Controlli sui condizionatori

L’obbligo dei controlli di efficienza energetica non riguarda tutti i condizionatori, ma solo quelli con una potenza frigorifera utile nominale maggiore di 12 kW (un impianto domestico difficilmente supera i 3 kW). Mentre il libretto d’impianto è obbligatorio per tutti i climatizzatori, anche quelli più piccoli. I proprietari o i responsabili che non si adeguano sono puniti con multe da 500 a 3.000 euro.
Il DPR 74/2013 tratta il “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del DLgs 192/2005”.
Tale decreto si adegua all’articolo 9 della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16/12/2002, sul rendimento energetico nell’edilizia, al fine di ridurre il consumo energetico e i livelli di emissione di biossido di carbonio, prevede che gli Stati Membri adottino le misure necessarie per prescrivere ispezioni periodiche sui sistemi di condizionamento d’aria la cui potenza nominale utile è superiore a 12 kW.
In occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione di cui all’articolo 7 su impianti termici di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW, si effettua un controllo di efficienza energetica riguardante:
a) il sottosistema di generazione;
b) la verifica dei sistemi di regolazione della temperatura centrale e locale;
c) la verifica dei sistemi di trattamento dell’acqua (dove previsti).
Le precedenti operazioni sono effettuate secondo i rispettivi rapporti di controllo di efficienza energetica, come individuati all’Allegato A del decreto DPR 74/2013, e precisamente:
– ogni 4 anni per impianti di potenza compresa fra 12 kW e 100 kW
– ogni 2 anni per impianti con potenza superiore a 100 kW
I controlli di efficienza energetica devono essere inoltre realizzati:
a) all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, a cura dell’installatore;
b) nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione;
c) nel caso di interventi tali da poter modificare l’efficienza energetica.
Il successivo controllo deve essere effettuato entro i termini previsti a far data dalla effettuazione dei controlli.
Al termine delle operazioni di controllo, l’operatore che effettua il controllo provvede a redigere e sottoscrivere uno specifico “Rapporto di controllo di efficienza energetica”. Una copia del Rapporto
è rilasciata al responsabile dell’impianto, che lo conserva e lo allega ai libretti; una copia è trasmessa a cura del manutentore o terzo responsabile all’indirizzo indicato dalla Regione o Provincia autonoma competente per territorio. Al fine di garantire il costante aggiornamento del catasto, la trasmissione alle Regioni o Province autonome deve essere eseguita prioritariamente con strumenti informatici. Restano ferme le sanzioni in caso di non ottemperanza da parte dell’operatore che effettua il controllo.
Le macchine frigorifere e le pompe di calore per le quali nel corso delle operazioni di controllo sia stato rilevato che i valori dei parametri che caratterizzano l’efficienza energetica siano inferiori del 15 per cento rispetto a quelli misurati in fase di collaudo o primo avviamento riportati sul libretto di impianto, devono essere riportate alla situazione iniziale, con una tolleranza del 5 per cento. Qualora i valori misurati in fase di collaudo o primo avviamento non siano disponibili, si fa riferimento ai valori di targa.

Quanto siamo giganti

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Ottobre 2015 (Anno XII – Numero 9) intitolato “Quanto siamo giganti”.

Se nell’ultimo articolo abbiamo visto come siamo infinitamente piccoli rispetto all’universo che ci circonda, in questo apprezzeremo la nostra grandezza se paragonata alle minute particelle che ci compongono. Infatti l’elemento più piccolo che ad oggi conosciamo è il neutrino, che dovrebbe avere una larghezza di 10-23 metri, mentre il quark ha una dimensione di 10-18 metri. Per cercare di dare un idea della piccolezza del quark si dovrebbe immaginare di ingigantire un uomo fino a farlo diventare grande quanto tutto il nostro sistema solare (12 miliardi di km), sarebbe un individuo mastodontico, eppure in proporzione il quark sarebbe largo solo come un sottile capello.

Poi è impressionante pensare che tutto il sistema solare percorra un orbita ellittica intorno al centro della sua galassia (la Via Lattea) con una velocità di rivoluzione di 250 km/s; insomma non lo sapevamo ma siamo tutti in viaggio (andiamo anche veloce!), ed ogni 230 milioni di anni il sole completa un intero giro della nostra galassia.

Torniamo all’argomento principale, per scoprire che l’elettrone ha una grandezza di 10-15 metri contro le dimensioni di un atomo pari a 10-10 metri, e per cercare di capire quanto l’elettrone è grande rispetto all’atomo basti pensare che se noi fossimo l’atomo, l’elettrone in proporzione sarebbe grande come un pallone da calcio, distante da noi come Tivoli da Castel Madama, ed in continua rotazione nello spazio intorno a noi, cioè al nucleo atomico. Impressionante, in pratica siamo fatti di vuoto, infatti il volume occupato dai protoni, neutroni ed elettroni è incredibilmente piccolo rispetto a tutto il resto dell’atomo, e precisamente lo spazio vuoto dell’atomo è il 99,999%.

Continuando a giocare con il nostro microscopio virtuale, a questo punto incontriamo il DNA grande (si fa per dire) 10-9 metri, e il virus nanobio, che con i suoi 10-8 metri è la forma di vita più piccola conosciuta. Pensate che il nostro sangue è fatto di globuli rossi (che trasportano l’ossigeno) larghi solo  10-6 metri (1 micron , cioè un millesimo di millimetro), mentre tutti noi almeno una volta nella vita, anche se per pochi secondi, siamo stati minuscoli quanto un ovulo umano che misura 10-4 metri (cioè un decimo di millimetro), in pratica lo spessore di un capello (incredibile!).

L’essere vertebrato più piccolo finora scoperto è una rana di 7×10-3 metri (7 millimetri), pensate che entra in una moneta da 1 centesimo, mentre la nostra statura media è di 1,7 m, che però è piccola se confrontata con l’animale più grande mai conosciuto, cioè la balenottera azzurra, un mammifero marino di 33 metri di lunghezza e ben 180 tonnellate di peso.

Una massa che è più grande di 2.000 volte rispetto a quella di un essere umano, che a sua volta è infinitamente gigantesca se paragonata alla massa dell’elettrone (9,1×10-31 kg), infatti il peso dell’uomo è 1.000 miliardi di miliardi di miliardi di volte più grande di quello dell’elettrone.

Noi siamo infinitamente piccoli in confronto all’universo, ed allo stesso tempo immensamente grandi rispetto al mondo atomico che ci compone, ma conosciamo veramente poco sia del primo che del secondo!