Obbligo del certificato di prevenzione incendi – Gli enti e i privati responsabili delle attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi di cui al decreto del Ministro dell’interno 16 febbraio 1982, e successive modifiche ed integrazioni, sono tenuti a richiedere al Comando l’esame dei progetti di nuovi impianti o costruzioni o di modifiche di quelli esistenti.

Dopo aver completato le opere di cui al progetto approvato, i suddetti responsabili sono tenuti a presentare al comando dei Vigili del Fuoco la domanda di sopralluogo per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi (C.P.I.), in conformità a quanto previsto nel Decreto del .4/05/1998 sulle modalità di presentazione delle domande.

I titolari delle attività indicate nel decreto del Ministro dell’interno 16 febbraio 1982 sono obbligati a richiedere il certificato di prevenzione incendi per non incorrere nelle sanzioni civili e penali indicate nell’articolo 5 della Legge 818/1984 e riportate qui sotto:

“Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività di cui al decreto ministeriale 16 febbraio 1982 indicato nell’articolo precedente, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato di prevenzione incendi, nonché il rilascio del nullaosta provvisorio, è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da lire cinquecentomila a lire cinquemilioni.”

74 Comments

  • Luca

    Buonasera,
    sono proprietario di un capannone di 2000 m2 che vorrei affittare ad un’azienda di mobili che lo userebbe come deposito.
    Il futuro locatario mi ha assicurato che non depositerà una quantità di materiale superiore ai 5000 kg e quindi, se ho capito bene, l’attività non necessiterà di visite e controlli di prevenzione incendi, dico bene?
    Il mio quesito è questo, nel caso in cui il locatario depositasse un quantitativo > 5000 kg ed esplodesse un incendio, l’assicurazione mi tutelerebbe, sull’immobile? Penso che la responsabilità debba cadere sul locatario. C’è qualche modo per mettere per iscritto quanto esposto nel contratto di locazione? Grazie, saluti.

    • Risposta a Luca:
      Secondo il DPR 151/2011 l’attività è soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco, e dell’autorizzazione di prevenzione incendi, per locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1000 m2 con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg. Quindi la Scia Vvf non servirebbe nelle sue condizioni. La richiesta dell’autorizzazione è a carico del responsabile dell’attività. Temo però che l’assicurazione potrebbe non coprire comunque i danni se mancano i documenti (se si superano i 5.000 kg senza Scia Vvf) oppure se non è stata effettuata una corretta gestione della sicurezza antincendio (incuria). In ogni caso lei si potrebbe rivalere sul locatore. Potrebbe inserire nel contratto di locazione la dichiarazione che l’attività non è soggetta al controllo di prevenzione incendi, e se la situazione mutasse, il responsabile si impegna a richiederla ed a comunicarlo al proprietario.

  • Fiorenzo

    All’autorimessa di dimensione superiore 300 mq deve dotarsi della certificazione prevenzione incendi, ma non tutti I condomini sono proprietari di autorimessa e pertanto si pone il problema di chi deve accollarsi le spese. Sentenze di tribunali di merito e di legittimità applicano il secondo comma dell’art. 1223 del c.c. che prevede per i condomino che non ne hanno l’uso nessun concorso alla spesa. I proprietari vorrebbero ripartire le spese in eguale misura. Gradirei un parere ed eventualmente il nominativo di un legale esperto in controversie condominiale anche cassazionista.

    • Risposta a Fiorenzo:
      In linea generale la ripartizione della spesa dovrebbe suddividersi tra i proprietari delle autorimesse, in base all’articolo 1123 (“Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne”). Non conosco legali esperti in questa materia.

  • SILVIA DI MARCO

    Sono titolare di un’azienda che si occupa di distribuzione alimentare all’ingrosso. Ho preso in locazione un capannone di circa 1500mq con destinazione d’uso D7.
    Dopo circa un anno dall’inizio locazione abbiamo saputo che il Locatore non aveva mai richiesto la SCIA ai VVFF per la destinazione d’uso del capannone. Avendo urgenza per ovvi motivi di sicurezza di richiedere la stessa vorrei sapere se i costi della richiesta e gli eventuali lavori di adeguamento del capannone per la rispondenza alla normativa in vigore spettano al Conduttore o al Locatore. Premetto che non sono state fatte variazioni interne ed esterne al manufatto dall’inizio locazione ad oggi.
    Grazie dell’attenzione alla mia problematica

    • Risposta a Silvia:
      La responsabilità della presentazione della Scia ai Vigili del Fuoco spetta al titolare dell’attività, così come i costi. Le spese dei lavori d’adeguamento dovrebbero essere a carico del Conduttore per quelle ordinarie, e del Proprietario per quelle straordinarie. Questo però dipende molto dagli accordi presi inizialmente tre le parti.

  • walter

    stò facendo la sanatoria di un vecchio capannone di 600mq, attualmente è vuoto devo fare il certificato
    antincendio per avere l’agibilità?

    • Risposta a Walter:
      Per ottenere l’agibilità non serve avere l’autorizzazione di prevenzione incendi per un capannone di 600 mq destinato a magazzino. Al massimo potrebbe essere necessaria una dichiarazione al riguardo. Sarà cura del responsabile dell’attività che sarà avviata nel capannone verificare se è soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011.

  • ALESSANDRO R.

    Buongiorno, opero in un centro sportivo polifunzionale di circa 10.000 Mq in cui gestisco circa 2/3 delle attività; il restante al momento è direttamente gestito dalla proprietà. La domanda è: chi deve presentare domanda per il CPI? La proprietà sostiene che dobbiamo farlo noi, ma a me risulta che nei centri su cui insistono più attività, come ad esempio i Centri Commerciali, visto che il Certificato è riferito ad un unico grande complesso (che va trattato nella sua interezza e non per porzioni commerciali) se ne deve occupare la proprietà che poi riversa sui singoli conduttori, non viceversa; anche perchè dell’area da noi non gestita non abbiamo documentazione e presumiamo che la proprietà sia in grande difetto, visto che quando richiedevano la nostra presa in carico della domanda ai VV.FF. non ci hanno mai fornito la documentazione richiesta per l’area da noi non gestita. La seconda conseguente domanda è: nel caso in cui tocchi alla proprietà e questa non sia in grado di presentare domanda per l’area non di nostra competenza, come dobbiamo comportarci?

    • Risposta ad Alessandro R.:
      Non è detto si debba presentare 1 sola domanda. Dipende se le misure antincendio tra le 2 attività sono separate oppure in comune. Il mio consiglio è quello di esporre la situazione direttamente ai Vigili del Fuoco, che vi daranno le corrette indicazioni su come procedere per la presentazione della SCIA Vvf.

  • Franco

    Buonasera, mi dispiace rispolverare un post “datato”, ma è veramente difficile reperire informazioni univoche e chiare come quelle da Lei fornite.
    Il mio quesito: siamo proprietari di un terreno, ed una parte è stata concessa in locazione. L’area esterna, come specifica il contratto, è di utilizzo comune ad entrambe le parti. Al dì fuori di quest’area, quindi nella porzione del terreno non interessata dal contratto di locazione, il locatario (proprietario di partita IVA) ha fatto installare un serbatoio Gpl.
    – Avrebbe dovuto chiederci un permesso, oppure l’installazione di un serbatoio Gpl rientra nelle attività automaticamente da noi “accettate” al momento della stipula del contratto di locazione? (Sempre fermo restando che, al momento, il serbatoio è fuori dall’area interessata)
    – E’ consentita la fornitura del gas (senza consenso) dallo stesso serbatoio anche ad altre utenze, di proprietà del locatario, non confinanti con la nostra proprietà e non interessate in alcun modo dal contratto di locazione, di attività diversa da quella per la quale il nostro immobile è stato concesso in locazione?
    Un grande grazie in anticipo.
    Franco

    • Risposta a Franco:
      E’ un discorso più contrattuale e legale, che puramente tecnico. Dipende dal contratto e dal codice civile. Posso solo dire che l’impianto gas del serbatoio Gpl dovrebbe essere stato accuratamente progettato e possedere la dichiarazione di conformità della linea gas.

  • Federico

    Buonasera
    Noi siamo i conduttori di un centro sportivo di 5000mq totali di cui 1200 coperti e su due livelli. La categoria attivita’ credo preveda il CP ma la domanda e’ : chi deve fornire il CP la proprieta’ o il conduttore. Premetto che il centro sportivo e’ stato a noi affittato come tale e che non sono da noi state fatte varizioni di alcun genere
    Grazie per vs cortese riscontro

    • Risposta a Federico:
      La richiesta d’autorizzazione ai Vigili del Fuoco (ex CPI) spetta al gestore. Il proprietario dovrebbe però aver già richiesto il parere dei Vvf, connesso alla destinazione d’uso della struttura. Il gestore deve solo presentare la SCIA, e preoccuparsi che le attrezzature antincendio sino funzionanti. L’autorizzazione dei Vigili del Fuoco è obbligatoria per i centri sportivi con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq. Se si superano le 100 persone, è obbligatorio l’impianto idranti con il serbatoio d’accumulo ed il gruppo di pompaggio, che in questo caso dovrebbe essere stato già realizzato dal proprietario.

  • mmichele

    Buongiorno, attività 54.1.B “Officine meccaniche per lavorazioni a freddo, da 25 a 50 addetti”.
    Cosa si intende per “addetti”?
    Se un’azienda metalmeccanica ha 24 operai in officina e 12 impiegati in ufficio, come si quantificano gli “addetti”?
    Grazie

    • Risposta a Michele:
      Quando il DPR 151/2011 vuole specificare la tipologia di addetti utilizza una terminologia tipo questa: “con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio”. Quindi, a mio parere, il numero di addetti è quello complessivo.
      Comunque, oltre a questo c’è da valutare se nella sua fabbrica siano presenti anche altre attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, come ad esempio:
      – impianto termico > 116 kW
      – deposito gpl > 0,3 mc
      – deposito liquidi infiammabili > 1 mc
      – operazioni di saldatura e taglio dei metalli > 5 addetti
      – altro ..

  • Sandro

    Buonasera,
    un’azienda che effettua solo la saldatura elettrica ed ha più di 5 addetti alla saldatura, è soggetta al controllo dei VVFF e quindi ad attivarsi per richiedere il CPI ?? In caso di utilizzo di eventuali gas per la sola saldatura, quali sarebbero quelli infiammabili e comburenti? grazie mille

    • Risposta a Sandro:
      SI. Queste attività sono soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, e devono richiedere prima il parere antincendio e poi depositare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Rientrano infatti nella categoria B dell’attività 9 del DPR 151/2011, come definite qui sotto:
      “Le officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio. Categoria B: fino a 10 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio.”
      Qui sotto una breve lista di alcuni gas:
      – Gas inerti: azoto, anidride carbonica, argon, ..
      – Gas infiammabili: acetilene, idrogeno, metano, butano, propano, propilene, ..
      – Gas comburenti: ossigeno, protossido d’azoto, aria compressa, ..
      Comunque sulla bombola, o sulla scheda tecnica di sicurezza ci sono i simboli che identificato la tipologia di sostanza.
      – Gas infiammabili: un rombo con una fiamma (GHS02)
      – Gas comburenti: un rombo con la fiamma sopra un cerchio (GHS03)

  • michele

    Un condominio che à 10 garage seminterrati in un condominio, è l’altezza media della facciata dello stesso è di 10 mt. deve dotarsi del C.P.I.,il condominio è stato costruito nel 1989.
    Cordiali saluti

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Michele:
      SI. Le autorimesse di superficie complessiva coperta superiore a 300 m2 sono soggette alla segnalazione certificata di inizio attività da depositare ai Vigli del Fuoco. L’autorimessa sarebbe comunque soggetta al DM 01/02/1986 avendo una capacità di parcamento superiore a 9 autovetture.

  • MARINO

    un punto vendita auto con superficie inferiore a 200 mq è soggetto alla richiesta del certificato antincendio?
    grazie

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Marino:
      NO. Un autosalone con una superficie di 200 m2, inclusi i servizi (depositi, uffici, wc, ..), non è soggetto all’autorizzazione dei Vigili del Fuoco. Gli autosaloni non rientrano nell’attività 75 (non sono autorimesse) del DPR 151/2011. Potrebbero rientrare nell’attività 69 quando superano i 400 m2, essendo a tutti gli effetti attività commerciali.

      Attività 75: Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati di superficie complessiva coperta superiore a 300 m2; locali adibiti al ricovero di natanti ed aeromobili di superficie superiore a 500 m2; depositi di mezzi rotabili (treni, tram ecc.) di superficie coperta superiore a 1.000 m2.

      Attività 69: Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda superiore a 400 m2 comprensiva dei servizi e depositi. Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano in locali o luoghi aperti al pubblico.

  • Francesco

    Salve, abito in un condominio i cui condomini usufruiscono di un parcheggio interrato costituito da una corsia centrale e una serio di box
    laterali. Leggendo alcuni commenti ho visto che, essendo il parcheggio superiore a 300 mq e inferiore a 1000 mq siamo soggetti ad una SCIA.
    la mia domanda è la seguente:
    una volta presentata la SCIA dal tecnico è possibile parcheggiare anche auto a GPL e/o metano?

    • L'esperto Ing. Fratini

      Risposta a Francesco:
      SI. Il parcamento degli autoveicoli alimentati a gas di petrolio liquefatto con impianto dotato di sistema di sicurezza conforme al regolamento ECE/ONU 67-01 e’ consentito nei piani fuori terra ed al primo piano interrato delle autorimesse. Per maggiori dettagli può consultare questo articolo di approfondimento.

    • L'esperto

      Risposta a Stefano:
      SI. Esistono delle tariffe, ma si applicano principalmente a grandi lavori.

  • sono propietario di un appartamento in un condominio di 10 appartamenti e 11 box si e scoperto nella presenza dei vigili del fuoco chiamati per un allagamento ai garagi che non vi e stato fatto nessuna richiesta del certificato anticendio.nonostante che sia stato rilasciato dal comune agibilita.si e scoperto in secondo momento che ci sono 9 box e due uso depositi,al catasto risultano 11box mentre al comune risultano 9 box due uso deposito,se non vengono sanati i due box e obbligatorio fare anticendio e poi di chi e acarico antincendio se l’impresa costrutrice nel costruire non ha fatto nessuna richiesta

    • L'esperto

      Risposta a Stefano:
      SI. L’impresa avrebbe dovuto predisporre il CPI, rispettando i requisiti di prevenzione incendi nella costruzione dell’autorimessa, ai sensi del DM 01/02/1986.

  • franco

    Buongiorno,
    Il condominio dove abita un mio conoscente ,nel semiinterrato ci sono 32 posti auto (box)
    nel 11 gennaio 2007 èmstato rilasciato dal ministero degli interni precisamente dal comando provinciale dei vigili del fuoco, il certificato di prevenzione incendi .CPI
    La mia domanda è:

    Questo documento ha una validità?
    Se si qual’è il periodo ?
    Si deve andare da un professionista per presentare la domanda si rinnovo,oppure basta andare un componenre del condominio/amministratore al comando provinciale dei Vigili del Fuoco per il rinnovo?
    Quanto costa?
    Grazie per la vs riposta

    • L'esperto

      Risposta a Franco:
      La scadenza del Certificato di Prevenzione Incendi è indicata sopra il certificato stesso.
      Deve essere un tecnico abilitato a presentare la domanda di rinnovo.
      Così come chiarito dalla Circolare 13061 del 06/10/2011, le autorimesse in possesso del CPI con scadenza dopo l’entrata in vigore del nuovo DPR 151/2011, il responsabile dell’attività deve presentare la richiesta di rinnovo periodico di conformita’ antincendio.

  • Paola

    Salve,vorrei avere delle informazioni riguardo il C.P.I.. Dunque,la mia situazione è questa: quest’anno sono andata ad abitare in un condominio i cui lavori sono stati quasi ultimati e per cui è obbligatorio il C.P.I.. Tuttavia,tra le spese condominiali vi è anche il pagamento dell’installazione estintori pervisti obbligatoriamente per l’autorimessa. Ora, la mia domanda è questa:l’impresa costruttrice,essendo Colei che ha presentato il progetto dei nuovi impianti e poichè suddetto certificato è previsto per legge, non spetta a quest’ultima l’onere di tale spesa?Non avrebbe dovuto installarli prima di far entrare i condomini nelle rispettive abitazioni?
    Ringrazio anticipatamente.
    Distinti saluti.

    • L'esperto

      Risposta a Paola:
      SI. Il discorso è prettamente giuridico e normativo, e si riferisce ai rapporti tra venditore ed acquirente dell’immobile, in questo caso un garage soggetto a certificato di prevenzione incendi. Al momento del rogito il venditore dovrebbe cedere una proprietà immbiliare che rispetta le norme vigenti e dispone dei documenti obbligatori per legge, e quindi un garage con estintori, aerazione e altezza corretta dei locali, impianti a norma, e soprattutto l’autorizzazione dei vigili del fuoco.

  • Francesco

    Buogniorno, siamo un condominio di 13 app.ti e 11 box superiore a 300 mq inf a 1000. Siamo in possesso di NOP e, attualmente non abbiamo ne’ CPI ne SCIA (Monza MB) Ai sensi del nuovo DPR.151-2011 cosa si rischia ?
    Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Francesco:
      SI, le sanzioni civili e penali sono quelle già esistenti, poichè si mette a rischio l’incolumità pubblica per un mancato adempimento di un privato. Può consultare questo mio articolo sulle sanzioni in capo ai titolari (amministratori di condominio) che non ottemperano agli adempimenti previsti relativi alla prevenzione incendi.

  • alessandro

    Buon giorno, sono un privato cittadino che risiede in un condominio dove ognuno dei 44 condomini utilizza un garage interrato.
    Nei garages non si svolgono attività lavorative, ma servono esclusivamente per custodire le automobili.
    La costruzione risale ai primi anni ottanta. SIAMO OBBLIGATI AD AVERE IL CERTFICATO PREVENZIONE INCENDI?

    • L'esperto

      Risposta ad Alesssandro:
      SI. Le autorimesse pubbliche e private, di superficie complessiva coperta superiore a 300 m2 sono soggette all’autorizzazione dei Vigili del Fuoco. E’ necessario presentare la SCIA se l’area l’area è inferiore a 1.000 mq, invece se è superiore servirà anche l’esame del progetto di prevenzione incendi.

      L’attività n. 75 del nuovo DPR 151/2011 (Autorimesse) si articola in queste tre categorie:
      A – Autorimesse fino a 1.000 m2;
      B – Autorimesse oltre 1.000 m2 e fino a 3.000 m2; ricovero di natanti ed aeromobili oltre 500 m2 e fino a 1000 m2;
      C – Autorimesse oltre 3000 m2; ricovero di natanti ed aeromobili di superficie oltre i 1000 m2; depositi di mezzi rotabili.

  • Marco

    Buonasera,
    Vorrei chiedervi se una “cantina” di circa 300mq utilizzata privatamente come deposito per libri e ciò che si trova in una cantina, viene considerato dal punto 34 “Depositi di carta ecc..” poiché in tal caso il materiale potrebbe superare i 5.000kg (potrebbe poiché non sono stati pesati) ,
    Vorrei quindi gentilmente sapere da voi se necessito del CPI e in tal caso dove posso trovare informazioni sui tipi di impianti che bisognerebbe installare?

    Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Marco:
      Consideri che la carta ed i libri hanno una densità approssimativa di 1.000 kg m3, di conseguenza per raggiungere 5.000 kg serve avere una fila di libri (20x30cm) lunga 100 metri, equivalenti a 20 librerie lunghe 1 m con 5 scaffali ciascuna.
      La normativa di riferimento è il DPR 418/1995 che definisce il regolamento contenente le norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici ed artistici destinati a biblioteche ed archivi.

  • Salvatore

    Una azienda possiede un sito produttivo di superficie lorda superiore a 800mq e regolare CPI per le attività che svolge. L’azienda vuole avvalersi di un ulteriore locale depsoito, adiacente al sito, ma separato da esso e con ingresso indipendente, di superficie pari a 280mq.Nel deposito si vorrebbero stoccare merci (cartoni per il confezionamento e pedane in legno per il trasporto) e prodotti finiti (sostanzialmente in ferro-acciaio e contenenti piccoli quantatitivi di plastica) imballati in confezioni di cartone. Ai sensi del nuovo DPR.151-2011 il locale è soggetto a controllo e prevezione incendi? Se affermativo quale iter bisogna considerare tra vlautazione di progetto e SCIA? Molte Grazie. Salvatore

    • L'esperto

      Risposta a Salvatore:
      La nuova attività potrebbe essere configurata come deposito di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l’industria della carta. In tal senso l’obbligo dell’autorizzazione dei Vigili del Fuoco per la prevenzione incendi si presenta con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg (attività n. 34). Il nuovo DPR 151/2011 divide l’attività in queste categorie:
      – categoria A se > 5.000 kg
      – categoria B tra 5.000 kg e 50.000 kg
      – categoria C oltre 50.000 kg

  • matteo

    Gentile Esperto, in caso di affitto di un capannone industriale, a chi spetta, tra cedente e affittuario, la richiesta del C.P.I. ?
    Grato
    Saluti

    • L'esperto

      Risposta a Matteo:
      L’obbligo della richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi spetta al conduttore dell’immobile, poichè è lui il responsabile della nuova attività che sarà inserita nei locali dati in locazione.
      Le attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi sono state da poco modificate con il DPR 151/2011.

  • Maria

    Salve,

    dopo sopralluogo dei Vigili del fuoco che hanno riscontrato mancanza di CPI per bombolone da 1000 litri di GPL interrato ho ricevuto comunicazione di denuncia al sindaco, al prefetto e alle autorità competenti.
    A seguito di tale comunicazione sto provvedendo alla regolarizzazione del bombolone per l’ottenimento del CPI.
    La domanda è: data la denuncia riceverò la sanzione ? E quanto al discorso penale ? Pagata la sanzione potrò ritenere chiuso il discorso penale ?

    Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Maria:
      Non sono un esperto legale, ma temo che la comunicazione al prefetto comporti la sanzione prevista, comunque le consiglio di regolarizzare quanto prima la situazione e comunicarla alle autorità competenti.

  • Marco

    Salve,
    con riferimento ad un’autorimessa con più di nove posteggi, vorrei sapere se la mancanza del Certificato di Prevenzione Incendi determina automaticamente l’inutilizzabilità di tutta l’autorimessa medesima, e, se potete indicarmele, quali sono le norme in cui tale ipotesi è prevista.
    Grazie!

    • L'esperto

      Risposta a Marco:
      Il titolare dell’attività soggetta a prevenzione incendi che omette di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato di prevenzione incendi, è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da lire cinquecentomila a lire cinquemilioni, ai sensi dell’articolo 20 del Dògs 139/2006, essendo stato abrogato il DM 16/02/1982.

      L’attività n. 92 del vecchio DM 16/02/1982 su “Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche, ricovero natanti, ricovero aeromobili” è stata sostituita dalla n. 75 del nuovo DPR 151/2011 che modifica il parametro di classificazione (da posti auto a superficie) in tre categorie con nullaosta obbligatorio:
      – Autorimesse fino a 1.000 m2;
      – Autorimesse oltre 1.000 m2 e fino a 3.000 m2; ricovero di natanti ed aeromobili oltre 500 m2 e fino a 1000 m2;
      – Autorimesse oltre 3000 m2; ricovero di natanti ed aeromobili di superficie oltre i 1000 m2; depositi di mezzi rotabili

  • zeno

    buongiorno
    nell’officina meccanica di lavorazione lamiere (superficie 2000mq circa) avevamo impianto di riscaldamento superiore a 100’000 Kcal e sul CPI era indicata la sola categoria attività 091-131.
    dopo aver dismesso e smontato parte dell’impianto la potenza installata è inferiore alla soglia e alla scadenza il CPI non è stato rinnovato.
    l’area dell’officina è unica, non compartimentata e la superficie adibita a stoccaggio temporaneo della merce in uscita è inferiore a mq 400 a meno che si vogliano considerare come deposito anche le aree di lavoro dove la merce transita nelle varie fasi di lavorazione.
    c’è il rischio che mi venga considerata come superficie di deposito l’intera superficie dell’officina ovvero le aree dove tra una fase di lavorazione e la successiva sostano i materiali in lavorazione superando la soglia dei 400mq ?
    mille grazie per la cortese risposta

    • L'esperto

      Risposta a Zeno:
      Il DPR 151/2011 non modifica l’attività n. 74 (ex attività 91), relativa a “Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW”, quindi nel suo caso il CPI per l’impianto di riscaldamento non è più necessario.

      Le officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e comburenti, sono soggetti a Certificato di Prevenzione Incendi se sono presenti più di 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio (attività 9 DPR 151/2011).

      Per quanto riguarda i locali adibiti a depositi, questi sono soggetti a CPI se di superficie lorda superiore a 1000 m2 con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg.

      Il DPR 151/2011 abroga e sostituisce il DM 16/02/1982. Il nuovo regolamento suddivide le attività nella categorie A, B e C, in funzione alla grandezza e complessità.

  • Lavoro in un nuovo centro ricerca dove sono installati degli impianti pilota da laboratorio.
    Detti impianti sono alimentati con C2H4 tramite tubazione in acciaio da 1/2″ e ad una pressione di 7,0 bar.
    Il flusso/ora di C2H4 è massimo di 900 Nl/h per massimo 7 ore.
    Nel box gas compressi max 5 bombole di C2H4 da litri 40
    Vorrei sapere se è necessario il CPI per la linea e se si in che categoria e classe potremmo definirci.
    Grazie

    • L'esperto

      Risposta a Pierangelo Querini:
      Il DM 16/02/1982 elenca le attività sottoposte a visita di controllo dei vigili del fuoco, in questo caso si tratta di depositi di gas combustibili compressi in bombole (attività n. 3), e l’autorizzazione ai Vigili del Fuoco si deve richiedere per capacità geometrica complessiva superiore a 0,75 mc (750 litri). Il DPR 151/2011 non ha modificato tale limite. Se il totale del deposito di C2H4 è 200 litri (40 litri x 5 bombole), allora il CPI non è obbligatorio.

  • marci

    salve, io ho un capannone di 400 mq artigianale ma per passarlo ad industriale mi hanno detto che occorre il CPI rilasciato dai vigili del fuoco per ottenere il nulla osta. Io vi chiedo ma se non supera i 400 mq non è necessario? GRazie.

    • L'esperto

      Risposta a Marci:
      L’obbligatorietà del Certificato di Prevenzione Incendi “CPI” dipende dal tipo di attività industriale inserita nello stabilimento.

  • Buongiorno a tutti; il mio questito è un pò complesso, forse;
    siamo una falegnameria che detiene meno di 50 q.li di legno in deposito, 5 lavoratori in totale, cabina di verniciatura, 100 kg max di materiale chimico ed infiammabile stoccato in un deposito a parte, caldaia a legna di potenza max 62500 Kcal all’esterno dei locali e sotto una tettoia, caldaia a metano da 40000 Kcal in un locale a parte; la caldaia a metano la vogliamo eliminare, sia per la pericolosità del gas sia per la sua non convenienza. Il tecnico da noi incaricato sostiene che dovremmo fare richiesta del cpi, ma se ciò fosse necessario credo che saremo un’altra azienda italiana che chiuderà…

    Grazie in anteprima per la vs consulenza.

    • L'esperto

      Risposta ad Andrea:
      Il certificato di prevenzione incendi è obbligatorio in questi casi:
      – se lo stabilimento e laboratorio per la lavorazione del legno possiede materiale in lavorazione e/o in deposito superiore a 50 quintali (attività 47 del DM 16/02/1982).
      – se lo stabilimento e laboratorio per l’impiego o la detenzione di vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili possiede quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 500 kg (attività 19 del DM 16/02/1982).
      – se l’impianto per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso hanno una potenzialità globale superiore a 100.000 Kcal/h(attività 91 del DM 16/02/1982).

  • Cristian

    Buon giorno,

    sono un cittadino, dal 1991 ho un serbatoio GPL non interrato.
    Sono stato contattato in questi giorni dal Corpo Vigili del Fuoco permanente della mia Provincia per un sopralluogo poiché risulta nei loro archivi che il parere di conformità risulta negativo e non risulta essere presente il certificato prevenzione incendi (CPI)
    Come mi devo comportare? A che sanzioni civili, penali o multe vado incontro? Ringrazio anticipatamente per la risposta, Cristian.

    • L'esperto

      Risposta a Cristian:
      E’ necessario vedere perchè il parere risulta negativo, infatti potrebbe servire una semplice modifica per adeguare l’impianto e poi richiedere un nuovo parere ed il certificato di prevenzione incendi all’ufficio dei Vigili del Fuoco competente per zona.
      Penso sia possibile dialogare con l’ispettore dei VV.F. per evitare la sanzione, ma è necessario dimostrare la concreta volontà di adeguare immediatamente l’impianto ai criteri di sicurezza antincendio vigenti.
      Le sanzioni civili e penali sono indicate nell’articolo 5 della Legge 818/1984 e riportate qui sotto:
      “Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività di cui al decreto ministeriale 16 febbraio 1982 indicato nell’articolo precedente, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato di prevenzione incendi, nonché il rilascio del nullaosta provvisorio, è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da lire cinquecentomila a lire cinquemilioni.”

  • Alberto

    Vorrei sapere se per un industria di abbigliamento con un locale di 600 mq di deposito e 200 mq di uffici è necessario il Certificato di prevenzione incendi, in quanto qualcuno mi ha detto che per i locali di meno di 1000 mq lo stesso non è necessario. Grazie

    • L'esperto

      Risposta ad Alberto:
      La sua attività è soggetta al certificato di prevenzione incendi se rientra in uno dei seguenti casi indicati nel del DM 16/02/1982:
      – lo stabilimento produce, lavora e detiene fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi superiori a 50 quintali (attività n. 48);
      – l’industria dell’abbigliamento ha più di 25 (attività n. 49);
      – il locale adibito ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio ha una superficie lorda superiore a 400 mq comprensiva dei servizi e depositi (attività n. 87);
      – il locale adibito a deposito di merci e materiali vari ha una superficie lorda superiore a 1.000 mq (attività n. 88).

  • franz

    salve, nel mio nuovo locale siamo assogettati a richiesta del cpi e dobbiamo attenerci alle norme del d.m 27/07/2010 visto che è superiore ai 400 mq

    una delle richieste è stata quella di costruire una parete che divida la ns. attività da un altro locale di proprietà sempre del locatore che ora è invece è delimitata da una porta che ovviamente rimarrebbe chiusa

    la non osservanza di questa richiesta a che sanzione mi fà andare incontro?

    grazie

    • L'esperto

      Risposta a Franz:
      Devono essere seguite le indicazioni normative obbligatorie, indicate nel DM 27/07/2010 (Decreto del Ministero dell’Interno del 27 luglio 2010):
      “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, co-struzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq”.
      In caso contrario il CPI (Certificato di Prevenzione incendi) può essere revocato, e l’attività chiusa. Le eventuali deroghe devono essere studiate da un tecnico esperto ed approvate dall’ufficio VV.F. (Vigili del Fuoco) competente.

  • Gentile esperto,
    sono l coordinatore di un centro diurno per persone con disabilità sito in regione Veneto. (AULSS20). per l’autorizzazione all’esercizio ex lege regionale 22/2002 ci sono stati chiesti una serie di documenti. essendo il nostro centro composto da 15 utenti e 5 operatori siamo noi soggetti al CPI?

    • L'esperto

      Risposta a Massimiliano:
      Non serve il CPI. Infatti un centro diurno per disabili può essere assimilato ad una di queste due attività:
      – Attività n. 85: Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti.
      – Attività n. 86: Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti-letto.
      In entrambi i casi il vostro centro non supera i limiti oltre i quali è necessaria il sopralluogo dei Vigili del Fuoco.
      Comunque, vista la presenza di persone disabili, il mio consiglio è quello di rispettare i requisiti di prevenzione incendi indicati nel DM 26/08/1992 per l’edilizia scolastica, al fine di tutelare gli utenti in caso di incendio.

  • Franco

    Ho rilevato una vecchia officina metalmeccanica di taglio e saldatura lamiere per costruzione serbatoi, in attività da oltre trentacinque anni. Non ha il CPI volevo sapere se è necessario richiederlo.

  • ANNALISA

    oggi mi ha contattato un tecnico dell’Eni dicendomi che verrà a fare un sopralluogo al serbatoio Gpl per uso privato per pote richiedere il CIP
    mi ha chiesto di effettuare un versamento di 144 € ai Vigili del fuoco e le marche da bollo per la pratica?
    Spetta a me fare il versamento? oppure è a carico della ditta che mi ha fornito il serbatoio?
    grazie

    • L'esperto

      Risposta ad Annalisa:
      La responsabilità e l’obbligo di richiedere il CPI (Certificato di prevenzione incendi) all’ufficio dei Vigili del fuoco spetta al responsabile dell’attività, quindi serve capire il proprietario del serbatoio di GPL e verificare anche le clausole inserite nel contratto firmato con l’ENI sulla ripartizione di tali spese.

  • Matteo

    Sono un geometra abilitato, posso eseguire le pratiche di prevenzione incendi per i depositi di gas? o devo fare qualche corso per poterlo fare?

    • L'esperto

      Risposta a Matteo:
      Il DM 04/05/1998 specifica come la documentazione tecnico progettuale debba essere “a firma di tecnico abilitato”. Inoltre aggiunge che la valutazione della classe di resistenza al fuoco può essere di tipo sperimentale, analitico o tabellare, la relativa certificazione è:
      – a firma del direttore del laboratorio, per la valutazione di tipo sperimentale;
      – a firma di professionista iscritto negli elenchi del Ministero dell’interno di cui alla legge 7 dicembre 1984, n. 818, per la valutazione analitica;
      – a firma di professionista, per la valutazione di tipo tabellare.

  • marco

    salve! sono un privato cittadino.nella richiesta di agibilità della mia nuova abitazione mi vengono fatte delle richieste di alcuni certificati tra i quali il certificato prevenzioni incendi (c.p.i.), ma nel mio caso è d’obbligo?
    grazie

    • L'esperto

      Risposta a Marco:
      Per quanto riguarda la richiesta del certificato di agibilità (abitabilità) può consultare questo nostro articolo sulla documentazione necessaria da allegare alla pratica:
      http://www.soluzioni-arking.it/blog/concessioni-edilizie-comune/certificato-agibilita-abitabilita/

      Il certificato di prevenzione incendi è obbligatorio quando nei locali è presente un’attività antincendio tra quelle elencate nel decreto del Ministro dell’interno 16 febbraio 1982. Le più comuni per quanto riguarda le abitazioni residenziali sono:

    • attività n. 91 – Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h
    • attività n. 92 – Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche, ricovero natanti, ricovero aeromobili
  • sergio fenu

    sono un privato cittadino che ha un serbatoio interrato di 1Mc in giardino per uso familiare. è obbligatorio il CPI?

    • L'esperto

      Risposta a Sergio Fenu:
      Ai sensi del DM 16/02/1982 i depositi di gas compressi per capacità complessiva superiore a 0,75, ed i depositi di gas disciolti o liquefatti per capacità complessiva superiore a 0,3 sono entrambi soggetti all’autorizzazione dei Vigili del Fuoco.

      Resta valida la semplificazione delle procedure per l’ottenimento dell’autorizzazione di prevenzione incendi relative ai depositi di g.p.l. in serbatoi fissi di capacità complessiva non superiore a 5 metri cubi realizzata dal DPR 214/2006.

  • serbatoio gpl

    Abito in un condominio con un serbatoio di gpl di 5000 litri mancante di cpi,quali possono essere le sanzioni nel caso avviene un controllo? Grazie

    • L'esperto

      Risposta a “serbatoio gpl”:
      Come specificato nel DM 16/02/1982, un serbatoio di gpl di 5000 litri rientra nell’attività n. 4 soggetta al controllo dei vigili del fuoco, avendo una capacità compessiva maggiore di 0,75 mc.

      “Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività di cui al decreto ministeriale 16 febbraio 1982 indicato nell’articolo precedente, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato di prevenzione incendi, nonché il rilascio del nullaosta provvisorio, è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da lire cinquecentomila a lire cinquemilioni.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.