i fuochi (con termocoppia), la cappa è filtrante, il locale cucina è di circa 18 mq con ampia finestra e adiacente a locale studio (senza porta di divisione) dotato di porta finestra. E, se necessario, se possibile praticare foro su porta finestra dello studio adiacente alla cucina. Grazie!

    • Risposta a Monica Angelotti:
      SI. E’ necessario sia il foro d’aerazione (alto) che quello di ventilazione (basso). E’ possibile praticare il foro di ventilazione nella stanza adiacente (ventilazione indiretta) se la circolazione dell’aria è libera.

  • Marco

    Salve, ho un impianto realizzato nel 1997, piano cottura a metano e caldaia a tenuta stagna e tiraggio forzato nello stesso ambiente (cucina aerabile con porta finestra), cappa con filtri senza uscita all esterno. Daun controllo per i fumi della caldaia il tecnico mi ha segnalato per la mancanza della dichiarazione di conformità e dei fori aerazione ventilazione. Innanzitutto non dovrei fare la dichiarazione di conformità ma la dichiarazione di rispondenza, il tecnico può redigerla senza che faccia i fori? Onde evitare i fori potrei sostituire il piano cottura con uno ad induzione ?

    • Risposta a Marco:
      I fori di ventilazione ed aerazione sono obbligatori in presenza di fornelli da cucina a gas. Invece non servono se si dispone solo del piano di cottura ad induzione (elettrico).

  • Giorgio Ciatta

    Buongiorno Ing. Fratini. L’impresa che sta ristrutturando la cucina ha posizionato una presa elettrica di servizio vicino al dispositivo di intercettazione del gas. E’ una cosa ammissibile o esiste una normativa di riferimento che impone il rispetto di una distanza minima? Nela caso sarebbe possibile avere il riferimento? La ringrazio in anticipo, buona giornata.

    • Risposta a Giorgio Ciatta:
      Non ho trovato prescrizioni per la posizione del rubinetto di intercettazione dei fornelli, eccetto per il punto 4.1 della 7129-2 che richiede una zona libera di rispetto sopra il piano di cottura (no prese, no caldaia). Non posizionare la presa elettrica sulla verticale del rubinetto gas, nè sopra nè sotto, e preferibilmente ad una distanza minima di 20-30 cm.

  • Emanuele

    Buon giorno
    Sto ristrutturando casa
    Sostituirò l’attuale piano cottura a gas con un piano ad induzione . Sempre in cucina è presente una caldaia a camera stagna con tubo coassiale.
    Sopra il piano cottura ho una cappa di aspirazione collegata verso l’esterno. La cucina è dotata di 3 finestre che danno sulla facciata esterna.

    Attualmente in cucina è presente un foro di areazione a pavimento che immagino sia stato installato per la presenza del piano cottura a gas. Il nuovo progetto della cucina prevederebbe di porre un mobile che di fatto andrebbe a chiudere il foro di areazione.

    Il mio idraulico mi indica che avendo sostituito il piano cottura e non avendo piu di fatto combustione in appartamento non necessito da norma di questo foro. Si consideri che potrei comunque ricavare a livello del battiscopa del mobile cucina una griglia di areazione ricavando l’opportuno spazio tra muro e mobile stesso per garantire una sezione minima di almeno 100 cmq

    Vorrei comunque evitarmi questi lavori e per tanto vorrei sapere se quel foro è necessario

    • Risposta ad Emanuele:
      NO. I fori d’aerazione e di ventilazione sono richiesti per gli apparecchi di cottura a gas, per il problema della produzione di fumi di combustione (CO2) ed il rischio di fughe di gas. Avendo la caldaia nella cucina, pur essendo stagna, è bene eseguire annualmente i controlli periodici dell’impianto termico.

    • Emanuele

      Mi scusi Ing. A scanso di equivoci La risposta è : No non serve più avere quel foro di areazione ?
      Le motivazioni sono quelle da lei indicate ovviamente

  • Alessandro

    Salve, vorrei sapere se i due fori di aerazione/ventilazione evitano lo scoppio dell’appartamento in caso di fughe di gas (metano o gpl) avendo tutti gli infissi chiusi. E se col gpl i fori devono essere maggiori di 12cm di diametro. Grazie mille.

    • Risposta ad Alessandro:
      I fori di ventilazione ed aerazione del locale servono proprio per smaltire i fumi di combustione e le eventuali fughe di gas. Nel caso del GPL, questo è più pesante dell’aria e si stratifica in basso, uscendo dal foro basso. Per questo il foro basso deve essere realizzato vicino al pavimento (altezza 10-20 cm). Sono richieste aperture permanenti, con retini contro gli insetti. La potenza nominale complessiva dei fornelli e degli eventuali apparecchi di tipo A deve essere inferiore a 15 kW. L’apparecchio di cotture deve avere la sorveglianza di fiamma.

  • Laura

    Buongiorno
    da quando sono arrivati i nuovi condomini nell’ appartamento al piano terreno, ammobiliato, l’atrio e la scala sono pervasi da odori di cucina insopportabili. Pare che la cappa aspirante installata non sia funzionante. Il proprietario dell’appartamento è obbligato ad installare una cappa aspirante nuova e funzionante? Grazie per la cortese risposta

    • Risposta a Laura:
      NO. E’ però necessario avere il foro di ventilazione (basso) e quello d’aerazione (alto) con una superficie maggiore di 100 cmq ognuno (12-15 cm di diametro). Le aperture rivolte verso l’esterno devono essere permanenti. Questi dovrebbero essere più che sufficienti a ricambiare l’aria del locale. Probabilmente sono stati occlusi per evitare che entri il freddo.

  • Carlo

    Molto interessante il suo blog. Complimenti.
    Nell’angolo cottura di un appartamentino che ho dato in affitto c’è un piano cottura di 7,5 kw quale unico apparecchio alimentato a gas metano. Questo angolo è finestrato, è provvisto di cappa a carbone (non collegata all’esterno), di foro vicino al pavimento ma manca di quello di areazione fumi in alto,nonostante abbia il certificato di conformità redatto del tecnico che nel 2012 aveva modificato l’impianto di alimentazione gas (tubo rame) dal contatore. Da quanto ho letto mi sembrerebbe sufficiente fare un foro in alto sulla finestra ed inserire un aeratore termico per finestre diam foro 249 mm con elica a funzionamento termico e fune per apertura e chiusura griglia( in caso di non utilizzo) . Devo poi rifare la certificazione ? La ringrazio per un suo prezioso parere.

    • Risposta a Carlo:
      La sua soluzione va bene. Comunque sarebbe sufficiente anche aprire sulla finestra o sulla parete un semplice foro senza aeratore con un’area utile di 100 cmq (12-15 cm di diametro), ad un’altezza maggiore di 180 cm. Sono richieste aperture permanenti, con retini contro gli insetti. La potenza nominale complessiva dei fornelli e degli eventuali apparecchi di tipo A deve essere inferiore a 15 kW. L’apparecchio di cotture deve avere la sorveglianza di fiamma.

  • Alessandro

    Salve Ing.Fratini,
    volevo porle una domanda, la valvola di chiusura del gas del piano cottura può essere spostata fuori al balcone adiacente la cucina??
    Bisogna rifare la certificazione dell’impianto?
    La ringranzio in anticipo

  • simona

    Buongiorno, ho preso in affitto una piccola casa con un cucinino con piano e alzatine in laminato. In corrispondenza dei fuochi a gas l’alzatina in laminato si è deformata probabilmente perchè troppo vicina ad una pentola calda posta sul fuoco. Volevo sapere se è a norma inserire un’alzatina in laminato dietro al piano cottura a gas. La proprietaria ritiene che sia perfettamente a norma e vuole imputare a me la spesa, ma guarda caso cambierebbe il materiale… grazie

    • Risposta a Simona:
      La norma non cita questo particolare. Nelle cucine commerciali sono comunemente utilizzate le alzatine in laminato. In alcune è presente uno strato di alluminio.

  • Davide Spolaore

    Buongiorno ingegnere,
    è possibile installare in una cucina un piano cottura a metano e una caldaia murale anch’essa a metano.
    Ovviamente la caldaia non si troverebbe nella proiezione verticale del piano cottura ma spostata di circa 1 metro.
    Grazie per una Sua cortese risposta

    • Risposta a Davide Spolare:
      SI, è possibile. La caldaia deve essere a camera stagna. Devono inoltre essere predisposti i fori di ventilazione ed aerazione per il piano cottura.

  • Giulio

    Buonasera Ing. Fratini,

    il mio appartamento è riscaldato con con una caldaia a camera aperta da 26 kW al focolare, posata in cucina e che scarica su canna collettiva. Devo ora installare un fornello ad induzione nello steso ambiente. Che fori di ventilazione/aerazione sono necessari a seconda che la cappa sia solo filtrante o aspirante?

    Grazie per la disponibilità e saluti

    • Risposta a Giulio:
      La caldaia aperta richiede il suo foro basso di ventilazione. Per il fornello a gas serve un secondo foro basso di ventilazione ed il foro alto d’aerazione a cui si collega la cappa filtrante. La cappa non può essere aspirante, infatti potrebbe risucchiare i fumi di combustione della caldaia aperta, e per questo è vietata come specificato nel punto 6.1 della UNI 7129-2, riportato qui sotto.
      “La ventilazione meccanica controllata (VMC) non è ammessa in presenza di apparecchi di tipo A e B (caldaie aperte).”
      Se invece ha solo il fornello ad induzione (e non quello a gas), quest’ultimo necessita solamente del foro alto d’aerazione, a cui si si collega la cappa filtrante.

  • Marco

    Buongiorno, su una casa finita di costruire nel 1971, e quindi non provvista di fori di aerazione, ma di tubo di aspirazione, qualora si dovesse richiedere dichiarazione di rispondenza ai fini di autocertificazione dell’agibilità (non ottenuta all’epoca della costruzione della casa) è necessario realizzare una presa per la ventilazione (foro in prossimità del pavimento?) e verificare la presenza di altre condizioni minime o (visto che all’epoca non vigevano tali norme) non è necessario fare niente?

    • Risposta a Marco:
      Nel caso di un impianto gas esistente è necessario rispettare la norma UNI 10738:2012 sugli “Impianti alimentati a gas, per uso domestico, in esercizio – Linee guida per la verifica dell’idoneità’ al funzionamento in sicurezza”.
      In generale, per questa tipologia di impianti si eseguono le verifiche dei requisiti minimi di sicurezza, e poi l’ingegnere emette una dichiarazione di rispondenza dell’impianto gas a cui è allegata anche la relazione di verifica e lo schema d’impianto.

    • Marco

      Grazie per la risposta, le vorrei porre un ulteriore quesito che mi è venuto in mente leggendo in rete:
      Per impianti pre 1990, con 46/90 è stato posto termine ultimo per adeguamento nel 1993, poi con DPR 218/98 e la 10738 appendice F il termine è stato portato al 31/12/1998.
      Se per caso…ritrovassi una di.co dell’epoca che attestava che l’impianto è a norma (ovviamente si fa riferimento alla normativa dell’epoca) l’impianto non deve sottostare alla 10738 (versione 2012).
      In termini pratici: la presa per ventilazione era prevista già dalla 10738 versione originaria? Se la risposta fosse no, visto che l’impianto era conforme prima del 1998 lo continua ad essere anche ora?

    • Risposta a Marco:
      La UNI 10738:1998 prevedeva già l’apertura bassa di ventilazione per l’aria di combustione (>100cmq). Si deve rivolgere ad un ingegnere che emetterà una dichiarazione di rispondenza dell’impianto gas dopo averne verificato la conformità e l’efficienza.

  • Trifiro Liliana

    Buonasera.
    Vorrei chiedere un’informazione sull’impianto a gas a norma.
    Trattasi di una casa nuova dov’è sarà utilizzato un piano ad induzione.
    Il Costruttore ha comunque installato il tubo del gas sotto il lavello anche se non lo utilizzeremo.
    Oggi, su nostra richiesta , sono venuti ad accorciare il tubo del gas che sporgeva di 20 cm e dava problemi con il cassettone della cucina.
    In pratica hanno eliminato il rubinetto stretto il tubo e spostato con forza in basso!
    Ma il rubinetto non dovrebbe essere lasciato per motivi di sicurezza?
    GraZie
    Cordiali saluti

    • Risposta a Trifiro Liliana:
      Non necessariamente. Anzi direi che è più sicuro il tappo, montato regolarmente, poiché è chiuso e fisso. Comunque per sicurezza manterrei chiusa anche la valvola esterna a monte della cucina (se presente). Immagino poi che la ditta abbia fatto una prova di tenuta dopo la modifica eseguita.

    • Trifiro Liliana

      Buonasera Ing. Fratini.
      Anzitutto la ringrazio molto per la sua consulenza.
      Purtroppo il lavoro della ditta è stato fatto in modo indecente senza alcuna prova finale.
      Ad ogni modo vedrò di risolvere la questione interpellando direttamente il loro amministratore delegato.
      Grazie ancora
      Terrò il suo nominativo neo miei contatti così da chiederle una consulenza specifica in caso di ulteriore necessità.
      Cordiali saluti

  • Marzia

    Buon giorno,

    devo ristrutturare un appartamento a milano, al secondo piano. Vorrei abbattere la canna di esalazione. Basta avere il consenso dei proprietari degli appartamenti siti al piano rialzato e primo piano per poter chiudere il condotto a livello del mio pavimento e del mio soffitto? gli appartamenti sopra il mio quindi continuerebbero a poter utilizzare la canna di esalazione.

    Grazie mille

    • Risposta a Marzia:
      Si e no. La sua domanda è più giuridica che tecnica. Effettivamente i proprietari sopra il suo appartamento potrebbero continuare senza problemi ad utilizzare la canna di esalazione (aspetto tecnico), ma tale impianto è un bene comune di proprietà di tutto il condominio (aspetto giuridico). Ciò significa che il futuro proprietario dell’abitazione sottostante alla sua potrebbe richiedere il ripristino della canna, oppure il proprietario al piano superiore potrebbe lamentarsi perché ha eliminato un cavedio di uso comune.

  • Gloria Brenna

    Buongiorno
    Da un controllo del mio comune sulla caldaia è emerso che non sono a norma sull’areazione del locale cucina. Vivo in condominio ultimo piano e da sempre (ormai 18 anni) ho una cappa filtrante senza uscita o aspirazioni di fumi. Mi è stato prescritto adeguamento con sistema di ventilazione. Ma è corretto, pur essendo un obbligo recente, dovermi adeguare? A che tecnici bisogna rivolgersi per questo tipo di adeguamenti?

    • Risposta a Gloria Brenna:
      E’ necessario rispettare l’obbligo, ma adeguarsi non è difficile. Serve rispettare le condizioni specificate nell’articolo. Si tratta solo di realizzare due fori d’aerazione verso l’esterno: uno alto ed uno basso.

  • Sveva

    Buonasera,
    avrei una domanda molto semplice. In cucina vorrei posizionare il lavello sotto la finestra, che lei sappia esiste qualche normativa in merito?
    Mi hanno detto che, ad esempio, se posizionassi nel bagno la vasca, sotto la finestra, dovrei adeguare l’infisso alzando il davanzale o proteggendolo con una sorta di sbarra. Per il lavello della cucina posizionato sotto la finestra, esiste una normativa simile?

    Grazie mille,
    Sveva

    • Risposta a Sveva:
      No. La sbarra si monta per ragioni di sicurezza. Salendo sopra la vasca un bambino potrebbe cadere, così si predispone una ringhiera alta almeno 75 cm dal bordo della vasca. Per i lavelli della cucina è più un problema di protezione dagli schizzi d’acqua e pulizia del bordo verticale. E’ più un problema architettonico, infatti serve fare attenzione allo spazio necessario all’alzatina della cucina ed all’ingombro del rubinetto, affinché non ostruisca l’apertura della finestra.

  • dario orru

    Buongiorno, sarebbe così gentile da indicarmi se esiste una norma UNI o similare che determini l’altezza minima da terra di un piano cottura da cucina ad uso civile? Grazie

    • Risposta a Dario:
      Non mi risulta una norma in tal senso. Provi a guardare queste due:
      – UNI 8421:1983 Apparecchi di cottura e similari per grandi impianti. Requisiti igienici
      – UNI EN 30-1-1:2013 Apparecchi di cottura a gas per uso domestico – Parte 1-1: Generalità
      Un piano cottura non può essere installato a 50 cm (scomodo per lavorare) oppure 150 cm (rischioso per manovrare le pentole bollenti), per motivi di facilità d’utilizzo dell’apparecchio di cottura e di sicurezza delle persone e delle cose.

  • Giu

    Salve, la 8723 dispone che per ‘evacuazione dei fumi e dei vapori di cottura si debbano rispettare i requisiti previsti dalla UNI 7129-3. Non riesco a capire se è obbligatorio lo scarico dei fumi/vapori tramite condotto di ventilazione all’esterno. E, nel caso fosse obbligatorio, quali sono le distanze da rispettare nel posizionamento del terminale di tiraggio?
    Grazie

    • Risposta a Giu:
      La UNI 8723:2017 si riferisce agli impianti a gas per l’ospitalità professionale, e spesso si riferisce alla UNI 7129 sugli impianti a gas per uso domestico. I sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione e dei vapori sono obbligatori per le attività residenziali, ed ancora più importanti per quelle professionali. Le distanze da rispettare sono quelle della UNI 7129-3 del 2015. Le consiglio di richiedere il progetto di un professionista abilitato.

    • Giu

      Buongiorno Ing. e grazie della risposta!
      La 7129-3 al punto 4.1 dice:
      Apparecchi di cottura
      L’evacuazione dei vapori di cottura, può essere effettuata utilizzando condotti per vapori
      di cottura sfocianti a tetto secondo quanto previsto al punto 4.1.1.
      Se lo scarico a tetto non è possibile, allora è consentito anche lo scarico diretto a parete
      secondo quanto previsto in UNI 7129-2.

      Nella 7129-2 vedo che l’esalazione dei vapori di cottura può avvenire tramite condotto o mediante aperture permanenti, ma non trovo quali sono le distanze da rispettare da aperture o affacci. Mi può suggerire dove sono indicate?
      Ancora grazie!

    • Risposta a Giu:
      La UNI 8723:2017 al punto 7.1 richiede lo scarico a tetto dei prodotti della combustione e dei vapori. In caso di impossibilità di evacuazione a tetto, e limitatamente agli impianti di portata termica < 35 kW, ova consentito dalla legislazione vigente, è possibile scaricare a parete in conformità alla UNI 7129-3. Per concludere, la deroga dello scarico a parete è ammessa se: 1. esiste un'impossibilità tecnica; 2. la portata è < 35 kW; 3. rispetta le leggi regionali e comunali vigenti.

  • davide

    Buongiorno Ing.
    abito in un appartamento in affitto, e per motivi di sicurezza, trattandosi di di monossido di carbonio , la proprietaria mi ha staccato la cappa della cucina , perchè sosteneva che la stessa cappa era troppo potente per quanto riguarda l’aspirazione dei fumi e quindi provocava in rigurgito di monossido di carbonio dalla caldaia posta in cucina, e non volendo allargare i fori di areazione ha deciso da sola di abolire la cappa cucina. Tutto questo rende un appartamento a norma?

    • Risposta a Davide:
      Nei casi in cui è presente anche la caldaia oltre i fornelli, ed è montato un estrattore elettro meccanico, è necessario maggiorare l’apertura di ventilazione di 140-280-420 cmq in funzione della portata massima della cappa di 50-100-150 mc/h.
      Eliminata la cappa, in una cucina residenziale a gas la presenza del foro alto e di quello basso (opportunamente realizzati) rendono il locale a norma perché permettono il corretto ricambio d’aria.

  • Alessia

    Buongiorno,
    a seguito di ristrutturazione con cambio destinazione d’uso da ufficio a residenziale, non avendo possibilità di allacciamenti al gas abbiamo intenzione di inserire in cucina il piano ad induzione con cappa filtrante.
    Sono necessari fori sui muri? Per entrare in cucina si scende di 2 scalini quindi non ci sarebbe la possibilità di effettuare un foro a meno di 30 cm da terra in quanto sotto il manto stradale.
    Grazie

    • Risposta ad Alessia:
      Non sono necessari i fori di aerazione e ventilazione, obbligatori solo per gli impianti a gas in conformità alla UNI 7129-1:2015. Consiglierei comunque una cappa d’aspirazione collegata all’esterno oppure un foro alto d’aerazione per la fuoriuscita dei vapori e degli odori di cottura.

    • Giacomo

      Buonasera Ing. Fratini,
      riallacciandomi a questo argomento (piano a induzione) volevo sapere se, secondo lei, l’estrazione dei vapori deve essere comunque fatta a tetto oppure se è fattibile anche con scarico a parete…

    • Risposta a Giacomo:
      L’estrazione dei vapori per una cucina domestica (non una ristorazione professionale) non è obbligatoria. E’ sufficiente una cappa a carboni attivi.

    • Giacomo

      Buongiorno, e grazie della risposta.
      La cappa a carboni attivi è già presente ma si vorrebbe poter estrarre verso l’esterno i vapori… è possibile farlo a parete?

    • Risposta a Giacomo:
      E’ possibile scaricare a parete i vapori domestici dopo averli trattati con una cappa a carboni attivi funzionante ed efficiente. Ciò significa che periodicamente va cambiato il filtro, per evitare gli odori all’esterno.

  • Paolo

    Buonasera. Vorrei sapere se è possibile utilizzare il camino o canna fumaria “collettiva” di un condominio (originariamente utilizzato per convogliare vapori e CO2 prodotti dalla combustione della cucina alimentata a gas) per convogliare i vapori di uno scaldabagno a gas (a camera aperta a tiraggio forzato). Preciso che l’installazione è stata effettuata nel 2012 (nel Comune di Milano, in cui come sa è stata oltretutto vietata l’uscita “a parete” (cioè in facciata). Grazie mille.

    • Risposta a Paolo:
      SI è possible, ma la decisione spetta al condominio e serve il progetto di un tecnico abilitato per la riconfigurazione del camino da evacuazione dei vapori della cucina a quelli delle caldaie, adeguando la canna fumaria collettiva alla tipologia di apparecchi che vi si installano.

    • Paolo

      grazie per la risposta. Immagino quindi che qualora il camino venga “riconvertito” per la fuoriuscita dei fumi da caldaia non possa più essere utilizzato per i vapori di cucina.. in altri termini, nessuno degli appartamenti ai vari piani (collegati a quella colonna) dovrebbe ancora utilizzare il camino per far uscire i vapori della cucina. Corretto?

  • Daniele

    buonasera,
    ho un monolocale con piano cottura senza controllo di fiamma, certificazione degli impianti risalente al 2001 ed agibilità al 2006. Attualmente dovendo affittare il monolocale, vorrei sapere se l’attuale piano cottura è a norma oppure deve essere sostituito (faccio presente che nel locale c’è sia il foro di aereazione ad altezza < 300 mm e cappa aspirante che sbocca sul tetto.
    grazie Daniele

    • Risposta a Daniele:
      La norma UNI 7129-2:2015 su “Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione” specifica al punto 4.2.1.3 che “nei monolocali è ammessa l’installazione di apparecchi di cottura purché dotati del dispositivo di sorveglianza di fiamma”. Tale requisito era richiesto anche nella versione precedente della norma.
      “Apparecchio di cottura con sorveglianza di fiamma”: Apparecchio di cottura dotato di dispositivo di sorveglianza di fiamma che, in risposta a un segnale del rivelatore di fiamma, mantiene aperta l’alimentazione del gas, e la interrompe in assenza della fiamma.

    • daniele

      la ringrazio per la tempestiva risposta, ma la cosa che non ho ben capito è la seguente:
      nella norma del 7129: 2001 (norma vigente al momento della realizzazione dell’impianto) tale richiesta d’obbligo non viene indicata, poi nella norma 7129:2008 viene indicato che per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni, devono essere installati solo apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma, così come viene espressamente indicato il Monolocale.
      Allora mi chiedo:
      tale norma è retroattiva?? devo adeguare ora il mio monolocale?
      oppure visto che dal 2006 (anno dell’agibilità) ad oggi non ho mai apportato alcune modifiche, posso costatare che il mio monolocale è a norma?

      grazie mille per la disponibilità

    • Risposta a Daniele:
      Non è una questione di retroattività ma di sicurezza degli occupanti che utilizzano i monolocali. Una lettura della norma potrebbe essere questa: dal 2008 non è possibile sottoscrivere nuovi contratti di locazione del monolocale se non si adegua lo stesso ai requisiti minimi di sicurezza dell’impianto gas, a tutela delle persone, e cioè l’installazione di apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma che impediscono le perdite accidentali. Le suggerisco di apportare questi adeguamenti, perché in caso di incidente lei ne potrebbe rispondere civilmente.

  • AlChi

    Buongiorno Ing. Fratini,

    volevo chiederLe un’informazione: nella mia cucina esiste un condotto di esalazione per i fumi derivanti dalla cottura dei cibi e, a quanto ho capito dalla normativa UNI 7129-2015, se installo un piano cottura a gas sono obbligato a installare una cappa aspirante collegata al condotto di esalazione.
    Poiché vorrei installare un piano cottura a induzione e una cappa filtrante (quindi non collegata al condotto di esalazione) sono comunque obbligato a collegarmi al condotto?

    Inoltre, per l’installazione della cappa da cucina e piano cottura a induzione è richiesto un rilascio della certificazione di conformità?

    Grazie mille per la disponibilità.

    • Risposta a Aldo Chiarelli:
      Come già detto la cappa filtrante elimina i grassi ma non la CO2. E’ obbligatorio collegarsi al condotto collettivo dei vapori di cottura. Non è necessaria una cappa aspirante, ma serve il foro di ventilazione del locale nella parte bassa della parete. Se dispone solamente di un piano di cottura ad induzione, non serve il condotto di esalazione collegato alla canna condominiale. Il piano di cottura ad induzione è un apparecchio utilizzatore, non modifica l’impianto, quindi non serve la dichiarazione di conformità, ma è bene che l’allaccio sia realizzato da un elettricista esperto.

    • AlChi

      Buongiorno Ing. Fratini,

      grazie mille per la risposta.
      Il foro di ventilazione (parte bassa) è già presente, quindi, installando un piano ad induzione con cappa filtrante non dovrei avere più problemi con la normativa UNI 7129-2015 (anche perché fa riferimento al gas) e non devo collegarmi alla canna condominiale.
      Inoltre, aggiungo che in cucina non avrei nessun altro apparecchio a gas.

      Corretto?

      Grazie mille
      Ciao

  • Maria

    Buonasera,
    Mi sto trasferendo in un appartamento in cui la cucina è molto piccola e non sono presenti fori di ventilazione. Nell’unica parete della cucina che si affaccia verso l’ esterno ci sarebbe soltanto possibilità di realizzare un foro nella parte inferiore ma non in quella superiore perché non c’è lo spazio utile in quanto è ocupata dal cassettone della serrandina della finestra e da una colonna portante. Mi chiedevo quindi se acquistando una cucina a gas con termocoppia potrebbe bastare soltanto il foro inferiore come ho letto in giro e come cappa una cappa filtrante. O se invece l’unica soluzione potrebbe essere una cucina ad induzione.
    La ringrazio in anticipo,
    Maria

    • Risposta a Maria:
      NO. La cappa filtrante elimina le contaminazioni dell’aria (grassi, polline, odori, ecc..), ma non la CO2 che si accumulerebbe in maniera insalubre e pericolosa nella stanza. Per questo suggerisco una cucina ad induzione che ha un ottimo funzionamento.

  • Ing. Gianluca

    Buongiorno,
    in merito alla 8723, per installazione di cucina a gas da 55 kW è necessario considerare il locale avente almeno 1,5 mc a kW installato, va quindi considerato apparecchio di tipo A?

    grazie in aticipo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Ing. Gianluca:
      No. La UNI 8723:2017 non tratta gli impianti di climatizzazione estiva, invernale (riscaldamento), di produzione dell’acqua calda sanitaria, quelli indicati nella UNI 7129 (apparecchi a gas domestici < 35 kW), quelli relativi alla UNI 11528, nonché quelli inseriti in cicli industriali.
      La UNI 8723 parla solo di apparecchi di cottura, infatti si riferisce ad impianti a gas per l'ospitalità professionale.
      Gli apparecchi di cottura dovrebbero costituire una categoria a sé stante degli apparecchi a gas e quindi non appartenere alla classificazione della norma UNI 1749/2015 (tipo A, B e C).

  • David Puggioni

    Salve, volevo chiederle un chiarimento riguardo la mancata distinzione tra “apparecchi di cottura” e ” apparecchi di tipo A” nella UNI 8723. In particolare in riferimento alla limitazione di 1,5 mc/kW.
    Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      La UNI 8723, che attualmente è alla versione anno 2017, nel paragrafo 1 sullo “Scopo e campo di applicazione”, specifica come la norma NON tratti impianti di climatizzazione estiva, invernale (caldaie per riscaldamento) ed la produzione di acqua calda sanitaria, così come NON si occupa degli impianti a gas trattati dalla UNI 7129, dalla UNI 11528 e di quelli industriali.

  • Margherita

    Gentile Ingegnere Fratini,

    spero potrà aiutarmi.

    Il mio compagno sta aprendo una Gastronomia a Roma, e dobbiamo collegare il Gas di città ai fornelli a gas e alla friggitrice, appoggiati alla parete, non incassati. Trattasi di nuova utenza per nuova attività commerciale. L’italgas è venuta e si occuperà dei collegamenti esterni. Per la tubatura interna ha richiesto che il collegamento venga fatto da un tecnico qualificato che rilasci la documentazione di sicurezza.

    Sono venuti 2 tecnici ed entrambi ci hanno parlato di una nuova normativa che obbliga a mettere i tubi sotto traccia, ma è vero?

    La gestione prima della nostra che ha chiuso a settembre aveva dei normali tubi esterni. Sono presenti 2 finestre a 1 metro di distanza, oltre alla cappa professionale.

    Le chiedo quindi: è possibile collegare i tubi del gas a vista? quali tubi possiamo utilizzare? cosa prevede la normativa?

    La ringrazio in anticipo,
    Margherita

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Margherita:
      Se il suo impianto a gas ha una potenzialità termica maggiore di 50 kW è obbligatorio il progetto firmato da un tecnico abilitato, che le indicherà tutti i dettagli tra cui anche il metodo di posa.
      Le norme di riferimento sono la UNI 7129:2015 (Impianti a gas per uso domestico), la UNI 11528-2014 (Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW) e da ultimo la UNI 8723:2017 ( impianti a gas per l’ospitalità professionale).
      Come vede la normativa si evolve velocemente, le consiglio vivamente di farsi redigere un progetto.

  • Ing. Paglioni

    Buonasera,
    Scrivo per chiedere delucidazioni in merito ad una ispezione da parte della ASL in un locale commerciale che seguo come RSPP, gli ispettori hanno sollevato il problema di fare una forometria in alto in prossimità del soffitto per evitare eventuali sacche di metano che possono formarsi se vi è una perdita improvvisa dall’impianto.
    sulla normativa non ho letto nulla al riguardo, magari mi è sfuggito qualcosa, voi sapete qualcosa in merito? non so quanto possa servire ma la cucina è nuova, termocoppie funzionanti, cappa di aspirazione nuovissima, aerazione naturale ben dimensionata insomma una cucina modernissima.
    Grazie a tutti,
    Spero nelle vostre indicazioni in merito
    Leonardo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Ing. Paglioni:
      Ho controllato che la UNI 11528:2014 su “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW” per le caratteristiche del locale rinvia alle norme di prevenzione incendi. Le suddette, cioè il DM 12/04/1996 non fa riferimenti specifici per le cucine all’altezza delle superfici di ventilazione, nè ci sono indicazioni sulla recente UNI 8723:2017 che si riferisce proprio ad “Impianti a gas per l’ospitalità professionale di comunità e similare”. Comunque un foro d’apertura alto

  • Matteo

    Gentile Ing. Fratini,
    le scrivo per una delucidazione: ho di recente acquistato un appartamento la cui cucina già dotata di foro nella parte superiore del muro, manca tuttavia quello inferiore. Tutta la parete disponibile è occupata dalle basi della cucina.
    C’è una porta finestra, con relativo scuro esterno apribile e richiedibile, e mi chiedevo se è possibile provvedere alla realizzazione del foro di areazione direttamente sul vetro della porta finestra. In caso positivo, immagino si debba provvedere anche al taglio dello scuro esterno, giusto? In questo modo, anche tenendolo chiuso, ci sarebbe continuità di ricircolo d’aria.
    Sulla possibilità di praticare il foro sul vetro avevo avuto riscontro positivo, mi chiedevo quindi come comportarmi data la presenta dello scuro esterno.
    Grazie per la disponibilità,

    Matteo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Matteo:
      Va bene il foro praticato su finestra e persiana.

  • marco

    ing Fratini la ringrazio per la velocissima risposta in merito ai fumi e odori dove però la ASL sanziona a 60 euro e per farla uscire ci vogliono circa 3 mesi.
    il vero problema sono le distanze. ho un muro con finestra di frontr alla mia a un metro. finchè era un locale deposito non vi era attività. ora è invivibile. la cubatura non è aumentata. hanno solo trasformato un deposito in cucina. pare senza parere ASL..

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Marco:
      Se la pianta della SCIA sanitaria depositata alla ASL è difforme da quella attuale, non ci sarà una semplice sanzione, ma rischiano la denuncia per false dichiarazioni.

  • marco

    buongiorno, abito a milano in un loft acquistato nel 2003.
    Il motivo principale, è dato dalla presenza di una cucina di ristorante posta ad un metro dall’ ingresso e finestra soggiorno/letto della mia abitazione al piano terra cortile interno.
    Più precisamente la cucina era in origine una saletta/veranda e trasformata in cucina nel 2008.
    Le finestre della veranda/cucina sono anche adiacenti al muro della nostra proprietà a formare un intercapedine di circa un metro di larghezza.
    Esistono delle norme/leggi che impongono delle distanze minime dei muri? spesso cucinano con le finestre aperte a meno di un metro dalla mia proprietà e devo chiudere tutto per non sentire odori. inoltre la cucia rimane in esercizio fino a oltre mezzanotte illuminando la mia camera. Ho fatto ricorso al comune ma hanno perso la pratica della scia presentata nel 2008 e quindi senza la scia dicono che non si può provare un eventuale abuso. la ringrazio in anticipo per la sua risposta.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Marco:
      Per la trasformazione della veranda aperta in cucina non è sufficiente la Scia, ma serve una SuperDia oppure un Permesso di Costruire, poiché se ho capito bene è aumentata la cubatura del locale. I problemi degli odori si potrebbero risolvere facilmente chiedendo al proprietario della cucina di adeguare la canna fumaria e la cappa d’aspirazione. La presenza di forti odori non è normale, ciò significa che il sistema di evacuazione potrebbe non essere conforme alle norme. Se non riesce a risolvere il contrasto amichevolmente può sempre fare un esposto alla ASL per problemi igienico sanitari, oppure un esposto alla polizia municipale sull’eventuale abuso edilizio eseguito. La invito però a cercare prima una strada diplomatica.

  • alessandro

    Buongiorno,
    sto ristrutturando un monolocale a milano e vorrei tenere la cucina a gas esistente, ma non sembra essere a norma (c’è una cappa autofilettante e nessun foro di aerazione/ventilazione). Inoltre, anche se il regolamento edilizio e di igiene vietano apparecchi a fiamma libera solo in bagno, una circolare specifica estende il divieto anche alla camera da letto.. e in caso di un monolocale dovrebbe quindi essere vietato. che fare? mi devo rassegnare a mettere una cucina a induzione?
    grazie mille

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta ad Alessandro:
      Non conosco le regole a Milano, comunque la norma tecnica UNI 7129:2008 al punto 4.2.4, esclusivamente per i monolocali, ammette l’installazione di apparecchi di cottura purché dotati di sistema di sorveglianza di fiamma.
      Naturalmente, l’installazione di un fornello ad induzione magnetica garantisce una maggiore sicurezza per la sua persona e non ha consumi elevati.

  • Salvatore

    Buongiorno ing. Fratini. Le chiedo cortesemente, di sapere se è possibile spostare una caldaia a gas situata in un angolo cottura, ad un’ altezza tale che vada sopra i pensili della cucina. Attualmente è posta in un pensile sopra al lavandino della cucina. Si precisa che il soffitto è alto m.3,30. La ringrazio e la saluto cordialmente.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Salvatore:
      SI. E’ possibile fare spostarla, rispettando le distanze dai contatori del gas (minimo 1,5 metri dalla caldaia), e le zone di rispetto sulla proiezione verticale del piano di cottura. Naturalmente l’evacuazione dei fumi e l’aerazione dei locali deve essere conforme alla norma.

  • Dania

    buonasera ho acquistato un appartamento, realizzando la cucina, mi sono accorta che la manopola di chiusura del gas rimane proprio al centro dei fornelli,io vorrei farli spostare ma il geometra e l’idraulico del cantiere mi hanno detto che non e’ necessario.mi hanno parlato di una normativa la 71-25 del 2015 .la suddetta sembra che non specifica la distanza dai fuochi le risulta?
    che mi consiglia di fare?ringraziandola anticipatamente porgo distinti saluti.Dania

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Dania:
      SI. Non specifica nessuna distanza dell’apparecchio dal rubinetto d’utenza. L’indicazione è la norma UNI 7129-1 del 2015 al punto 4.6.3.6.4 (vedi immagine). Non è consigliabile montare la valvola del gas proprio sopra una fonte di calore (fornelli di cottura). Se fosse spostata di 30-50 cm dai fornelli sarebbe molto meglio. Non esiste nessuna norma UNI 71-25 del 2015.

  • giulio

    Buongiorno, ing. Fratini, volevo chiederle se a suo avviso la normativa prevede per il seguente caso specifico (Roma), la necessità di realizzare i fori di areazione:
    – piano cottura ad induzione da 7,2 kW;
    – cappa filtrante portata 208 mc/h (minimo) – 384 mc/h (massimo) – 515 mc/h (uso intensivo) non comunicante con esterno;
    – locale cucina di mc 63 circa (22 mq) dotato di finestre comunicanti con esterno;
    – scaldabagno a gas a camera stagna (tipo C) da 28 kW, posizionato in locale separato (dotato di entrambe i fori di areazione), adiacente alla cucina e comunicante con questa attraverso porta;

    Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Giulio:
      NO. I fori d’aerazione e di ventilazione non servono in questo caso, perché il piano di cottura non è a gas ma elettrico, di conseguenza non è applicabile la UNI 7129. Per quanto riguarda lo scaldabagno, essendo di tipo C (a camera stagna rispetto all’ambiente in cui si trova) non necessiterebbe dei fori, comunque averli resta un elemento di maggiore sicurezza.

  • Raffaele

    Buonasera, ho acquistato un appartamento dove non ci sono le prese di areazione e nessuna canna fumaria per cappa aspirante nella sala/cucina. Vorrei chiedere cortesemente se sono obbligatorie e qualora lo fossero se l’intervento debba essere a spese del vecchio proprietario in quanto l’immobile è stato venduto a norma e con dichiarazione energetica. Grazie.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Raffaele:
      SI. Il foro d’aerazione e di ventilazione sono obbligatori per gli impianti a gas installati alla data odierna. Per quanto riguarda il soggetto che debba affrontare tale spesa, non saprei dirLe, dipende dal contratto di compravendita ed è materia legale.

  • moreno

    Buongiorno Ingegnere,
    stiamo ristrutturando 1 edificio e l’idraulico ci dice che dobbiamo prevedere 2 fori sulla parete esterna del locale piano terra adibito a cucina abitabile.
    il vano è di 25 mq ed abbiamo un piano cottura a gas con valvola di sicurezza, cappa aspirante da 90 cm e forno elettrico.
    il locale caldaia è in un altro manufatto esterno all’edificio.
    È corretto prevedere i 2 fori? ci è venuto il dubbio perché anche i ns vicini stanno ristrutturando e non hanno previsto nessun foro..grazie mille!

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Moreno:
      E’ corretto prevedere due fori, uno alto per l’aerazione del locale cucina, uno basso per la ventilazione (sistema di tipo diretto).
      L’apertura di aerazione può essere realizzata con cappa aspirante elettrica o a tiraggio naturale collegata alla canna fumaria o direttamente all’esterno, oppure tramite elettroventilatore installato a parete verso l’esterno.

  • rosario

    Buongiorno ingegnere fratini volevo farle una domanda,posso fare il foro in basso diametro 12cm ad un altezza centro foro a 15 cm dal pavimento?grazie cordiali saluti

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Rosario:
      SI. L’importante è che l’apertura abbia il filo inferiore in prossimità del pavimento ad un’altezza comunque non maggiore di 30 cm dallo stesso.

  • Maddalena Gabaldo

    Buongiorno
    ho installata in cucina una caldaia murale di tipo C con potenza nominale al focolare di 25.8 kW e potenza nominale utile di 23.3 kW, installata nel 1999 in sostituzione di una precedente caldaia di tipo B.
    Nella stessa stanza c’è ovviamente il piano cottura che non ha il controllo di fiamma.
    Sono presenti due aperture di aerazione permanente del diametro di 120 mm, di cui una posta ad una altezza di 40 e l’altra a 230 da centro foro a pavimento.
    La caldaia ha una propria presa per l’aria comburente e scarica in una propria caminella.
    Il piano cottura ha una cappa aspirante con filtro, ma non è collegato con una tubazione di evacuazione fumi verso l’esterno (è presente nella stanza l’imbocco della caminella per la cucina, ma per esigenze di arredo non è mai stato fatto il collegamento).
    In cucina è presente un rilevatore di gas con allarme sonoro che scatta in presenza di fughe di gas.
    A fianco della caldaia è presente una porta-finestra, unica apertura che dà luce ed aria al locale.
    Il tutto come meglio rappresentato nel disegno che ti allego.
    Il tecnico manutentore, mi prescrive l’adeguamento alla vigente normativa (UNI-CIG 7129:2015-2) entrata in vigore successivamente alla installazione della caldaia, obbligandomi ad allacciare la cappa ad un condotto di scarico verso l’esterno o, in alternativa, ad installare un elettroventilatore.
    Il mio dubbio è che tale normativa sia applicabile con effetto retroattivo, considerando che il mio impianto è nato con la costruzione della casa (1980) e che da allora sono state effettuate solamente mere sostituzioni del generatore di cui l’ultima appunto nel 1999.
    Ringrazio per la cortese risposta che vorrà darmi.

    Maddalena Gabaldo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Maddalena Gabaldo:
      Per quanto ho potuto appurare la norma non è retroattiva, e deve essere applicata ai nuovi interventi, a quelli di manutenzione straordinaria ed alla sostituzione degli impianti.

  • Wladimiro

    Salve, scrivo per avere alcune informazioni su come procedere per l’adeguamento di una cucina non domestica, ma credo che vada sotto la definizione di “grandi cucine” avendo una potenza che si aggira tra 102 kW e 120 kw (potenzialmente potrei superare il valore di 116 kW per il quale sarà necessario redigere una SCIA Antincendio e sotto 116kW va comunque redatta una valutazione di rischio incendiio/esplosione). Definisco alcuni passi significativi per non dilungarmi troppo:

    1) L’edificio-Spogliatoio di un centro sportivo con un solo piano terra e terrazzo con gliaia sopra, inizialmente era dotato di spogliatoio e Centrale Termica 625 kW ubicata in locale fuori Terra, separato dal resto dell’edificio con muri REI
    2) Oggi l’Edificio Spogliatoio è stato ristrutturato lasciando la centrale termica inalterata, ma cambiando tutta la distribuzione interna dello spogliatoio modificando le vie di fuga;
    3) Si è inserito un Vano cucina che comunica con l’ingresso dell’edificio spogliatoio
    4) il locale cucina è dotata di piano cottura 27.70kw, cuocipasta28 kw, friggitrice 30.40 kw, Top-fry 16 kw e forse eventualmente un altro cuocipasta .. per un totale 102/130 kw;
    5) la cucina è dotata di una porta con maniglione antipanico con apertura verso l’esterno;
    6) Per il dm 12/04/1996 bisogna prevedere una apertura di ventilazione e aerazione permanenti pari a A=Potenzax10=130×10=1300 cmq;
    7) Ho visto che la normativa per la valutazione del rischio esplosione considera 7 condizioni che il locale deve soddisfare affinche si possa definire ordinario e una di queste è l’apertura di ventilazione minima di 0.3 mq;
    8)la cucina è dotata di cappa di aspirazione con elettroventilatore posizionato sul terrazzo di ghiaia, questo posizionato davanti all’apertura di aerazione(dimensioni 3×0.30 m, che per adesso è una vetrata e per me va rimossa per realizzarci appunto l’apertura di aerazione permanente) dove passa attualmente anche il canale di aspirazione della cappa (tutto in corrispondenza di un estremo della vetrata;
    9) La tubazione del gas proviene dal terrazzo arriva in contatto del tubo di aspirazione della cappa ed entra nel locale cucina, poi raggiunge l’altro estremo della cucina e scende;
    10) c’è un rivelatore gas metano non a soffitto ma sotto il davanzale della vetrata di dimensioni 3m lunghezza x 0.3 m di altezza
    11) L’elettrovalvola è posizionata sopra al terrazzo con ghiaia posto sotto il dove per raggiungerla bisogna salire le scale e poi attraversare tutto il terrazzo in ghiaia fino ad arrivare all’estremo del fabbricato dove tra l’altro ci sono canali trasversali o altre apparecchiature di impianto(impianto solare termico per acqua calda sanitaria)
    10) Il condotto di aspirazione della cappa è del tipo flessibile corrugato esternamente,

    Mi chiedo:
    A) per una cucina di 4×3 m indicazioni sulle aperture di aerazione e ventilazione. Avere aperture di 0.3 mq di ventilazione per avere un luogo ordinario come si potrebbe organizzare?
    B) l’elettrovalvola cosi come descritta va bene oppure devo far spostare l’impianto gas e renderla accessivbile?
    C) non ho nessun pulsante di interruzione dell’energia elettrica, ma solo il quadro nel locale lavaggio in adiacenza la cucina
    D) Avere una tubazione del gas che entra attraverso l’apertura alta di areazione e in contatto con il condotto uscente della cappa di aspirazione al punto di creare una deformazione del tubo di estrazione? In caso di incendio i fumi caldi andrebbero a investire la tubazione gas, l’elettroventilatore …
    E) La tubazione di estrazione deve essere rigida AISI come le canne fumarie o va bene anche questi tubi flessibili corrugati esternamente(sembrano anelli )
    F) Alre ed eventuali consigli data la particolarità del caso

    Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Wladimiro:
      Nel Suo caso è necessario un progetto integrale, sia dell’impianto gas, sia dell’impianto di evacuazione dei fumi e dei vapori della cucina con la definizione dei sistemi di ventilazione ed aerazione, firmato da un tecnico abilitato. Se vuole può contattarci per un preventivo.

  • Carmelo

    Ok, esauriente come sempre.
    Ma la norma UNI quando dice “spazi comuni dell’immobile” intende spazi tipo androne, pianerottolo?
    O anche come, ad esempio, corridoio della casa?
    Grazie

    Saluti

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Carmelo:
      La norma su questo non è chiara, ma penso si riferisca alle parti comuni dell’intero edificio.
      Qui sotto le definizioni della UNI 7129-2.
      3.2.2 locale: Spazio di abitazione dell’unità immobiliare, inteso come spazio coperto, delimitato da ogni lato da pareti realizzate con qualunque materiale (legno, mattoni, vetro, ecc.).
      3.2.3 locali adiacenti: Due locali sono detti adiacenti se hanno almeno una parete divisoria in comune.
      3.2.4 locali adiacenti e comunicanti: Due locali adiacenti sono detti comunicanti in modo non permanente se esiste un’apertura non permanente comune ad entrambi i locali (porta, portafinestra, finestra). Sono detti comunicanti in modo permanente se esiste un’apertura permanente di transito di aria realizzata su porte, portefinestre, finestre, pareti divisorie comuni ad entrambi i locali.
      3.2.5 locale aerato: Locale dotato di dispositivi che consentono l’aerazione permanente. Tali dispositivi possono essere costituiti da:
      – una o più aperture comunicanti permanentemente con l’esterno, realizzate su pareti perimetrali, serramenti o infissi;
      – condotti di aerazione.
      3.2.6 locale aerabile: Locale dotato di dispositivi che consentono l’aerazione su necessità. Tali dispositivi possono essere costituiti da generiche aperture apribili e comunicanti direttamente con l’esterno quali porte, finestre, portafinestre, lucernari, ecc. Si definiscono altresì aerabili i locali d’installazione dotati di più aperture (porte, finestre, aperture permanenti) non direttamente comunicanti con l’esterno, ma comunicanti con almeno due locali dotati di aperture apribili e comunicanti direttamente con l’esterno.
      3.2.7 locale per l’aria comburente (locale per la ventilazione indiretta): Locale comunicante in modo permanente con il locale d’installazione di apparecchi a gas, provvisto di almeno due aperture di ventilazione:
      – la prima rivolta direttamente verso l’esterno;
      – la seconda destinata all’adduzione dell’aria comburente nel locale di installazione.

  • Carmelo

    In una cucina per locale pubblico ho una cappa di aspirazione e a causa della conformazione dell’immobile non mi è possibile avere fori direttamente all’esterno.
    Si può ovviare a questo tipo di problema facendo il foro in alto canalizzato che va verso l’esterno, ed il foro in basso tramite ventilazione indiretta, ovvero foro sul muro in basso della cucina e transit sottoporta del locale adiacente?

    Grazie

    saluti

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Carmelo:
      SI, è possibile seguendo le indicazioni qui sotto.

      6.2 della UNI 7129-2
      Ventilazione indiretta
      È consentito il ricorso alla ventilazione indiretta, purché il locale di installazione dell’apparecchio di utilizzazione e il locale per l’aria comburente siano entrambi privi di apparecchi di tipo A.
      Nei casi in cui è ammessa la ventilazione indiretta, il locale per l’aria comburente:
      a) deve essere messo in comunicazione con il locale di installazione tramite apertura permanente, realizzata mediante maggiorazione della fessura tra porta e pavimento o con griglie su porte o pareti divisorie comuni a detti locali. La sezione utile netta deve essere almeno pari alla sezione utile netta dell’apertura di ventilazione presente nel locale per l’aria comburente;
      b) non deve essere un locale uso bagno, un locale classificato con pericolo di incendio (per esempio autorimesse, box), una camera da letto e non deve costituire parte comune dell’immobile;
      c) non deve essere messo in depressione rispetto al locale da ventilare.

      9.2.1 della UNI 7129-2
      L’aerazione del locale di installazione può essere altresì assicurata da un condotto di aerazione, ad uso esclusivo, purché tale canalizzazione:
      – sia impermeabile ai fumi e ai gas;
      – sia priva di cambi di direzione a spigoli vivi;
      – abbia una sezione netta almeno pari a 1,5 la sezione netta prevista nel caso di apertura di aerazione non canalizzata e comunque non minore di 150 cm2;
      – sia comunque collegata

      9.3.3 della UNI 7129-2
      Nel caso di ventilazione indiretta del locale di installazione di apparecchi a gas, la circolazione dell’aria tra locali comunicanti può essere assicurata mediante più aperture di transito dell’aria, purché ognuna di esse abbia sezione netta non minore di 100 cm2 e purché la somma delle sezioni nette di tali aperture sia non minore della sezione utile netta calcolata come al punto 7. Tali aperture possono essere realizzate nella muratura o nelle porte delle pareti comuni ai locali interessati, oppure possono essere ricavate maggiorando la fessura tra le porte interne e il pavimento dei locali medesimi, purché sia garantito il libero passaggio dell’aria e la sezione netta sia misurabile.

  • Manu

    Buongiorno, avrei bisogno di alcune delucidazioni in merito alla mia situazione:
    -Soggiorno al piano terra in cui sarà installata una stufa a camera chiusa (foro 100cmq per presa d’aria/50% canale uscita fumi)
    -cucina adiacente al soggiorno rialzata di circa 1m dallo stesso, collegata con il soggiorno tramite una apertura (senza porta, sempre in collegamento diretto con il soggiorno) in cui è presente una caldaia di tipo c a gpl e piano cottura anch’esso a gpl ed una cappa non collegata con l’esterno.
    Dovendo mettere a norma la cucina posso eseguire il foro di aerazione in alto in cucina (100cmq*6cmq/km>100cmq) e sfruttare per la ventilazione del piano cottura quello in soggiorno fatto per l’aerazione della stufa (posizionato 30cm dal pavimento del soggiorno)?
    Grazie mille per la disponibilità

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Manu:
      NO, non è sufficiente. Il problema è la potenza della stufa che si va a sommare a quella della cucina. Il tutto vale se ho una cappa di evacuazione naturale dei fumi (senza aspiratore).
      Quindi, se ipotizzassi una potenza dei fornelli a gas di 10 kW ed una potenza della stufa di 20 kW, sarà necessario realizzare una o più aperture di ventilazione con una superficie minima di 180 cmq.
      Le aperture di ventilazione per gli apparecchi di tipo B alimentati da gas combustibile avente densità relativa >0,8, devono essere posizionate ad una altezza non maggiore di 300 mm dal pavimento.

  • Leonardo

    Gentilissimo, sto realizzando una nuova abitazione ed in cucina, che sarà alimentata a metano, sono stati previsti tre fori: quello di ventilazione in basso e due in alto. Uno a cui sarà collegata cappa aspirante elettrica ed un altro che è stato previsto “per aerazione”. Ora, ritengo che quest’ultimo, in presenza di cappa aspirante, per non parlar poi della presenza di una finestra e anche di una portafinestra, sia superfluo e vorrei murarlo. La cucina è a norma con cappa e foro basso? Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Leonardo:
      Si. Va bene la cappa aspirante per i fumi ed il foro di ventilazione basso per l’aria di rinnovo. L’importante è non avere una caldaia all’interno del locale, sono ammesse solo quelle di tipo C (stagne).

  • giorgio

    La ringrazio per la celere risposta.
    Il foro in alto da 10 cm di diametro è il foro dove si collega la cappa da 600m^3/H.
    I fori da 10 cm di diametro in alto è a norma?
    Non dovrebbe minimo essere da 12 cm di diametro?
    Inoltre il foro da 10 cm è sufficiente per una cappa da 600m^3/h?
    Grazie mille per la celere risposta.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Giorgio:
      Il foro in alto con diametro da 10 va bene se la cappa è con ventilatore, poiché l’aria è forzata. Il ventilatore è troppo potente, ne basterebbe uno più piccolo, al massimo è più rumoroso, infatti con una portata da 600 mc/h in un canale circolare DN 10 cm la velocità dell’aria nel tubo è 21 m/s.

  • giorgio

    buongiorno ho una cucina di 4x2x2,7 metri dove ho un piano cottura da 11,75Kw con sorveglianza di fiamma e cappa da 600m3/h.
    Il vecchio foro presente in alto è da 10 cm di diametro.
    volendo mettere in regola il locale, da quando deve essere il foro in alto?
    Grazie mille

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Giorgio:
      L’impianto va bene così, serve solo aggiungere il foro basso di ventilazione. Una seconda apertura permanente destinata alla ventilazione del locale di installazione. Tale foro deve essere posto 30 cm dal pavimento, e deve avere sezione netta almeno pari a 100 cm2 (12 cm di diametro).

  • Cinzia

    Buongiorno,
    Ho letto i commenti e mi sembra di aver capito che anche oggi siano obbligatori questi due fori. Stiamo ristrutturando una casa ma nessuno ci ha mai detto che siamo obbligati a fare il foro in basso (abbiamo già la cappa collegata alla canna fumaria che porta esternamente). La nostra cucina affaccia con una porta scorrevole di grandi dimensioni su un ampio salone, non so se questo possa influire.
    Il nostro impianto risulterebbe non a norma se non dovessero fare il foro in basso in cucina?

    Mi scuso se ha già risposto altre volte alla stessa domanda.. Grazie anticipatamente

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Cinzia:
      Si. Il foro in basso è necessario. Serve per la ventilazione del locale.

  • jessica

    Salve, nel 2015 ho preso in affitto un appartamento appena ristrutturato e ammobiliato. Il mobilio è in parete nuovo e in parte usato. Tra la roba usata (vecchia) c’è l’apparecchio di cottura che non ha la sorveglianza di fiamma. Il locale cucina non presentava fori di ventilazione e areazione, fatto presente al proprietario ha provveduto ad un foro a muro nella parte bassa. La cucina presenta cappa elettrica con filtro senza fuoriuscita.
    A quanto mi è sembrato di capire tutto questo non è a norma o mi sbaglio?

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Jessica:
      E’ vero. L’impianto gas non è conforme alla UNI 7129. Manca il foro alto di ventilazione e l’apparecchio di cottura deve essere provvisto della sorveglianza di fiamma.

  • Bruno Panozzo

    Volendo mettere a norma la cucina-soggiorno dove abita mia figlia dove ci sono una caldaia non stagna per riscaldamento e acqua calda di portata termica totale di 25 kw, un fornello a 5 fuochi di 11kw con soprastante cappa aspirante di portata 600 metri cubi, chiedo che diametro di foro devo far fare e, nel caso fosse grande, se posso farne due di diametro dimezzato. Ringrazio per l’attenzione rivoltami e porgo distinti saluti.
    Bruno Panozzo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Bruno Panozzo:
      Rispondere al quesito non è facile. Ho dovuto fare un analisi normativa (qui sotto trova alcuni riferimenti) ed una simulazione di calcolo. Per riassumere i risultati, il problema è la portata elevata dell’elettroventilatore (come si vede dal prospetto A.1 della UNI 7129-2) che rischia di tirare via l’aria dalla caldaia a camera aperta. Per evitare di fare dei fori eccessivamente grandi sulla parete, basta trasformare la cappa da aspirazione forzata a manuale, cioè smontare il ventilatore. In questo modo basterebbero tre fori bassi con diametro 12 cm ognuno, dai quali la caldaia ed i fornelli possono aspirare l’aria di combustione. La caldaia espelle i gas all’esterno, i fornelli verso la cappa ad aspirazione naturale. La risposta è indicativa.

      Punto 5.3 UNI 7129-2
      Locale d’installazione di apparecchi di tipo B
      Il locale di installazione degli apparecchi di tipo B deve essere sempre ventilato, inoltre deve essere aerato o aerabile.
      La ventilazione può essere ottenuta in modo diretto in conformità al punto 6.1 o in modo indiretto secondo il punto 6.2. Se si utilizzano una o più aperture di ventilazione, queste devono essere dimensionate come indicato al punto 7, posizionate come definito al punto 8.3, ed avere le caratteristiche di cui al punto 9.3. Qualora si utilizzi un condotto di ventilazione, quest’ultimo deve avere caratteristiche di cui al punto 9.3.2.

      Punto 7 UNI 7129-2
      È consentito suddividere la sezione totale calcolata secondo la formula (1) su una o più aperture purché la sezione minima di ciascuna apertura non sia minore di 100 cm2. Se nel locale di installazione di apparecchi di tipo B o in locali direttamente comunicanti sono presenti estrattori elettro-meccanici, per esempio le cappe aspiranti di tipo elettrico e/o elettroventilatori ecc. collegati con l’esterno, la sezione di ventilazione utile totale netta calcolata con (1) deve essere maggiorata. Tale maggiorazione deve essere realizzata in funzione della massima portata dell’estrattore in modo tale da garantire che la velocità V dell’aria all’ingresso dell’apertura sia minore di 1 m/s.
      L’adozione di estrattori elettro-meccanici non deve influenzare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione degli apparecchi di tipo B. A tale fine deve essere verificato quanto sopra effettuando una prova di tiraggio, facendo funzionare l’estrattore alla sua potenza massima e l’apparecchio a gas alle potenze nominali massima e minima dichiarate dal fabbricante. Nel prospetto 1, sono riportate le maggiorazioni necessarie per soddisfare le normali esigenze di ventilazione in presenza di estrattori dimensionati considerando una portata d’aria pari a 1,72 m3/h per kW installato.

  • Gino Cancello

    buongiorno,
    sto progettando la cucina nuova e pensavo di mettere il fornello a gas sotto una finestra che ha una parte sottostante fissa e due ante mobili nella parte superiore.
    Invece di installare una cappa aspirante sul fornello, pensavo di mettere un aspiratore elettrico forando il vetro della parte fissa della finestra.
    La distanza tra il piano cottura e la parte superiore della finestra con le ante, è di circa 50cm.
    Un tipo di configurazione così fatta sarebbe a norma ? Oppure la cappa aspirante è obbligatoria ?

    La norma UNI 7129-2:2008 prescrive che :
    <>

    grazie dell’aiuto

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Gino:
      La cappa aspirante è solo una delle possibili soluzioni. L’apertura di aerazione può essere realizzata anche tramite elettro-ventilatore installato a parete verso l’esterno. L’elettro-ventilatore deve rispettare questi requisiti:
      – deve essere posizionato in prossimità del soffitto, ad un’altezza comunque non minore di 180 cm dal livello del pavimento;
      – la portata oraria di ricambio d’aria deve essere almeno pari a 1,72 m3/h per ogni kW (riferito alla portata termica complessiva) degli apparecchi di cottura.

  • Marco

    Buongiorno: in cucina, e’ comunque da tenere in considerazione la distanza di 1,5m tra apparecchio contatore, seppure in nicchia a tenuta gas verso l’interno e ventilata verso l’esterno, e uno scaldaacqua a camera stagna?
    Il setto, indicato dalla norma per distanze inferiori, puo’ essere realizzato come sporgenza in muratura tra le due installazioni, poste affiancate o sovrapposte? La ringrazio per la risposta e compimenti per la chiarezza.
    Marco.-

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Marco:
      Certo, il setto potrebbe essere in muratura. L’obiettivo è quello di impedire che eventuali fughe di gas del contatore non trovino facile innesco nell’apparecchio a combustione.

  • Stefano

    Buongiorno,
    stò progettando con il mobiliere una cucina da installare nella casa che stò acquistando.
    nel locale cucina è già installata una caldaia (suppongo del tipo chiuso perchè ha foro di ingresso e foro di uscita). Il mobiliere mi dice che c’è una nuova normativa che il piano cottura a gas non può stare a meno di 150 cm dalla caldaia.
    Vorrei sapere se tale affermazione è veritiera .
    Grazie mille.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Stefano:
      La norma UNI 7129-2:2008 richiede al paragrafo 4.1 che gli apparecchi di utilizzazione a gas non possono essere installati sulla proiezione verticale del piano di cottura a gas, cioè non si puo mettere la caldaia direttamente sopra i fornelli a gas.
      L’equivoco potrebbe derivare da quest’altro obbligo:
      “gli apparecchi a gas devono essere installati ad una distanza di almeno 1,5 m da
      eventuali contatori, siano essi elettrici o del gas. Nel caso non si riesca a rispettare la distanza di cui sopra, è necessario realizzare dei setti separatori tra apparecchio e contatore in modo da evitare che eventuali fughe di gas possano trovare punti di innesco.”
      La recente UNI 7129-2:2015 non mi sembra cambi le cose.

  • Nicola

    Buongiorno Ing. Fratini,
    A breve acquisterò una casa in cui farò sostituire la cucina esistente.
    Attualmente è presente una caldaia interna.
    Ho saputo dalla proprietaria che non è presente un foro di areazione, non è stato fatto poichè c’erano dei mobili che coprivano il muro.
    Dato che vorrei mettere nella nuova cucina un piano di cottura a induzione, la presenza della caldaia fa si che debba essere creata una presa di areazione?
    Grazie mille

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Nicola:
      Dipende dal tipo di caldaia. Se il generatore di calore è a camera stagna, cioè prende l’aria direttamente dall’esterno e getta i fumi verso fuori, allora non servono i fori d’aerazione.
      Invece se la caldaia è a camera aperta è necessario realizzare almeno il foro basso di ventilazione, ma non deve essere presente il fornello a gas, altrimenti servono comunque entrambi i fori.

  • Nicola

    Mi correggo, intendevo dire che farò installare nella nuova cucina un piano di cottura a induzione.
    Grazie

  • Nicola

    Buongiorno Ing. Fratini,
    vorrei sottoporle un quesito.
    A breve acquisterò una casa in cui farò sostituire la cucina esistente.
    Attualmente è presente una caldaia interna.
    Ho saputo dalla proprietaria che non è presente un foro di areazione, non è stato fatto poichè c’erano dei mobili che coprivano il muro.
    Dato che vorrei mettere nella nuova cucina un piano di cottura a gas, la presenza della caldaia fa si che debba essere creata una presa di areazione?
    Grazie mille
    Nicola

  • Claudio

    Piano cottura a gas da 8 kW con cappa aspirante da 300 m3/h che espelle all’esterno + scaldabagno a camera aperta collegato a canna fumaria, entrambi in un unico locale di circa 30 m2. Vorrei sapere che aperture si devono prevedere. Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Claudio:
      E’ una valutazione articolata, poiché si devono considerare entrambi gli apparecchi a gas installati nel locale. La risposta si può desumere dalla relazione A.3 oppure dal prospetto A.1 della UNI 7129-2.
      QB – portata termica scaldabagno a gas metano a camera aperta (kW)
      QE -portata d”aria estrattore meccanico (m3/h)
      Se lo scaldabagno è di 34 kW e la cappa di 300 m3/h si ottiene un’apertura netta d’aerazione di 712 cm2 (0,712 m2).

  • Luigi

    Buongiorno
    ho una cucina a gas con sistema di sicurezza (sicurgas), ho una cappa aspirante con filtro senza tubo esterno (l’aria esce filtrata in cucina), ho una finestra di dimensione normale. Il metano per il riscaldamento è centralizzato.
    Ho l’obbligo del foro di ventilazione e del foro di aerazione?

  • Christian

    Buongiorno…con riferimento ai fori da praticare in cucina per la corretta areazione, possiedo un piano cottura alimentato a gpl. Il tecnico verificatore insiste nel voler far praticare il foro inferiore a livello di pavimento. L’installatore, invece, vorrebbe praticarlo immediamente al di sopra del battiscopa (8cm) in modo da avere l’estradosso del foro a 20cm dal pavimento (8+12) inferiore ai 30 previsiti da normativa. Inoltre mi sottolinea l’impossibilità di forare perfettamente a livello pavimento a meno di non rimuovere il pavimento stesso, il battiscopa e procurarsi un incavo nel massetto per la corona della foratrice con aumento notevolissimo dei costi e la non perfetta esecuzione del foro. Posso procedere al foro al di sopra del battiscopa?….il tecnico verificatore dice di no! Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Christian:
      Si. In conformità al punto 8.2 della norma UNI 7129-2:2008, le aperture di ventilazione per gli apparecchi di cottura alimentati da gas combustibile avente densità relativa > 0,8 (GPL – gas di petrolio liquefatto), devono avere il filo inferiore ad un’altezza non maggiore di 300 mm dal pavimento.

  • Luigi

    Gentile ing. Fratini,
    ho una cucina con piano cottura a 4 fuochi di 9KW, con sicurgas, e una cappa aspirante con filtro (non collegata all’esterno). Il riscaldamento è centralizzato.
    Quanti fori devo avere?
    Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Luigi:
      Sempre due fori, uno per portare nel locale l’aria fresca, l’altro per evacuare i fumi della combustione del gas metano. E’ possibile e consigliabile, collegare la cappa aspirante al foro superiore d’aerazione.

  • Silvio Scarpa

    Il Titolo III del regolamento locale di igiene (quindi norma ASL) dice questo:

    Nelle nuove costruzioni le emissioni provenienti dalla cottura dei cibi devono essere captate per mezzo di idonee cappe e, a seconda che la stessa cottura avvenga con l’utilizzo o meno di apparecchi a fiamma libera, allontanate rispettivamente, tramite camini canne fumarie o canne di esalazione, indipendenti e sfocianti oltre il tetto con apposito comignolo. Ad ogni camino o ramificazione di canna fumaria deve essere collegato un unico apparecchio. Sono vietate soluzioni tecniche che non prevedano l’allontanamento delle stesse emissioni all’esterno oltre il tetto del fabbricato.

    Quindi da questa norma sembrerebbe che nemmeno le cappe a carboni attivi siano consentite.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Scarpa:
      Questa norma del vostro regolamento locale è molto stringente. Naturalmente l’obiettivo è quello di evitare odori e vapori molesti, ma in molte altre parti si possono usare filtri a carboni attivi addirittura per le cucine dei ristoranti, il cui cilco di funzionamento è molto maggiore di quelle residenziali. E’ ovvio che tali sistemi debbano essere mantenuti sempre efficenti.

  • Silvio Scarpa

    Salve,
    leggo sul web che c’è la convinzione generalizzata che con il piano ad induzione non sia obbligatorio installare una cappa aspirante con uscita verso esterno.
    Tuttavia sia la norma UNI che il regolamento di igiene locale sembrano contraddire completamente questa convinzione che anche molti installatori tendono a confermare.
    E’ possibile avere un chiarimento al riguardo?

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Silvio Scarpa:
      Sicuramente la norma di riferimento non è la UNI 7129, che si riferisce ad impianti a gas in cui si ha una combustione ed i relativi fumi.
      Con i piani ad induzione è inutile avere i fori di aerazione e ventilazione, al massimo può essere comoda una cappa filtrante per ridurre gli odori ed i vapori di cottura. E’ bene inteso che nel locale non vi debbano essere altri impianti a gas.

  • carla

    grazie
    temevo proprio questo.
    Purtroppo ho una casa oggetto di vincolo belle arti e non volevo rovinare la facciata.
    Ma non ho trovato esimenti.

  • carla

    Buongiorno
    ho una cucina a gas con sistema di sicurezza (blocco), ho una cappa con tubo che da sull’esterno e in cucina ho una finestra di dimensione normale.
    Ho l’obbligo del foro di ventilazione e del foro di aerazione?
    Grazie perché non ci capisco una cippa

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Carla:
      SI. Ha comunque bisogno di un’apertura bassa di ventilazione. CErco di spiegare in modo semplice: per la sicurezza degli occupanti la norma ci obbliga ad avere un foro da cui entra l’aria nuova (l’ossigeno), che poi viene bruciata e trasformata in anidride carbonica durante la cottura degli alimenti (CO2 gas tossico), ed un foro da cui escono i gas di combustione.

  • Marco

    Buonasera, non riesco a trovare in nessuna norma UNI la ‘fatidica’ misura riportata sul web su blog, forum e siti vari dell’altezza minima dai fuochi a cui installare la cappa di aspirazione. Leggo ovunque “non meno di 65cm” ma vorrei conoscere il testo della normativa da cui è preso. E poi, questa altezza minima vale anche per una distanza da un piano ad induzione?
    Grazie in anticipo

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Marco:
      Sulle norme UNI 7129 non vi sono indicazioni al riguardo, è solo specificato che “L’installazione della cappa deve essere realizzata secondo le istruzioni del fabbricante.”

  • daniele

    Buona sera, le faccio questa domanda, secondo lei posso acquistare e montare nella mia cucina un piano cottura non valvolato?Grazie

  • Vittorio Menestrina

    Non riesco a districarmi fra normative UNI:

    se nella mia cucina ho solamente una cucina a gas (quattro fuochi) senza alcun tipo di cappa: per essere in regola devo praticare i due fori di areazione e ventilazione (12 cm. di diametro con griglie): uno alto e uno basso.

    Posso inserire un’aspiratore elettrico in quello alto così da usare lo stesso anche per l’eliminazione di odori e vapori della cucina oppure ne dovrei realizzare un terzo? Le norme mi consentono di inserire nel foro superiore un’ elettroaspiratore?

    Grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Vittorio:
      SI, serve un foro alto ed uno basso. Si può installare un’aspiratore elettrico sul foro alto, non serve realizzare un terzo foro. La ventilazione forzata è miglire di quella naturale, poichè garantisce un ricambio d’aria maggiore, e tale sistema è contemplato anche dalla norma tecnica UNI 7129 che cita: “tramite elettroventilatore installato a parete verso l’esterno”.

  • elena

    Buongiorno volevo fare una domanda: nel condominio dove sono in affitto hanno rifatto le canne fumarie per le caldaie e messp anche la canna fumaria (a tiraggio naturale cosìi hanno detto) per le cappe! Io avevo ho una cappa filtrante. Mi hanno fatto smontare il ventilatore e fatto collegare il tubo dalla cappa alla canna fumaria. basta. La mia domanda è: Ma è normale avere una cappa che nn aspira???? Nn ci sono altre soluzioni???

    • L'esperto Ing. Fratini

      SI. E’ una cappa a tiraggio naturale ed ha lo stesso funzionamento dei camini tradizionali, nei quali il tiraggio è garantito dalla differenza di pressione tra i fornelli della cucina ed il terminale della canna fumaria (molto più alto), ciò sviluppa un moto naturale d’aspirazione dell’aria sopra la cucina.
      Certo, è fondamentale avere anche l’apertura di ventilazione, da dove si preleva l’aria aspirata dalla cappa della cucina.

  • Vincenzo

    Buongiorno, una cucina che supera i 20 m³;scaldabagno posizionato all’esterno,piano cottura valvolato e cappa collegata in canna fumaria a
    tetto, bisogna realizzare ugualmente il foro di ventilazione?
    LE domando questo perchè mi dicono che esiste una normativa che con le caratteristiche sopra descritte non necessita del foro di ventilazione.
    Ringraziandola anticipatamente per una sua cortese risposta LE porgo
    distinti saluti.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Vincenzo:
      NO. Non mi risulta. La norma UNI 7129-2:2008 al punto 8.2 è chiara al riguardo, serve un’apertura alta da cui escono i gas combusti ed un’apertura bassa da cui entra l’aria di combustione.

  • Andrea

    Se dovessi prolungare il foro di ventilazione nella parete esterna con un tubo in plastica da 120 per 20 cm, comprometterei la ventilazione della cucina?!

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta ad Andrea:
      No. Se il foro di ventilazione è realizzato ad un’altezza inferiore a 30 cm dal pavimento, ed ha un diametro di 12 cm, una prolunga con una lunghezza di 20 cm sulla parete esterna non impedisce il passaggio dell’aria (le perdite di carico al flusso dell’aria dovute all’aumento della lunghezza della tubazione sono trascurabili).

  • Veronica

    Su un altro sito di internet ho letto che è prescritto un foro a oltre 180 cm. dal pavimento e un altro a 30 cm. E’ precisato che in alternativa si può installare un aspiratore elettrico collegato ad un camino oppure direttamente all’aria aperta dell’esterno.
    Quello che non è chiaro è se questo aspiratore deve essere aggiunto al foro alto e sostituisce quello basso o se sostituisce l’insieme dei due fori.
    Tale precisazione è per me molto importante in quanto nella mia cucina c’è questo aspiratore alto collegato con il camino , per cui se non è sufficiente io dovrei solamente aggiungere il foro nella parte alta della parete esterna.
    Spero di essere stata chiara circa il mio dubbio che spero lei vorrà eliminare. Ringraziandola anticipatamente per una sua cortese risposta le porgo distinti saluti.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Veronica:
      Serve un foro alto (>180 cm), ed uno basso (<30 cm). Quello alto può essere sostituito con cappa elettrica o a tiraggio naturale collegata alla canna fumaria.

  • giulio

    buona sera vorrei sapere da quando e’ obbligatorio lo scarico della cappa della cucina negli appartamenti grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Giulio:
      La norma UNI UNI 7129:2008 sostituisce le precedenti (UNI 7129:2001, UNI 7129:1992, UNI 7129:1972, UNI 6590:1972).
      L’obbligo della ventilazione ed aerazione dei locali dove sono installate le cucine a gas vige dal 1992, se non addirittura prima. Qui sotto si riporta il sommario della norma UNI 7129:1992:
      Sommario : Ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione degli impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili distribuiti per mezzo di canalizzazioni. Si applica alla costruzione ed ai rifacimenti di impianti o parte di essi, comprendenti il complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del contatore (impianti interni); alla installazione di apparecchi aventi portata termica nominale non maggiore di 35 kW; alla ventilazione dei locali in cui detti apparecchi sono installati; allo scarico dei prodotti della combustione. Impianti interni, ventilazione dei locali, scarico dei prodotti della combustione. Appendice A: Calcolo dei diametri dei tubi di un impianto interno e tabelle per il calcolo dei diametri degli impianti. Appendice B: Schemi di installazioni di apparecchi secondo i vari tipi di scarico dei prodotti della combustione. Appendice C: Dimensioni interne di alcuni tipi di camini singoli.

  • Giancarlo Tortuga

    Nell’appartamento che mio padre sta ristrutturando, è stato realizzato quello che mi sembra un autentico obbrobrio per la sicurezza del gas…
    è stato portato un tubo in acciaio con guaina protettiva in plastica gialla,
    di lunghezza circa 12 metri, dal contatore del gas (e il punto di partenza NON ha una valvola), attraversando MURI INTERNI del salotto dell’appartamento, dentro TRACCE INTERNE all’appartamento (e addirittura passando dentro gli alloggiamenti delle serrande).

    Io avevo proposto di mettere un doppio sistema di riscaldamento dell’acqua: riscaldamento dell’acqua della cucina e di un bagnetto di servizio con un sistema ibrido gas/pompa di calore (forse lo ZEOTHERM).

    Gli altri due bagni con sistemi a pompa di calore, uno o due apparecchi, alimentati solamente ad elettricità (e avrebbero “attinto” al calore dell’umidità del bagno, eliminando probabilmente la condensa).

    Mi hanno guardato come se stessi parlando cinese oppure marziano!

    Giancarlo T.

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Giancarlo:
      L’impianto gas non dovrebbe passare negli alloggiamenti delle serrande, mentre servirebbe avere una valvola d’intercettazione ed una presa di pressione completa di tappo dopo il contatore.
      La tubazione può essere posta sottotraccia nella muratura o a pavimento, purchè con andamento rettilineo, parallelamente agli spigoli, ad una distanza non maggiore di 200 mm.
      Il sistema Zeotherm non è ancora molto diffuso, mentre gli scaldacqua a pompa di calore sono utilizzati sempre più spesso, e risultano un ottima soluzione per la produzione d’acqua calda.

  • Salvina

    Salve vorrei capire una cosa come mai delle agenzie fanno finta di non conoscere le norme sulla sicurezza e affittano alloggi privi di valvole di aerazione in cucina , controlli dell’ impianto elettrico tanto che non mi funzionano le luci esterne e che quindi non sono certa di poter essere tranquilla nei confronti di chi abbia cattive intenzioni.
    Quale atteggiamento tenere nei confronti del proprietario che continua a fare orecchie da mercante sull esistenza dei requisiti elementari di collegamento alla fogna ? Pregherei chi avesse piacere di rispondere grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Salvina:
      In questo caso la responsabilità è del proprietario. Sono a carico del conduttore le riparazioni di piccola manutenzione, che a norma dell’articolo 1576 devono essere eseguite dall’inquilino a sue spese, sono quelle dipendenti da deterioramenti prodotti dall’uso, e non quelle dipendenti da vetustà o da caso fortuito.
      Quando la cosa locata abbisogna di riparazioni importanti che non sono a carico del conduttore, questi è tenuto a darne avviso al locatore. Se si tratta di riparazioni urgenti, il conduttore può eseguirle direttamente, salvo rimborso, purché ne dia contemporaneamente avviso al locatore.

      Lei potrebbe spedire una lettera raccomandata avvisando il proprietario dei problemi insorti di manutenzione strordinaria, invitandolo ad intervenire entro entro 15 giorni, altrimenti tratterà le rate dell’affitto finchè non si interviene, ai sensi dell’articolo 1577 sulla “Necessita delle riparazioni” del Codice Civile – LIBRO QUARTO – DELLE OBBLIGAZIONI – Titolo III – Dei singoli contratti (Artt. 1470-1986) – Capo VI – Della locazione – Sezione I – Disposizioni generali.

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