Googlando

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Maggio 2016 (Anno XIII – Numero 5), intitolato “Googlando”.

La tecnologia nasconde delle enormi potenzialità, positive o negative, ma tutto dipende da come la si usa, e negli ultimi 30 anni soprattutto internet ha stravolto il nostro modo di vivere e comunicare. Googlare, la nuova parola entrata da poco nel nostro dizionario, significa cercare con google, cioè fare una ricerca attraverso la rete telematica servendosi del motore di ricerca google, anche se è divenuto sinonimo generico di “cercare su internet”. Insomma, googlando nella rete qualche volta mi imbatto in siti molto interessanti. Oggi andiamo alla scoperta di alcuni di questi.

BBC.co.uk
La BBC ha promosso sin dal 1943 un servizio mobile di diffusione nel mondo dell’inglese, ora anche online con la sezione “Learning English”, dove è messa a disposizione un enorme quantità di materiale multimediale gratuito per l’apprendimento della lingua anglosassone, indirizzato sia ad insegnanti che a studenti. Sono a disposizione addirittura interi corsi d’inglese articolati su diversi livelli: per principianti (lower-intermediate), per intermedi (intermediate) e per esperti (upper-intermediate). Insomma, chi vuole imparare l’inglese può accedere a questo sito googlando “bbc learning english course”, il primo link è quello che cercate.

Hubblesite.org
Il telescopio spaziale Hubble è stato inviato in orbita (a 600 km di quota) nel 1990 con un progetto congiunto della NASA ed ESA (Agenzia Spaziale Europea), in modo da catturare immagini dello spazio e capire meglio i fenomeni celesti. Sono disponibili diverse collezioni delle fotografie scattate dall’Hubble: il sistema solare, le stelle, le galassie, le nebulose, l’universo, oppure una raccolta selezionata delle più belle foto. Allora, per chi ha la testa tra le stelle basta googlare “hubble album”.

Link2universe.net
Accanto a questo sito è presente anche un canale youtube intitolato “Link4universe”, un portale dedicato alle notizie dell’astronomia, con l’obiettivo di creare un ponte tra il pubblico ed il mondo della ricerca scientifica, e diffondere le scoperte più recenti con un linguaggio semplice ed alla portata di tutti. Allo stesso tempo i creatori del sito si propongono come punto di riferimento anche a chi lavora nel mondo della fisica e dell’astronomia, con la pubblicazione dei più recenti articoli della comunità scientifica. In definitiva, se dopo aver ammirato le stelle con Hubble siete curiosi di capire come funziona l’universo basta visitare questo sito o il suo seguitissimo (57.000 iscritti) canale youtube.

ISS Hdev
La stazione spaziale internazionale (ISS) dedicata alla ricerca scientifica si trova nell’orbita terrestre bassa (a 400 km di quota), è un progetto congiunto di diverse agenzie spaziali ed è abitata in modo continuativo dall’anno 2000: anche la nostra Samantha Cristoforetti è stata lì ed è tornata da poco. A bordo dell’ISS è stato avviato l’esperimento HDEV (High Definition Earth Viewing) tramite il montaggio sul modulo “Columbus” di diverse videocamere puntate verso la terra, che mostrano in diretta (live) il nostro pianeta ossia la nostra casa. La terra, vista così, genera un effetto incredibile: i colori sono spettacolari, si riesce a scorgere la curvatura dell’orizzonte, la si vede ruotare, anche abbastanza velocemente, poiché la stazione compie ogni giorno quasi 16 giri intorno al pianeta. Qualche volta l’immagine è assente, ma non c’è da preoccuparsi, il sistema sta cambiando telecamera oppure la stazione sta attraversando la zona notturna. Vedere la terra così, catturarne il movimento, scorgere il profilo blu del pianeta e poi l’universo buio che lo circonda, e qualche volta intravedere le stelle, vedersi da fuori in questo modo è un esperienza che ti può cambiare, perché sposta il nostro punto di vista ed ampia la coscienza di noi nel cosmo. Per finire in bellezza, spesso l’inquadratura si sposta (ci sono 4 telecamere), e questo stravolge la percezione che di norma si ha sulla superficie terrestre, dove il terreno sotto di noi appare immobile, oppure di quello che si riconosce come sopra e sotto, nord e sud. Insomma, se volete guardare tutto da un altro punto di vista googlate “iss hdev”, il primo link vi regalerà sensazioni inesplorate.

Oliolive: dove è l’olio?

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2016 (Anno XIII – Numero 1) intitolato “Oliolive: dove è l’olio?”.

La festa di Oliolive nasce per promuovere le eccellenze locali di Castel Madama: l’olio e le olive. Purtroppo quest’anno non ha avuto molto successo, e non è la prima volta! Organizzare un evento non è assolutamente facile, ma in questo caso il flop era già annunciato: nessuna impresa di olive ha partecipato direttamente ed è intervenuto un solo produttore di olio.
Grande è stata la delusione dei pochi visitatori, venuti proprio per acquistare questi prodotti, nel constatare che non erano in vendita. Perché? Ho sentito i diretti interessati (le aziende per la lavorazione delle olive, i produttori d’olio, il pubblico) e riporto qui sotto alcune delle opinioni raccolte sulla festa di Oliolive:
– il periodo scelto non è adatto;
– negli stand fa molto freddo;
– 3 giorni di festa sono troppi;
– non aiuta a promuovere le olive;
– non serve a vendere l’olio;
– non c’è ritorno economico;
– è una perdita di tempo;
– sembra il mercato del martedì;
– assomiglia ad una sagra;
– è inutile e non ha senso.
Criticare è sempre un compito facile, ma in questo caso il giudizio sulla festa di Oliolive è tanto duro quanto realistico. La manifestazione non è più sostenuta dalle stesse aziende di settore, e via via si è trasformata in un piccolo mercatino, dove però paradossalmente non è stato possibile acquistare né olio né olive, ed alla fine non ha accontentato nessuno. Nei chioschi all’aperto ha fatto effettivamente molto freddo, non c’è stata una grande partecipazione di pubblico, non si è riusciti a supportare la vendita dei prodotti, né a venire incontro agli interessi degli espositori, né tantomeno ai desideri dei visitatori.
Nella prima edizione della festa, il “format” individuato ha avuto un ampio consenso, nonostante l’inesperienza degli organizzatori e la fretta nell’allestimento. Infatti erano in mostra tutti gli attrezzi per la raccolta delle olive (teli, rastrelli, abbacchiatori elettrici, compressori), un piccolo frantoio per la macinazione, le aziende di olive con i loro prodotti e diversi produttori di olio: l’evento era fortemente tematico, anche se mancava il ritorno economico e si faceva sentire il freddo pungente.
Naturalmente è ingenuo pensare che per le grandi aziende di lavorazione delle olive, le quali oramai si muovono in un contesto consolidato, nazionale ed internazionale, la festa di Oliolive possa rappresentare un qualche interesse commerciale per le loro vendite. Mentre è più ragionevole immaginare che i piccoli produttori si aggreghino insieme per la vendita dell’olio, magari con la formazione di una cooperativa agricola. A questo punto la festa Oliolive sarebbe un momento d’incontro tra la domanda e l’offerta d’olio, un interesse economico per gli espositori ed un occasione per gli acquirenti in cerca dell’olio d’oliva locale. Ma Castel Madama ha una tale produzione d’olio, oppure questa è appena sufficiente a sopperire le esigenze della domanda interna? Ciò è da verificare!
Qui non si vuole bocciare completamente la manifestazione, ma sono sicuramente necessari dei cambiamenti. Visto che per le aziende d’olive la festa è inutile, che i produttori d’olio sono poco presenti e non organizzati, e che la quantità dell’olio prodotto forse non basta per generare un bussiness conveniente, si potrebbe anche considerare un titolo diverso per l’evento (la festa dell’inverno?). Il rischio è di finire come con la sagra della pera spadona, sicuramente in auge ai suoi tempi, ma ormai anacronistica e superata!

I Rifiuti

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Luglio 2015 (Anno XII – Numero 7) intitolato “I Rifiuti”.

L’uomo consuma sempre più risorse e contemporaneamente produce più rifiuti, senza rendersi conto che le materie prime e l’energia sono limitate. Si consuma per produrre qualcosa, usarlo e subito dopo buttarlo. In realtà ciò che si scarta può essere molto utile per qualcos’altro ed avere una nuova vita, come succede in natura dove, per fare un esempio, il letame è un fertilizzante essenziale. E’ necessario cambiare punto di vista: lo smaltimento dei rifiuti che oggi è un problema può diventare una fonte di energia, di materie prime e fornire occupazione e lavoro.

Cosa sono i rifiuti?
I rifiuti sono materiali di scarto od avanzo delle attività umane, che sono basate sull’utilizzo di materia ed energia per la produzione dei beni di consumo, i quali diventano obsoleti ed inutili alla fine del loro utilizzo da parte dell’uomo. Ma il rifiuto è un’idea che appartiene solo al mondo umano, infatti in natura non esiste questo concetto, in quanto ciò che è scartato da alcuni organismi rappresenta una risorsa per altri esseri viventi. Quello che per noi è inutile, può servire a qualcun altro.

Dove finiscono i rifiuti?
I rifiuti solidi urbani possono essere avviati in discarica, essere riciclati (carta, vetro, plastica, legno e metallo), subire un trattamento meccanico biologico, un processo di trasformazione (compostaggio della frazione umida) oppure essere inviati ad incenerimento (termodistuzione).

Quanti rifiuti produce l’Italia?
Nel 2013 gli italiani hanno prodotto 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, di cui 10,9 (37%) smaltiti in discarica, 12,5 (42%) recuperati, 5,4 (18%) avviati ad incenerimento e 0,8 (3%) usati come combustibile per impianti industriali oppure esportati, il che corrisponde ad una produzione di rifiuti urbani di 487 kg/anno per abitante (quasi 5 quintali annui per ogni italiano). Una quantità di scarti giornalieri enorme e sufficiente addirittura a colmare fino a 2 metri d’altezza e per ben 43 volte il nostro nuovo campo sportivo comunale. Si consideri inoltre che 1,2 milioni di tonnellate di questi rifiuti (per un valore di circa 8 miliardi di euro) sono costituiti dagli avanzi alimentari che le famiglie italiane gettano nella spazzatura, pari a 49 kg di alimenti che ogni anno una famiglia compra, cucina ma non consuma e getta nel secchio. Questo dato è scandaloso e rispecchia bene la società mondiale attuale: in alcune zone si muore di fame (1 miliardo di persone secondo la FAO) mentre in altre si spreca il cibo.

Quanti rifiuti produce l’Europa?
Nel 2012 i cittadini europei hanno prodotto 247 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, di cui 84 (34%) smaltiti in discarica, 66 (27%) avviati a riciclaggio, 36 (15%) recuperati con il compostaggio, 57 (23%) inviati ad incenerimento e 4 (1%) per altri usi. Una quantità di scarti sufficiente a colmare fino a 2 metri d’altezza e per ben 137.222 volte il nostro nuovo campo sportivo comunale. Inoltre, 38 milioni di tonnellate (pari a 250 miliardi di euro) sono costituiti dagli avanzi alimentari che le famiglie europee gettano nel secchio, di fronte a 79 milioni di cittadini europei che vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni che dipendono dagli aiuti alimentari forniti dalle organizzazioni caritative. Senza considerare che il cibo sprecato produce lungo il suo ciclo di vita emissioni di gas serra pari a 170 milioni di tonnellate di CO2 eq/anno (3% delle emissioni totali Europee).

Dal problema una risorsa
Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è un problema che ci assilla, basti pensare all’emergenza avvenuta in Campania, oppure più vicino a noi alla chiusura della discarica dell’Inviolata. Un problema che invece si potrebbe trasformare in una preziosa risorsa, in quanto quello che pensiamo sia uno scarto è in realtà una fonte di materie prime ed energia, senza considerare gli importanti risvolti occupazionali che produrrebbe la realizzazione di impianti di trattamento meccanico biologico o di compostaggio. Quindi iniziamo ad adottare comportamenti intelligenti: usare, riusare, recuperare e produrre beni totalmente riciclabili. Insomma smettiamo di guardarli come rifiuti, ed iniziamo a scoprire le risorse che nascondono.
Fonte: Rapporto rifiuti urbani 2014 Ispra

‘N GIRU VAGHENNO

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Giugno 2015 (Anno XII – Numero 5) intitolato “‘N GIRU VAGHENNO”.

Un gruppo di attempati signori e signore del Centro Sociale Anziani, ma che nulla hanno di senile fuorché la data anagrafica, hanno messo in scena la scorsa settimana un’originale rappresentazione teatrale in dialetto nel teatro comunale. “’N-giru-vaghenno” è una simpatica sceneggiatura scritta e diretta da Carlo Marazza, dove una comitiva di giovanotti viaggia con la mente tra le proprie memorie, “sperénno .. repensènno .. recordènno”, cantando e raccontando una ricca serie di giochi, tiritère, cantasilene, fanfaluche, indovinelli, stornelli, senza tralasciare i passatempi, le chiacchiere in piazza e le storielle “de na vota”. La scenografia sul palcoscenico è rappresentata dalla fontana del paese vecchio, con una conca di rame appoggiata sul bordo e due archetti ai lati della piazzetta. Sembra proprio un vicoletto di “Casteju meju, bbeju tuttu vantu ..”.
A quel tempo non tutti avevano l’acqua in casa, e così la fontana nella piazza del borgo vecchio era un vero tesoro, quante “femmone pe via fore co le conche n’capu che porteanu l’acqua” mentre i ragazzini assetati “s’attaccanu ai pisciarej”. Seguendo i loro racconti ci si immerge in una realtà sconosciuta, sembra lontana anni luce, eppure si tratta di 60 anni fa, dove la vita era più difficoltosa ma nel complesso si stava bene.
Ad esempio per divertirsi ci si raccontava “nu ‘nduvinarju” come questo: “A vu che sete de Casteju, mo ve faccio nu ‘nduvinarju. Steteme bbene a sintì, e la resposta veneteme a dì. Capu bassu curu ajazatu, ficcaceju che n’è peccatu. Nè, né, né, né, ‘nduvinete sa cche d’è?”. Neppure io sono riuscito ad indovinare, chissà ora a cosa state pensando voi, ma è molto più semplice e visto che “v’ete tantu scervellatu, ma non ete ‘nduvinatu, vistu ch’è cucì, la resposta mo vengo a dì, .. è ju pède alla scarpa”.
E così via tra la fanfaluca della “frummica” e la cicala, la tiritera della “cavalla cioppa”, la cantilena di “piripicchio e piripacchio”, le scene scorrono veloci ma forse i momenti che mi sono rimasti più impressi sono quelli cantati, dove gli attori mostrano delle buone capacità melodiche. Mi ricordo che quando ero piccolo anche noi facevamo le conte per decidere il turno a nascondino, come questa: “Unu, dova, tre, circhi ju Papa, trovi ju re. Trovi ju re senza reggina, prigioniera alla cantina. A stu puntu sai che c’è .. a riscine tocca a tte”.
Insomma, questa vivace compagnia “te mittu addossu l’alligria”, e guai a chiamarli “vecchiarei” perché sul palcoscenico hanno dimostrato “de esse propriu chiattarej”, con uno spirito più giovanile di tanti adolescenti!

Un viaggio in mente

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Marzo 2015 (Anno XII – Numero 3) intitolato “Un viaggio in mente”.

Lo scorso sabato 14 marzo gli ospiti della comunità di “Villa Maddalena” di Castel Madama, in collaborazione con la Compagnia teatrale “Quelli che continuano ..”, hanno messo in scena uno spettacolo teatrale, recitando in maniera sorprendente attraverso una tecnica chiamata teatro dell’immagine.
Il tema della rappresentazione era “Un viaggio in mente”, nel quale ogni personaggio raccontava un viaggio vissuto nella propria vita oppure ne immaginava uno che avrebbe voluto intraprendere in un futuro prossimo, immergendosi indietro nei propri ricordi o librandosi avanti con la sua immaginazione. Una vacanza in Perù con la speranza di un nuovo inizio, il ritorno a casa in Sudafrica dopo aver girato tutta l’Europa, un convegno professionale a Torino, un weekend con la propria compagna a Città della Pieve, una settimana a Tokyo da una conoscente, una gita con il proprio padre alle isole Eolie.
Ed anche il pubblico è partito con i protagonisti, dalla stazione di Termini, dall’aeroporto di Fiumicino, con la moto o con la macchina, ed è arrivato a Tokyo in Giappone, sulle Ande del Perù, a Johannesburg in Sudafrica, nei vicoli del centro storico di Fumone, in moto a Perugia, alla festa dei Ciclopi di Messina, a pesca di totani nelle isole Eolie, in un bungalow a Panama, sentendo vividamente quelle emozioni ed imprimendo quelle immagini nella propria mente. Filo comune delle storie raccontate è stata la preparazione della valigia, l’ansia della partenza, il timore dell’ignoto, la gioia dell’arrivo, l’entusiasmo della scoperta, e soprattutto l’emozione del viaggio.
Questo progetto tra la Compagnia teatrale “Quelli che continuano ..” e gli ospiti di “Villa Maddalena” è iniziato già dallo scorso settembre, con impegnative prove settimanali. Inizialmente però nessuno era certo dove avrebbe portato questo esperimento, che poteva rivelarsi solo un piacevole passatempo – ci ha confessato l’organizzatrice Tiziana Fidani – anche se la speranza era quella di riuscire a raggiungere il pubblico e calcare il palcoscenico, dove sono arrivati regalandoci impressionanti emozioni.
Al principio le prove sono state un esercizio di conoscenza delle persone, attraverso la condivisione di esperienze e speranze, con la creazione di uno spazio e di un tempo comune. La comunicazione si è sviluppata attraverso gli sguardi e le immagini, portando ad una conoscenza silenziosa ed intima. Poi, dopo aver definito una traccia indicativa, c’è stato il grande sforzo di comporre la performance teatrale, che si è concretizzata con una recitazione a braccio basata su pochi punti fermi, più che un vero e proprio copione. I protagonisti hanno scritto delle proprie poesie e contro ogni previsione le hanno recitate a memoria; pensieri spontanei ma potenti nella loro semplicità e nella loro autenticità, in un teatro in cui l’attore recita la propria vita ed esprime le sue emozioni, senza seguire schemi, in cui si è protagonista e spettatore nello stesso tempo. E per questo le immagini richiamate e i pensieri espressi sono quasi tangibili: il fumo di un camino, la barca che ondeggia sul mare, la consapevolezza di quanto sia importante andare avanti, o come le gioie e le paure ti fanno sentire vivo, e l’idea che durante la vita si incontrano salite e discese. Ed oltre a questo, gli attori ci hanno svelato quanto è affascinante l’impulso di andare lontano, ma come alla fine si desideri sempre ritornare a casa, magari con le stelle che illuminano la strada, mentre nessuno può evitare di viaggiare poiché il mondo su cui siamo comunque si muove. La conoscenza maieutica che gli attori hanno maturato con questa rappresentazione teatrale, eseguita con il metodo del teatro dell’immagine, fuori dagli schemi consueti, ha prodotto un turbine di genuinità che si è letteralmente riversata sul pubblico, il quale ha potuto sentire intensamente le emozioni delle storie raccontate ed immedesimarsi concretamente nelle immagini create sul palcoscenico. Infine, ciliegina sulla torta, gli attori hanno suonato con la chitarra e cantato una stupenda canzone spagnola “Ja sei namorar” (So già amare) del gruppo brasiliano dei Tribalistas.
E’ stato un ottimo lavoro di gruppo che ha prodotto un risultato magnifico, per gli ospiti della comunità di “Villa Madama”, per la compagnia teatrale “Quelli che continuano ..” e per il pubblico che ha avuto la fortuna di assistere a questo coinvolgente spettacolo, per questo ci lasciamo con la speranza che questo esperimento teatrale sia solo l’inizio di un lungo viaggio.

Il ponte degli Arci. Un sogno?

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Gennaio 2015 (Anno XII – Numero 1) intitolato “Il ponte degli Arci. Un sogno?”.

Sembra quasi un’utopia il nuovo ponte degli Arci, di cui si parla dall’anno 2006, e che avrebbe risparmiato gli enormi disagi, alla viabilità della via Empolitana e di quella castellana, causati dalla crepa strutturale che si è prodotta sull’arco più piccolo degli Arci, un maestoso resto dell’acquedotto romano Marcio dell’anno 140 avanti Cristo. E mentre le nostre strade crollano dopo una settimana (ne è un esempio la statale 121 Agrigento-Palermo), le costruzioni romane diventano quasi immortali nonostante le intemperie meteorologiche (pioggia e neve), le vicissitudini geomorfologiche (i terremoti), e le vessazioni prodotte dai comportamenti umani che invece di tutelare e valorizzare i beni artistici ed archeologici, di cui fortunatamente è ricca l’Italia, in questo caso li usano quasi come caselli autostradali; allora è una vera sorpresa che dopo essere stati soggetti ad un traffico veicolare così elevato (circa 5.000 autovetture al giorno), gli archi degli Arci non siano ancora crollati provocando incidenti estremamente pericolosi.

Cosa è successo all’arco?
Il secondo arco degli Arci posto sulla via Empolitana, sotto il quale si passa per raggiungere il comune di Tivoli, e che appartiene ai ruderi dell’antico acquedotto romano denominato “Marcio”, risalente al 140 a.C., ha subito una grave crepa strutturale su una buona parte della volta.

Cosa ha causato la crepa?
Non è chiaro cosa abbia causato l’insorgere improvviso di questa larga fessura strutturale, che ha creato così tanti disagi per la viabilità stradale, ma si ipotizza possa essere stato un urto con qualche mezzo molto pesante.

Il danno è stato riparato?
La ditta Cipriani ha eseguito (tra il 24/12/2014 ed il 05/01/2015) la messa in sicurezza dell’arco dell’acquedotto Marcio (il più piccolo dei due), realizzando una struttura in acciaio costituita da due pilastri che si raccordano sulla sommità con delle travi orizzontali, alle quali è ancorato un sistema di catene che sostiene ogni singolo concio (blocco di pietra squadrato) in tufo della volta dell’arco.

Non era già successo?
Si. Già nel maggio 2012 il traffico veicolare verso Tivoli era stato interrotto per la caduta di un masso dai resti degli acquedotti romani, e soltanto dopo 4 giorni era stato riaperto al transito delle autovetture, con gli estremi disagi per i pendolari della zona che abbiamo rivissuto sotto queste vacanze di Natale.

Non era previsto un nuovo ponte?
Si. La storia del ponte degli Arci è quasi un odissea. Nel marzo 2004 si inizia a parlarne all’interno del progetto definitivo della “Città dello Sport” pensata vicino all’attuale Stadio comunale degli Arci, realizzata con fondi di un Prusst privato che prevedeva piscine, campi sportivi polivalenti, parcheggi, un anfiteatro, un albergo e una struttura sanitaria specializzata, ed inoltre la realizzazione da parte del privato del raddoppio del Ponte degli Arci.
Nel febbraio 2006 l’Assessore provinciale Piero Ambrosi presenta una proposta per la modifica dell’attuale tracciato della via Empolitana, realizzando un nuovo ponte a doppio senso di marcia che si ricongiungerà al vecchio tracciato della strada dopo i due archi dell’acquedotto, con svincoli di conversione ed una rotatoria, mentre gli archi sarebbero stati inseriti in un mini parco archeologico organizzato con percorsi pedonali e aree di sosta, riacquistando un elevato valore artistico e archeologico.
Nel giugno 2009 la giunta provinciale di Zingaretti approva il progetto preliminare per la costruzione del nuovo ponte sulla Via Empolitana, prevedendo un investimento di 3,9 milioni di euro per realizzare un ponte lungo circa 150 metri e largo 14, che comprende 2 corsie da 3,5 m per ogni senso di marcia, banchine e larghi marciapiedi, con la determinazione da parte del sindaco ci Tivoli di aprire i cantiere entro l’inverno.
Il nuovo ponte degli Arci è inserito nel più grande progetto della Galleria di Monte Ripoli tra la curva dei Regressi ed il piazzale Saragat, per questo nel corso del 2009 la Regione Lazio ha stanziato 20 milioni di euro per la realizzazione del primo stralcio dell’intervento e la Provincia di Roma lo ha inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2009-2011 con un ulteriore stanziamento di 5 milioni, infine l’amministrazione comunale di Tivoli ha concluso la procedura per la gara relativa alla progettazione definitiva dell’opera, finanziata con 750.000 euro.
A questo punto alcuni di questi soldi saranno già stati spesi, ma il nuovo ponte degli Arci vedrà mai la luce? Questa è una domanda da un milione di euro!

WWW.lapiazzacastelmadama.com

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul giornale “La Piazza” nel numero di Luglio 2014 (Anno XI – Numero 7) intitolato “WWW.lapiazzacastelmadama.com”.

Non tutti sanno che il giornale “La Piazza” ha un sito web realizzato con un’ottima grafica e seguito da numerosi fruitori (118.657 pagine viste), dove è possibile abbonarsi al giornale, promuovere la propria attività, consultare l’archivio di tutti i numeri pubblicati e contattare la redazione. Si vuole fornire qualche utile indicazione sul sito web e sulla ricerca delle informazioni al suo interno, ricapitolando infine gli articoli da me scritti. Allora iniziamo la navigazione di www.lapiazzacastelmadama.com !

Sito web del giornale
Il sito web del giornale “La Piazza” è realizzato molto bene e costituisce una miniera inesauribile di informazioni sulla vita sociale, politica ed economica di Castel Madama negli ultimi 10 anni, infatti tutti i numeri del giornale ed i relativi articoli sono disponibili gratuitamente online. Chiunque può consultare la notizia che gli interessa, selezionando nella zona “Archivio” l’anno desiderato e scegliendo l’articolo voluto. Oppure nella sezione “Cerca” si può cercare una parola chiave contenuta nell’archivio del giornale. E’ presente una sezione “News” con le ultime novità, oltre agli aggiornamenti disponibili direttamente sulla “Home Page”.

Struttura del sito
Il sito è suddiviso in queste sezioni:
– Home;
– Archivio (Articoli anni 2004-2014, News);
– La Piazza(Area Riservata, Cerca, Abbonamenti, Pubblicità);
– Redazione (Chi siamo, Dove siamo, Contatti, Amministrazione sito);
– Gallerie fotografiche (immagini);
– In comune (novità nel paese).

Motore di ricerca
La sezione “Cerca” del sito web permette di trovare le informazioni desiderate tra gli articoli pubblicati sul giornale attraverso la ricerca di parole chiave, ma vista l’enorme mole di informazioni presenti nell’archivio, si fornisce qualche pratica regola che permette di restringere i risultati della ricerca aggiungendo alcuni simboli e parole (tra parentesi gli esempi):
* Frasi – utilizza le virgolette (“”) per cercare una parola precisa o un insieme di parole esatte. Questo tipo di ricerca è utile per trovare una precisa riga di testo (“attestato di prestazione energetica”);
* Esclusione – aggiungi un trattino (-) prima di una parola o di un sito per escludere tutti i risultati che includono quella parola. Questa soluzione è particolarmente utile per i termini con più significati (cucine a norma -ricette);
* Completamento – aggiungi un asterisco (*) all’interno di una ricerca come segnaposto per tutte le parole o i caratteri sconosciuti. Utilizza l’asterisco in combinazione con le virgolette per trovare varianti della frase esatta (“detrazioni per * energetica”);
* Unione – se desideri cercare pagine che potrebbero contenere soltanto una di una serie di parole, inserisci OR tra le parole. Senza l’operatore OR, in genere nei risultati vengono visualizzate soltanto le pagine contenenti entrambi i termini (detrazioni 50% OR detrazioni 65%).

Elenco degli articoli scritti
Finora sono stati trattati diversi argomenti, spaziando dagli impianti termici di riscaldamento ai controlli effettuati dalla provincia, dalle detrazioni fiscali del 50% a quelle del 65%, si è parlato della classe energetica degli edifici e del costo dei combustibili, così come della conformità degli impianti elettrici e delle cucine realizzate a regola d’arte, per questo motivo si vuole ricapitolare qui sotto tutti gli articoli pubblicati:
* 03/2013 – Controlli della Provincia sulle caldaie
* 04/2013 – Cucine a norma* 05/2013 – Detrazioni fiscali al 50%
* 06/2013 – Detrazioni del 65% per riqualificazione energetica
* 07/2013 – Riforma del condominio
* 09/2013 – Autorizzazioni per le centrali termiche
* 10/2013 – Attestato di prestazione energetica
* 11/2013 – Edifici in classe A
* 12/2013 – Rinnovabili nei nuovi edifici
* 01/2014 – Quanto costa riscaldare casa
* 02/2014 – Caldaie montate a regola d’arte
* 03/2014 – Impianti elettrici a norma
* 04/2014 – Contabilizzazione del calore
* 05/2014 – Il compostaggio
* 06/2014 – L’impianto a cippato
* 07/2014 – Www.lapiazzacastelmadama.com

Buona navigazione sul sito della Piazza !

Teatro – Villa Madama

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Dicembre 2014 (Anno XI – Numero 11) intitolato “Teatro – Villa Madama”.

Una combriccola di vecchietti litigiosi, un’infermiera tanto bella quanto spregiudicata ed una giovane straniera alla ricerca di un permesso di soggiorno, sono questi gli ingredienti della nuova commedia teatrale che la compagnia Quelli che… Continuano ha messo in scena presso la Sala Polivalente Comunale dal 30 maggio all’8 giugno. L’opera, scritta e diretta da Mario di Nardo, è ambientata nell’immaginaria casa di riposo Villa Madama, dove cinque anziani ospiti si ritrovano a condividere la nostalgia della passata gioventù e le premonizioni di un ignoto al di là, tra facezie e battute salaci. Mentre i vecchietti rivangano le glorie (vere o presunte) del passato, il presente arriva nella forme della bella Galina (Annamaria Mozzetta), giovane ragazza russa che con l’aiuto dell’astuta infermiera Veronica (Antonella Mancini) riesce ad organizzare un matrimonio proprio con uno degli ospiti della casa di riposo, per ottenere così la cittadinanza italiana. Vittima prescelta del raggiro è Michele (Michele Gnocchi), un vecchietto che a suo dire vanta un passato di latin lover, ed il quale si illude di aver conservato intatto quel fascino che in gioventù faceva cadere ai suoi piedi le ragazze. Convinto di poter ancora aspirare alla mano di una giovane donna come Galina, Michele non si avvede dell’inganno ordito da Veronica, e finisce per caderci dentro, vittima della sua vanagloria e della dolce illusione di un passato ormai perduto. Non dimentichiamo certo i continui bisticci tra Antonia (Pina Mancini), Filippina (Laura Tatti), Tommaso (Riccardo Nonni) e Francesco (Giovanni Chicca), così come il giardiniere Alessandro (Alessandro Santolamazza), il Sindaco (Massimo Scardala) e tutti gli assistenti che sono dietro le quinte per preparare ogni aspetto della commedia.
Nelle due ore di spettacolo si ride dei battibecchi in dialetto castellano tra gli ospiti di Villa Madama, ma si sorride anche, di un riso più amaro, più riflessivo, di fronte alla rappresentazione di un’età della vita ricca dell’esperienza del passato, ma spesso anche indifesa davanti alle numerose truffe e raggiri del presente. Soprattutto si viene contagiati dall’entusiasmo che gli attori, ed i collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione della commedia teatrale, hanno infuso nella creazione di quest’opera, certamente una forte passione per il teatro e per la recitazione, ma anche il genuino piacere di offrire alla loro comunità un’occasione di svago, con la possibilità di trascorrere un paio d’ore liete e leggere, mettendo da parte per un attimo i crucci e i pensieri quotidiani.
L’associazione culturale “Quelli che … Continuano” è senza scopo di lucro, e non persegue fini politici e religiosi, ma è legata solo al vivace mondo del teatro amatoriale. Per realizzare le commedie serve un impegno costante e molto sacrificio, di cui non è facile rendersi conto dall’esterno, infatti noi tutti assistiamo solo al magnifico risultato finale, che però è frutto di prolungate prove, anche 4-5 mesi di incontri bisettimanali serali di 1-2 ore ed appuntamenti giornalieri nelle ultime 3-4 settimane che precedono la prima serata.
La passione che trasporta gli amici di “Quelli che … Continuano” è fantastica, ma non basta da sola per organizzare gli spettacoli teatrali, infatti serve anche affrontare l’aspetto economico che non è trascurabile: il costo delle utenze della sala polivalente, la sua manutenzione, l’allestimento delle sceneggiature e l’affitto del magazzino come deposito per le attrezzature di scena. Le donazioni degli sponsor e le offerte degli spettatori permettono appena di bilanciare queste spese.
Per tale motivo la compagnia ha chiesto al Comune di poter utilizzare una parte del locale adiacente alla sala polivalente, e quindi eliminare i costi dell’affitto, ma finora non si è riusciti a raggiungere un accordo. Basterebbe poco per sostenere il lavoro di questa compagnia teatrale amatoriale, che si diverte e intrattiene le nostre serate, aiutandola a far fronte alle difficoltà logistiche che la messa in scena di un’opera comporta, per questo speriamo presto di vedere l’atteso accordo con l’amministrazione comunale per l’utilizzo del magazzino vicino il teatro.
Ci salutiamo con questo pensiero preso dal sito della compagnia: “Un po’ giullari e un po’ burloni, miserabili o signori, ignoranti o grandi dottori o … tutto e niente … solo attori …”.

Riforma del Condominio

Qui sotto è riportato l’articolo pubblicato sul mensile “La Piazza” nel numero di Luglio 2013 (Anno X – Numero 7) intitolato “Riforma del Condominio”.

La legge 220/2012, entrata in vigore il 18/06/2013, conclude il processo di riorganizzazione del condominio, introducendo numerosi cambiamenti attraverso la modifica degli articoli 1117 e seguenti del codice civile. Si è ritenuto interessante riportare qui sotto le principali novità introdotte dalla riforma.

Cambio d’uso delle parti comuni (art. 1117)
Sono dettate modalità più stringenti per l’assunzione delle deliberazioni sulla modifica delle destinazioni d’uso delle parti comuni.

Distacco dall’impianto centralizzato (art. 1118)
Il singolo condomino può distaccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento o condizionamento se dal fatto non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. Se il distacco è possibile, il rinunziante è tenuto a concorrere esclusivamente al pagamento delle spese di manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma.

Innovazioni (art. 1118)
I condomini possono approvare alcune tipologie di innovazioni con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. Tali miglioramenti possono avere ad oggetto: sicurezza e salubrità degli edifici; eliminazione delle barriere architettoniche; contenimento del consumo energetico; realizzazione di parcheggi; produzione di energia da impianti di cogenerazione; installazione di impianti centralizzati. Non possono essere realizzate innovazioni che pregiudichino la stabilità, la sicurezza, il decoro degli edifici o che limitano l’uso di parti comuni anche da parte di un solo condomino.

Impianti solari (art. 1122-bis)
La riforma consente l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili sul lastrico solare e su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato, anche a servizio di singole unità immobiliari. In tali casi l’assemblea deve provvedere, a richiesta degli interessati, a ripartire l’uso del lastrico solare e delle altre superfici comuni, non pregiudicando le forme di utilizzo in atto o previste dal regolamento di condominio.

Sito internet condominiale (art. 71-ter)
L’articolo 71-ter prevede che l’amministratore attivi un sito internet del condominio su richiesta dell’assemblea, che delibera con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. Le spese di attivazione e gestione sono a carico dei condomini. Il sito consente l’accesso ai documenti previsti dalla delibera assembleare.

Animali domestici (art. 1138)
I regolamenti condominiali non potranno in alcun modo vietare il possesso o la detenzione di animali domestici da parte di singoli condomini.

Sanzioni per infrazioni al regolamento (art. 70)
Per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino ad 200 €, ed in caso di recidiva, fino ad 800 €. La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie.

Manutenzione scale ed ascensori (art. 1124)
Le scale e gli ascensori sono mantenuti e sostituiti dai proprietari delle unità immobiliari a cui servono. La spesa relativa è ripartita tra essi, per metà in ragione del valore delle singole unità immobiliari e per l’altra metà esclusivamente in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.

Conto corrente condominiale (art. 1129)
L’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio; ciascun condomino, per il tramite dell’amministratore, può chiedere di prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica.

Registro di anagrafe condominiale (art. 1130)
L’amministratore deve curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza.

Incentivi del 40% per conto termico

Il DM 28/12/2012 supporta stimola la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, prevedendo incentivi per i piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, infatti sono stanziati 900.000 € per privati, imprese ed amministrazioni pubbliche.

L’incentivo copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni.

I soggetti ammessi agli incentivi sono le persone fisiche, i condomini ed i soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.
Le Amministrazioni Pubbliche possono avvalersi del finanziamento tramite terzi, di un contratto di rendimento energetico oppure con l’intervento di una ESCO.

Gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di
edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione, che possono accedere agli incentivi del Conto termico sono:
– l’isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato;
– la sostituzione di chiusure trasparenti e infissi che delimitano il volume climatizzato;
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione;
– l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento non trasportabili per la protezione delle chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest.
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
– l’ installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, di superficie solare lorda inferiore a 1000 metri quadri;
– la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.

Tra le spese ammissibili, che concorrono al calcolo dell’incentivo, sono inclusi smontaggio e dismissione dei vecchi impianti, fornitura dei materiali e posa in opera, opere idrauliche e murarie eventualmente necessarie, interventi sulla rete di distribuzioni e prestazioni professionali.

Il finanziamento non è cumulabile con altre detrazioni statali o regionali. La domanda va presentata al GSE (Gestore dei servizi energetici) entro 60 giorni dalla fine dei lavori, compilando la scheda che il Gse metterà a disposizione sul proprio sito web.